Formula E Cile: come Bird ha vinto
A Santiago del Cile Sam Bird approfitta dell’errore di Buemi e va a prendersi la prima vittoria stagionale, davanti a Wehrlein e Abt. Il britannico dell’Envision Virgin Racing si iscrive alla corsa per il titolo.
Come un romanzo nuovo che racconta ai lettori una storia diversa, la Formula E si diverte ogni volta a far vacillare certezze già acquisite e a mettere in luce protagonisti inaspettati.
L’e-Prix di Santiago del Cile, terza tappa del Mondiale elettrico, regala la prima vittoria stagionale a Sam Bird dell’Envision Virgin Racing.
L’inglese sale così al secondo posto, a cinque punti dal primatista Jerome D’Ambrosio (soltanto 8°).
Un bel colpo anche per la Virgin, motorizzata Audi, che dopo il terzo posto di Marrakech, balza al comando della classifica costruttori.
La scuderia britannica promette di essere la mina vagante di un torneo sempre più impazzito. Lo dimostrano i ritiri dei colossi come Vergne, Buemi e Da Costa.
La vetrina va dunque all’ex Formula 1 Pascal Wehrlein della Mahindra, 2° al traguardo. Terzo Daniel Abt dell’Audi, che beneficia della penalizzazione di Sims, retrocesso di quattro posizioni per aver tamponato Edoardo Mortara, 4°.
Occhio a Bird e alla Virgin
Insomma, in Formula E non ci si può mai adagiare sugli allori e quanto fatto in precedenza viene messo in discussione a ogni gara.
La conferma di questa teoria la si è avuta sul circuito cileno del parco O’Higgins, che ha incoronato il terzo vincitore in altrettante gare.
A dimostrazione di come si viaggi ormai sul filo sottile dell’equilibrio, che sarà spezzato soltanto dal pilota più continuo. Ancora non si intravede all’orizzonte chi possa prevalere alla lunga distanza.
Nelle prime due gare la BMW aveva destato la migliore impressione. Stavolta a brillare è stata la Virgin, team cliente dell’Audi, in grado di girare più veloce della casa madre.
Il suo pilota di punta, Bird, ottiene l’ottavo successo in carriera che lo porta al secondo posto della storia della categoria elettrica, in coabitazione con Lucas Di Grassi.
Davanti a lui c’è soltanto Sebastien Buemi, con 12 trionfi. Dei tre precedentemente elencati, il britannico è l’unico a non aver mai vinto il titolo. Che quest’anno, numeri ed esperienza alla mano, sia la volta buona?
La caduta degli Dei
A Santiago del Cile, sotto una temperatura torrida che arriva a toccare anche i 40°, non è stata una giornata felice per i big in gara. Chi mastica amaro più di tutti è Buemi, partito dalla pole position per via della squalifica comminata a Di Grassi.
L’elvetico, dominatore della corsa per larghi tratti di gara, nel finale è andato a sbattere contro il muro dando via libera a Bird.
Quest’ultimo, scattato dalla seconda fila, a metà gara ha superato Wehrlein mantenendosi in scia e sperando in un errore di chi lo precedeva, che infatti è arrivato.
Quando si dice che la fortuna arride agli audaci, ma bisogna anche pur sapersela andare a cercare.
Non è andata meglio a Jean-Éric Vergne, finito in testacoda dopo un incidente innescato dal compagno di team Lotterer.
Il campione in carica è ancora a secco di vittorie quest’anno. Ripetersi non è mai semplice, tantomeno in uno sport come la Formula E, le cui variabili di gara sono spesso imprevedibili.
Sims ancora dietro la lavagna di casa BMW
Bird ha così campo libero, mentre alle sue spalle Wehrlein coglie il suo primo podio della carriera nel campionato elettrico (non male, per essere soltanto la sua seconda apparizione).
Terzo al traguardo Alexander Sims della BMW, colpito però da un drive-through per un goffo tamponamento al “nostro” Mortara che lo fa retrocedere in settima posizione.
Sims era finito già nell’occhio del ciclone due settimane fa per aver di fatto gettato alle ortiche la vittoria della casa tedesca in Marocco. Di certo vivrà ancora una volta giorni complicati.
A beneficiarne è quindi Abt che porta in dote all’Audi il primo podio di una stagione iniziata in salita, sulla falsariga della scorsa annata.
Male ancora una volta Felipe Massa, costretto al ritiro al 12° giro, mentre l’altro ex collega in F1 Stoffel Vandoorne finisce anche lui a muro.
Prossimo round in programma il 16 febbraio, quando si volerà soltanto 6.606 km più a nord, per la precisione a Città del Messico, quarta tappa del torneo elettrico che promette di regalare ancora emozioni.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro