Mondiale F1 2019: le rivali per il titolo
In attesa che parta il Mondiale F1 2019, i team hanno svelato ufficialmente le loro monoposto. Mercedes e Ferrari in prima fila con Red Bull a caccia del colpaccio e Renault e McLaren pronte a fare da guastafeste. Curiosità anche per il ritorno di Kubica con la Williams.
Mercedes in prima fila, con Ferrari in una livrea “rossonera” e Red Bull a caccia del colpaccio. Da queste gerarchie riparte il Mondiale F1 2019 al via il 17 marzo a Melbourne, in Australia.
Cinque pretendenti per una sola corona, quella che da un quinquennio finisce nella bacheca delle Mercedes. Spodestare il trono delle Frecce d’argento è l’obiettivo della Ferrari che, seppur tornata competitiva, nelle ultime due stagioni ha sempre mancato l’ultimo passo da compiere verso la vittoria.
A Maranello ci si augura che non valga il detto “non c’è due senza tre”. Questa può e deve essere la stagione giusta per riportare a casa il titolo che manca ormai dal 2007.
Ma attenzione anche alle altre rivali che di certo non vorranno recitare la parte della comparsa, sebbene partano un gradino sotto le due favorite principali.
La prova di maturità per Vettel e la Ferrari
Svelata ufficialmente la nuova SF90, dai box Ferrari ci si aspetta di più da Sebastian Vettel. L’uomo a cui il compianto Sergio Marchionne aveva affidato la missione di riportare a casa il Mondiale F1, dopo i successi con la Red Bull. L’uomo finito sul banco degli imputati nell’ultima stagioni, per alcuni errori grossolani costati punti preziosi nel duello iridato (come ad esempio ad Hockenheim).
L’auspicio di tifosi e dirigenti è che la nuova stagione restituisca un pilota maggiormente convinto dei propri mezzi. Tutti sperano che non venga replicato il film visto nelle ultime due annate partite tra mille promesse, poi non mantenute.
Quest’anno Vettel avrà al suo fianco Charles Leclerc, autore di una brillante stagione d’esordio con l’Alfa Romeo Sauber (ora Alfa Romeno Racing), che ha sostituito Kimi Raikkonen, protagonista a sua volta del percorso inverno (dal Cavallino al Biscione).
Anche per il monegasco figlio d’arte è la prova del nove, a bordo di una vettura più performante.
Freschezza e gioventù sembrano quindi essere le armi in più a disposizione della Rossa che però dovrà fare attenzione a non peccare d’ingenuità ed esuberanza.
Questo per la casa di Maranello è un anno importante, il novantesimo dalla sua fondazione (la Ferrari è nata a Modena nel 1929). Sarebbe importante celebrarlo con un traguardo da ricordare.
Hamilton insegue la storia
Prima di tutto ci sarà da battere la Mercedes e il suo pilota di punta, il pentacampione Lewis Hamilton. Il britannico, completato l’aggancio a Fangio, ha ora nel mirino il record di Michael Schumacher.
Raggiungere (ed eventualmente superare) i sette titoli dell’ex ferrarista vorrebbe dire issarsi in testa alla classifica dei piloti più vincenti di tutti i tempi ed entrare nella leggenda.
Un’impresa sicuramente non semplice. Ma del resto, le sfide in apparenza impossibili sono quelle che galvanizzano di più il Re Nero che può contare sulla monoposto più forte alla distanza. Lo si è visto anche nell’ultima stagione che, dopo un avvio in sordina, ha visto le Frecce prendere il largo, complice anche il crollo verticale della Rossa.
Red Bull e Renault: fuori i terzi incomodi
Chi può recitare la parte del guastafeste è la Renault che sogna in grande. Non potrebbe essere altrimenti dopo l’ingaggio di Daniel Ricciardo, strappato alla Red Bull. La scuderia francese, al quarto anno dopo il rientro nel circus, punta a spodestare il team di Milton Keynes dal ruolo di terzo incomodo del torneo.
Le potenzialità ci sono tutte. Ricciardo, nelle cinque stagioni disputate con la scuderia angloaustriaca, ha confermato di essere ormai nel vivo della sua maturità agonistica e, a 29 anni compiuti, di essere pronto a vincere. Al suo fianco il confermato Nico Huldenberg.
La Red Bull risponde invece con Max Verstappen e Pierre Gasly, promosso dalla Toro Rosso con cui si è ben comportato. Per Verstappen una grande opportunità per confermarsi come il pilota di punta del team, senza più l’ombra di un compagno per certi versi scomodo, e chissà magari puntare a inserirsi con decisione nella corsa al titolo che ad oggi lo vede ancora indietro.
Le incognite del dopo Alonso e il ritorno di Kubica
La McLaren riparte invece senza Fernando Alonso, che ha abbandonato il circus per dedicarsi al rally (con ottimi risultati vista la sua recente vittoria alla 24 Ore di Daytona).
Il team di Woking cambia entrambi i suoi alfieri e si affida alla voglia di riscatto di Carlos Sainz Jr., reduce da un anno e mezzo con più ombre che luci alla Renault. Lo spagnolo figlio d’arte dovrà fare da chioccia al debuttante Lando Norris, proveniente dal programma per giovani piloti del team McLaren. Campione della Formula 3 europea nel 2017, il britannico si affaccia ora nella categoria dei grandi. Vedremo come se la caverà.
Questo è anche l’anno del ritorno in F1 di Robert Kubica. Il polacco, a quasi otto anni dall’incidente nel rally di Andora, sarà uno dei piloti titolari della Williams, di cui è stato collaudatore lo scorso anno.
Ora dovrà fare da chioccia all’esordiente George Russell, classe 1998, campione della GP3 Series 2017 e dell’ultima Formula 2. Obiettivi che sembrano limitati per la scuderia britannica ma chissà che partire a fari spenti non possa essere un vantaggio.
Attenti a quei due
L’Alfa Romeo sarà l’ultima a svelare ufficialmente la sua monoposto il prossimo 18 febbraio. Dopo una prima stagione tutto sommato convincente, per il team del Biscione il difficile sarà riconfermarsi.
Occhi puntati sulla strana coppia formata da Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen, 17 anni di differenza (l’italiano nato nel 1993, il finlandese nel 1979). Il primo, promosso dopo aver ricoperto il ruolo di terzo pilota per due anni, ha finalmente la chance di esibirsi tra i grandi. Il secondo, forse liquidato troppo frettolosamente dalla Ferrari, ha la possibilità di far ricredere coloro che lo vedono lo vedono sul viale del tramonto.
Un connubio di gioventù ed esperienza e di motivazioni differenti che, unite, potrebbe avere un peso specifico nel nuovo torneo. Basti pensare a cosa ha fatto la Haas, equipaggiata con i motori Ferrari, nell’ultima stagione, piazzatasi quinta nel Mondiale costruttori davanti a McLaren e Williams. Le sorprese, si sa, sono sempre dietro l’angolo nella giostra impazzita del Circus, che si appresta a ripartire per la nuova stagione.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro