GP Australia F1: la Bottas che sfida subito Hamilton
La giostra del circus riparte da Melbourne, ancora nel segno delle Mercedes. Ma è Valtteri Bottas a trionfare davanti al compagno di team e campione Lewis Hamilton. E a Max Verstappen su Red Bull che va a podio. Ferrari non pervenute, o almeno fuori dalle lotte al vertice: Vettel 4°, Leclerc 5°.
Si riparte (o quasi) da dove ci eravamo lasciati. Ovvero, nel segno delle Mercedes AMG plurititolate che conquistano la prima doppietta stagionale nel GP d’Australia, prima gara del Mondiale F1.
Interrotta dunque la mini serie positiva della Ferrari che aveva trionfato nelle due precedenti edizioni.
A salire sul gradino più alto del podio non è però il campione in carica Lewis Hamilton, bensì il suo compagno di team Valtteri Bottas che domina la gara dal primo all’ultimo giro. Il finlandese si aggiudica i primi 25 punti della stagione e promette di essere la mina vagante del torneo. L’insidia maggiore per The Hammer, sulla strada che porta al suo sesto alloro iridato.
Delude invece il Cavallino, battuto anche dalla Red Bull di Max Verstappen che completa il podio. Sebastian Vettel termina 4°, davanti all’altro ferrarista Charles Leclerc.
Non propriamente l’esordio che si aspettavano i tifosi e il modo migliore per festeggiare i 90 anni della scuderia di Maranello.
Visto come sono terminate le ultime due stagioni, inaugurate dall’affermazione di Melbourne, l’auspicio è che quantomeno a fine anno ci possa essere il classico “happy ending”.
Mercedes super, ma da Maranello ci si aspettava di più
La realtà dei fatti suggerisce però che le Frecce d’argento rimangono davanti alla Rossa, che pure aveva brillato nei test prestagionali.
La casa tedesca non sembra essere ancora sazia di successi. Anzi, il distacco rifilato ai rivali numero uno (almeno sulla carta) lascia pensare a un’altra stagione di gloria per il team di Stoccarda.
A Maranello servirà lavorare ancora duramente per colmare il gap. Se ne deduce che non potevano bastare da soli l’allontanamento di Maurizio Arrivabene e la promozione di Mattia Binotto al ruolo di team principal.
Quest’anno non è riuscito alla Ferrari l’impresa di migliorare il risultato delle qualifiche, anzi il risultato finale è stato anche peggiore.
La vettura è sembrata in difficoltà anche nella gestione della gara, in particolare delle gomme, nella seconda parte della gara quando anche la Red Bull ne aveva di più. Il 31 marzo in Bahrein ci si aspetta una decisa reazione del Cavallino.
Rosberg insegna: quante affinità con Bottas
In casa Mercedes si può dunque esultare. Più di tutti Bottas che, con una gara perfetta, diventa il quarto pilota finlandese a issarsi in testa al Mondiale F1.
Prima di lui ce l’avevano fatta Keke Rosberg, Mika Hakkinen e Kimi Raikkonen. Tutti sono poi diventati campioni del mondo.
Chissà che questo non possa essere di buon auspicio per Valtteri che, dopo due stagioni vissute all’ombra del compagno, sogna ora il colpo grosso.
L’esempio più recente è quello di Nico Rosberg nel 2016, riuscito a spodestare Hamilton dal trono iridato al terzo tentativo.
In comune con il tedesco c’è anche lo stesso percorso professionale che ha contraddistinto le rispettive carriere, dalla Williams alla più competitiva Mercedes.
C’è dunque materiale per invocare la cabala, a patto di saper gestire il prevedibile dualismo tra i due piloti.
Un monologo delle Frecce. E se Leclerc avesse osato di più…
La gara vive il suo momento cruciale già alla prima curva. Bottas, partito dietro a Hamilton, parte meglio e si porta al comando davanti al compagno e a Vettel.
Il primo incidente della stagione è di Daniel Ricciardo, all’esordio con la Renault. L’australiano finisce contro il muretto e distrugge l’alettone anteriore nel tentativo di passare la Racing Point di Sergio Perez.Gara compromessa per Ricciardo che si ritirerà al 30° giro.
La corsa è di fatto un monologo delle Frecce che fanno il vuoto dietro di sé mentre Vettel annaspa, incalzato da Verstappen. Non brilla neanche Leclerc che mantiene la quinta posizione, lontano comunque dai big.
Alla sedicesima tornata la Ferrari tenta l’azzardo richiamando Vettel, il primo ad anticipare la sosta, e montando la gomma gialla. Lo stesso fa Hamilton.
Ma a conti fatti le Mercedes proseguono su grandi ritmi. Seb invece si fa superare da Verstappen. Bottas intanto guadagna fino a 23” su Hamilton, anch’egli in debito d’ossigeno. Nel finale ci mette anche la ciliegina sulla torta guadagnando il punto extra per il giro più veloce (novità regolamentare di quest’anno).
Il Re Nero riesce comunque a difendersi dall’assalto di Verstappen e a difendere la piazza d’onore. Le monoposto Rosse congelano le loro posizioni, con Vettel davanti a Leclerc.
La sensazione era che il monegasco avesse un po’ più di birra in corpo ma in una gara così complicata per il team non ha voluto/potuto affondare il colpo. Un 5° posto nella gara d’esordio (miglior risultato in carriera) non è del tutto da buttare.
I top e i flop di Melbourne
Sesta posizione per la Haas di Magnussen, davanti a Hulkenberg e a Kimi Raikkonen, che guadagna i suoi primi punti alla guida dell’Alfa Romeo. Il suo collega Antonio Giovinazzi termina invece 15°.
Completano la top 10 Lance Stroll con la Racing Point e Danii Kvyat, tornato al volante della Toro Rosso per sostituire Pierre Gasly, promosso dalla Red Bull.
Il francese finisce invece fuori dalla zona punti, battuto proprio da colui che lo ha rilevato alla scuderia di Faenza.
MotorAge.it – Andrea Sicuro