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Evoque copiata in Cina: Jaguar Land Rover vince la causa

Sentenza storica nel settore automotive. Il tribunale di Pechino dà ragione a Jaguar Land Rover nella causa contro Jiangling Motor Corporation, accusata di aver copiato la Range Rover Epoque.

Una sentenza che certo fa parlare di sé in un Paese già nelle mire dell’Occidente in quella che molti hanno definito come “la guerra dei brevetti”.

La Corte distrettuale di Chaoyang, a Pechino, ha dato ragione alla Jaguar Land Rover nella controversia che la opponeva alla Jiangling Motor Corporation. La causa riguardava il veicolo prodotto dalla compagnia cinese, la Landwind X7, che secondo i giudici presenta le stesse caratteristiche della Range Rover Evoque.

Chiara la soddisfazione della multinazionale di Coventry. “Prendiamo atto di questa decisione – ha dichiarato Keith Benjamin, Global Head of Legal di Land Rover – che rafforza la fiducia negli investimenti in Cina e nell’equità dei giudizi sulla proprietà intellettuale. Questa decisione è un chiaro segnale che la legge viene appropriatamente applicata a protezione dei consumatori e a difesa dei loro diritti, perché non vengano indotti in confusione o in errore, proteggendo al contempo gli investimenti delle imprese nel design e nell’innovazione”.

Il danno oltre la beffa

La sentenza emessa dalla Corte ha decretato che l’Evoque possiede cinque caratteristiche esclusive direttamente copiate sulla Landwind X7. Una similarità che avrebbe, dunque, causato disorientamento tra i consumatori.

Il modello Range Rover Epoque è stato presentato a Londra nel novembre 2018 e in Italia è disponibile a partire dallo scorso mese di marzo.

Ma non è tutto. La Corte ha anche intimato a Jiangling Motor Corporation l’immediato stop alla produzione e al commercio di Landwind, fissando anche un risarcimento in favore di Jaguar Land Rover.

Non mancano però i precedenti in Cina

Dunque, una decisione storica, la prima risolta nel settore automotive. Tuttavia in Cina si contano altre sentenze che riguardano altri settori, come da ultimo la vertenza che ha contrapposto Qualcomm a Apple, quest’ultima condannata per aver violato due brevetti della compagnia di San Diego.

Questo per il colosso di Cupertino ha comportato il bando di sette modelli diversi di iPhone, dal 6S all’Iphone X. A testimonianza di come la matassa inerente la proprietà intellettuale dei prodotti rimanga ancora difficile da sbrogliare.

Un futuro che rimane indecifrabile

Senza contare la guerra commerciale in corso tra Cina e Stati Uniti con l’accordo sui dazi che slitta ancora tra le due amministrazioni.

In passato si era parlato della decisione di Donald Trump di inserire dazi sulle auto importate sul territorio americano. Un proposito rimasto per ora soltanto sulla carta, viste le trattative ancora aperte tra i due Paesi su un tema scottante sul quale rimane ancora il rischio di bruciarsi.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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