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Auto storiche: bollo dimezzato. Ma non per tutti

Grande soddisfazione da parte dei proprietari di auto storiche tra i 20 e i 30 anni. Perplessi invece quanti godevano già di esenzioni totali o parziali del bollo che potrebbe essere annullate a causa del nuovo emendamento.

Certificato come nullaosta

Tra i “regali” della legge di bilancio 2019, c’è il dimezzamento del bollo per le auto storiche oltre 20 anni e meno di 30. Fino a oggi, infatti, i loro proprietari dovevano versare per intero la tassa di possesso. Questo a causa di un’iniziativa dell’esecutivo Renzi del 2015 inserita nella legge di bilancio di allora. Invece l’attuale Governo ha deciso di introdurre il bollo in misura ridotta già da quest’anno, mentre continuano ad esserne esenti le vetture dai 30 anni in su.

Si risparmia sul bollo ma ci sono altre spese

Però, per ottenere la riduzione del 50% occorre che le vetture siano in possesso del Crs (Certificato di rilevanza storica) rilasciato da ASI, FMI e Registri di Marca. Le spese legate al rilascio del certificato sono di circa 100-150 euro. Inoltre, il riconoscimento di interesse storico dovrà essere annotato sul libretto di circolazione. Per l’annotazione delle auto storiche bisogna presentare alla Motorizzazione Civile domanda di aggiornamento della carta di circolazione che costa circa 25,00 euro. Inoltre è necessario allegare l’originale e la fotocopia del certificato di rilevanza storica e collezionistica o del certificato di iscrizione e una copia della carta di circolazione. Senza dimenticare l’attestazione del versamento di 9,00 euro da effettuarsi sul c/c 9001 e quella di 14,62 euro sul c/c 4028.

Non tutti sono agevolati

Grande soddisfazione sia da parte dei proprietari di auto “youngtimer”. Forse un po’ meno per quelli che abitano nelle regioni Lombardia ed Emilia Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano. Infatti i possessori di auto ultraventennali residenti in queste regioni e province autonome godono già di esenzioni totali o parziali dal bollo per le loro auto storiche. Esenzioni che potrebbe essere annullate a causa del nuovo emendamento

Per quale motivo? Tecnicamente, dato che entra in vigore una legge nazionale nuova per le auto storiche, tutte le regioni e province dovrebbero assoggettarsi. Quindi i possessori di auto ultraventennali pagheranno un bollo auto normale, ma ridotto del 50%. Il paradosso è che, una tassa istituita dallo Stato non è modificabile dalle regioni, quindi grazie allo “sconto” chi prima non pagava ora deve pagare.

L’ASI, promotrice di questo emendamento ha divulgato un comunicato ufficiale dal quale emerge molta soddisfazione. “La riuscita è stata la conclusione di una corale ed impegnativa attività posta in essere non solo da molti esponenti politici del Governo del cambiamento, ma anche da semplici appassionati di veicoli storici appartenenti a club federati. L’obiettivo di ASI è stato ritenuto meritevole di attenzione e quindi condiviso e fatto proprio sia dalla Lega che dal Movimento 5 Stelle. Entrambe le forze politiche hanno ritenuto che la chiesta e ottenuta esenzione sia di grande utilità e di notevole stimolo per lo sviluppo del nostro Paese. Sia sotto l’aspetto sociale che sotto l’aspetto economico”.

Oltre 1.500 i modelli interessati dal provvedimento

Secondo l’archivio del mensile Quattroruote, i modelli venduti in Italia nel periodo 1990-1999 soggetti al bollo ridotto del 50% sono esattamente 1.509, ai quali corrispondono 11.833 allestimenti o versioni differenti. Modelli che a causa della scelta attuata nel 2015 pagavano per intero il bollo di circolazione, rischiando e spesso percorrendo la strada della demolizione.

Ora il buon senso pare abbia prevalso e pur con alcune formalità burocratiche, le vetture ultraventennali sono considerate auto storiche a tutti gli effetti. Quindi vengono salvaguardate da una politica fiscale in termini di bollo più favorevole. Il tutto con benefici sull’indotto che gravita attorno a queste vetture. Come ad esempio per i meccanici specializzati, i carrozzieri e i ricambisti. Rimane sempre l’incognita delle varie regioni che anche questa volta potrebbero sconvolgere tutto, adottando ciascuna le proprie regole.

Motorage.it – La redazione

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