Presentato al Salone di Ginevra il prototipo Goodyear Aero, il pneumatico progettato per la modalità di guida terrestre e aerea. Il tutto è merito di un sistema di propulsione in grado di dare la spinta al mezzo.
Non è fantascienza ma realtà. Il pneumatico del futuro è stato svelato ufficialmente al Salone dell’auto di Ginevra. Progettato non soltanto per la guida in modalità “terrestre” ma anche per far volare le auto.
Questa infatti è la visione del Goodyear Aero, il pneumatico concept due-in-uno, congegnato appunto per le vetture volanti e a guida autonoma.
Come ha dichiarato Elena Versari, General Manager Consumer di Goodyear Italia: “Sempre di più, le aziende guardano al cielo per affrontare le sfide del trasporto e del traffico urbano. Per questo motivo il nostro lavoro sulla struttura dei pneumatici e sui materiali più all’avanguardia ci ha portato a immaginare una ruota che potesse servire come pneumatico tradizionale su strada e come sistema di propulsione in cielo”.
Un pneumatico intelligente
Il prototipo funziona sia per la guida su strada sia come “elica” per volare in cielo. Tutto questo grazie ad alcune caratteristiche peculiari. Il concept multimodale Goodyear Aero è dotato di rotore inclinabile.
Nella modalità tradizionale “terrestre” agisce come trasmissione per trasferire e assorbire le forze da e alla strada. Mentre nella versione “aerea” funziona come sistema di propulsione in grado di dare la spinta di sollevamento al mezzo. Cosicché vedere i pendolari viaggiare per via aerea un giorno potrebbe non essere più una rarità. Non siamo ancora ai livelli di Blade Runner, ma quantomeno possiamo andarci vicini.
Il concept Goodyear Aero sfrutta la forza magnetica per permettere, da un lato, all’auto di raggiungere elevate velocità di rotazione da terra e, dall’altro, di sollevare il veicolo in aria, quando la ruota è invece inclinata.
I pneumatici Goodyear sono inoltre dotati di sensori luminosi a fibra ottica per monitorare, oltre alle condizioni stradali, l’usura e l’integrità strutturale del pneumatico.
In questo modo, acquisendo le informazioni e comunicandole direttamente all’auto, è possibile apportare degli aggiustamenti laddove ce ne fosse bisogno.
All’interno del concept troviamo infatti un processore AI di intelligenza artificiale che associa le informazioni ricevute dal sensore con i dati derivanti dalla comunicazione tra veicoli e tra veicolo e infrastruttura.
Una trovata pubblicitaria? Staremo a vedere…
Il progetto è ancora ovviamente in stato embrionale, ci vorrà tempo prima di vederlo effettivamente in pratica. Ma nel frattempo la curiosità è già tanta, e questo è già un primo risultato di rilievo a livello di marketing.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro