Formula E Cina: il primo squillo di Vergne
Jean- Éric Vergne domina l’e-Prix di Sanya, in Cina, e si rilancia per il Mondiale di Formula E. Sul podio anche Rowland e Da Costa, nuovo leader di un torneo sempre più incerto. Il 13 aprile si torna a Roma.
I campioni, si sa, emergono sempre nei momenti di difficoltà. Stonava che il detentore del titolo in carica non fosse ancora riuscito a sbloccare lo “zero” dalla casella dei successi stagionali.
Al sesto tentativo utile Jean–Éric Vergne riesce a conquistare la vittoria nell’e-Prix di Sanya, in Cina.
Il francese della DS-Techeetah s’impone davanti a Oliver Rowland di Nissan e si rilancia nel Mondiale di Formula E, sempre più incerto.Un torneo senza padroni, come dimostra il fatto che ogni gara ha incoronato un vincitore diverso.
Complice il ritiro di Sam Bird, torna ora al comando Antonio Felix Da Costa sulla BMW. Il portoghese, 3° al traguardo, può contare su tre punti di vantaggio su Jerome D’Ambrosio (Mahindra), giunto 7°, e otto sulla coppia formata dall’inglese della Virgin Racing e, appunto, Vergne.
Un segnale alla concorrenza
L’esordio assoluto del campionato elettrico sull’isola cinese di Hainan regala fuochi d’artificio, come nelle previsioni. Adesso nella corsa per il titolo s’inserisce anche JEV, autore di un inizio stagione poco brillante, certificato dagli ultimi tre “zero” consecutivi.
Difficile, quasi impossibile, ripetersi nella serie elettrica. Non è un caso che in quattro edizioni si sia imposto ogni volta un pilota diverso, segno che si viaggia sul filo precario dell’equilibrio.
Basta pochissimo per spezzarlo: una manovra azzardata o una sportellata di troppo. Il modo in cui Vergne si è imposto, ovvero dominando dopo una fase iniziale favorevole al poleman Rowland, non è però un segnale da sottovalutare.
Al via le gerarchie in griglia sono rispettate. Il britannico scatta subito più veloce di tutti, tallonato da Vergne e Da Costa.
Il primo colpo di scena dopo appena tre minuti, quando Bird esce di scena dopo un incidente con Stoffel Vandoorne (HWA), anch’egli costretto al ritiro.
Si crea così un’opportunità d’oro per tutti quei piloti rimasti finora nell’ombra. Come lo stesso Vergne che, dopo essere rimasto in paziente attesa, al 21° giro decide di rompere gli indugi. Con un sorpasso da urlo su Rowland balza al comando.
Addirittura sfruttando anche la potenza aggiuntiva fornita dall’Attack Mode riesce a prendere il largo e allungare sugli inseguitori.
Quanti scontri!
Alle sue spalle succede invece un po’ di tutto. Dopo un contatto tra la Techeetah di André Lotterer e la BMW di Alexander Sims, è necessario l’ingresso della Safety car con l’effetto di congelare le posizioni.
La monoposto del britannico rimane a lungo bloccata in pista e la gara viene interrotta per diversi minuti.
Alla ripartenza, Vergne è bravo a contenere gli assalti di Rowland fino alla bandiera a scacchi. L’inglese si consola comunque con il primo podio della sua breve carriera in Formula E.
Da Costa sale sull’ultimo gradino del podio e sono punti fondamentali per strappare la leadership iridata (ma attenzione a distarsi).
In quarta posizione troviamo Lotterer, davanti a Daniel Abt, che salva l’onore in casa Audi. Nelle battute finali il suo collega, Lucas Di Grassi, finisce invece fuori dai giochi, centrato in pieno da Robin Frijns della Virgin Racing, a sua volta tamponato da Sebastien Buemi.
Sfortuna per il pilota italo-brasiliano che comunque rimane pienamente in corsa. La vetta è lontana infatti soltanto dieci punti.
E ora tutti a Roma
C’è grande curiosità ora per il prossimo appuntamento del Mondiale elettrico. Il 13 aprile il torneo farà di nuovo tappa a Roma, dopo il successo dello scorso anno.
Si correrà sul circuito cittadino dell’Eur, in un tracciato di 21 curve comprese in un raggio di 2860 metri. Partenza da via Cristoforo Colombo e arrivo nella zona dell’Obelisco di via Marconi.
Vedremo se Bird saprà concedere il bis oppure se sarà di nuovo incoronato l’ottavo re della capitale.
MotorAge.it – Andrea Sicuro