Ginetta Akula: sportiva come “quelle di una volta”
La nuova supercar della factory inglese, sotto al cofano ha un classico motore a benzina non elettrificato. Ginetta Akula ripropone l’antica “ricetta” dell’eccezionale rapporto peso potenza per ottenere prestazioni straordinarie.
600 CV, 1.000 kg
Il massiccio utilizzo della fibra di carbonio permette alla Ginetta Akula, supercar d’oltremanica a due posti “secchi”, di contenere il peso a vuoto a 1.150 kg. Tutto questo associato a un propulsore 8 cilindri a V di 6 litri erogante 610 CV precisi, nonché 701 Nm di coppia massima. Motore rigorosamente aspirato e collocato in posizione anteriore-centrale (decisamente arretrato verso l’abitacolo).
Il tutto associato a un cambio sequenziale a sei rapporti ultra rapido, progettato direttamente in casa, nonché all’albero di trasmissione in fibra di carbonio. Quanto alle performance, l’accelerazione 0-100 km/h si compie al di sotto dei 3 secondi, potendo quindi rivaleggiare con le più potenti hypercar italiane e tedesche, mentre la velocità massima è di 320 km/h.
Downforce da primato
Oltre a creare una meccanica e un telaio di assoluta eccellenza, i progettisti della Ginetta hanno lavorato sodo anche in termini di carico aerodinamico. Infatti, è sufficiente osservare l’amplissimo estrattore d’aria posteriore (molto molto simile a quello delle Formula 1) per rendersene conto. Inoltre, l’aerodinamica è stata a lungo testata nella galleria del vento Williams.
Conseguentemente, già a soli 160 km/h si sfiorano i 400 kg di downforce. Valore più usuale sulle vetture da competizione rispetto alla Ginetta Akula che, per quanto estrema, è pur sempre un’auto regolarmente omologata per la circolazione stradale.
Il meglio del meglio per la guida in pista (e non solo)
La Ginetta Akula vanta soluzioni tecniche che devono moltissimo al mondo delle competizioni automobilistiche. Oltre alla fibra di carbonio profusa a piene mani, infatti, vi sono sospensioni a doppi quadrilateri e sistema push-rod, ruote a fissaggio centrale e freni carboceramici. Elementi che “parlano il linguaggio delle corse” e che consentono di staccare tempi da record sul giro in pista (a patto vi sia un buon pilota).
A tutto questo non sono certo estranee la disposizione anteriore centrale del motore e la trazione posteriore. In sintesi, specialmente a controlli elettronici di assetto disinseriti, la Ginetta Akula è una sportiva che pretende di essere domata con dedizione, rispetto e passione. In pochi ci riusciranno, anche perché i primi venti esemplari (davvero un numero esiguo) arriveranno nel 2020 al prezzo di circa 400.000 euro. Soldi ben spesi per i pochissimi che se la potranno permettere.
Gian Marco Barzan