MotorAge New Generation

Ricariche ultra veloci con i V3 Supercharger Tesla

V3 Supercharger, o network V3 Supercharging, sono le strutture di nuova generazione per la ricarica ultraveloce che Tesla sta installando in tutto il mondo. Ovviamente anche nel nostro territorio, e in modo massiccio. In 5 minuti si ottiene la ricarica per 120 Km. I laboratori di Palo Alto hanno anche incrementato le tecnologie dei sistemi a bordo. Riguardano tutti i modelli della gamma, anche se c’è un particolare legame con le ambizioni di Model 3.

Tesla conta attualmente oltre 12.000 punti di ricarica con sistema Supercharger tra NordAmerica, Europa e Asia. Ovviamente il network cresce repentinamente, visto che la mobilità elettrica delle auto è il diktat delle sue vetture. Tutte ad alte, ma che dico, ad altissime prestazioni. Performance che MotorAge.it ha provato, verificato, analizzato più volte attraverso i test dei modelli Tesla.

 Il costruttore di Palo Alto dice che almeno il 99% della popolazione statunitense è già ampiamente coperta dal suo network di pannelli di ricarica auto. La notizia è che in Europa, una simile percentuale di copertura sarà ottenuta entro il 2019, anno in corso. 

In Cina avrebbero già oltrepassato il 90% di copertura, e il processo continua. Il segno che Tesla si è fortemente impegnata per ampliare continuamente, e in tempi stretti, il processo di sviluppo dei panelli di ricarica ultra veloci. Che ora diventano velocissimi.

Tesla ha infatti presentato l’utilizzo del nuovo sistema di ricarica V3 Supercharging, cioè il passaggio evoluto del Supercharging Network di Tesla. Il V3, forse la più raffinata griglia di batterie, è stato presentato come il sistema di ricarica di veicoli elettrici più veloce oggi presente.  

Inizia l’era della ricarica elettrica lampo

 La tecnologia del V3 si basa su una nuova architettura del Supercharging. Una nuova unità da 1MW supporta picchi di energia che superano i 250kW per veicolo. Su queste basi, per fare un esempio, una Tesla Model 3 arriva a recuperare energia per un’autonomia di 75 miglia (120 Km) in soli 5 minuti di ricarica. Quasi 250 Km in 10 minuti. Notevole davvero. Rispetto al sistema Supercharging precedente, Tesla taglia di quasi il 50% i tempi di ricarica delle auto. 

Certo lo verificheremo personalmente al più presto. Intanto però è interessante sapere che le stazioni di ricarica Supercharger di tipo V3 sono completamente elettroniche e permetterebbero a ogni cliente (anche quello subito successivo) di utilizzare il sistema a piena potenza di ricarica dell’energia elettrica. Sappiamo che ogni modello di veicolo ha caratteristiche differenti, ma la media calcolata è un tempo di 15 minuti per la ricarica completa

 L’intelligenza artificiale in rete prepara l’auto in anticipo. On-Route Battery Warmup

 Nel corso delle verifiche delle strutture che stanno progressivamente venendo installate, Tesla verifica anche altre innovazioni. Come il On-Route Battery Warmup, che deve distinguere le caratteristiche di ciascun modello e agire di conseguenza. In sostanza, mentre avete impostato il navigatore verso una stazione Supercharger, il sistema controlla la temperatura di impianto e batterie per ottimizzarle al giusto regime per la ricarica più efficiente. e veloce. Dicono anche il 25% più veloce, meglio ancora se la stazione è di generazione V3. 

Inoltre, Tesla informa che stanno anche sbloccando le cariche a 145kW su tutte le strutture Supercharging V2    

 Con Model 3, attacco globale

 Ora, con il Model 3 che finalmente sta per essere portato sui mercati globali con volumi quasi a regime (dopo tanti e troppi ritardi), e con il Model Y in vista, il network dei V3 Supercharging viene realmente considerato dai manager Tesla come una delle chiavi per combattere la concorrenza. 

Dopo i vari test di Tesla Model S e Model X di cui MotorAge.it si è occupata, proprio la Model 3 merita ulteriore attenzione. Ricordiamo che questo è il modello con cui Tesla vuole accedere ad un più ampio e vasto mercato. E il network di ricarica extra veloce V3 Supercharging è parte integrante del progetto. 

MotorAge.it – Fabrizio Romano

Exit mobile version