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Ferrari Portofino: la potente Gran Turismo

Nel nostro Test Drive vi raccontiamo come si comporta su strada e in pista con i suoi 600 CV sprigionati dal V8 3.855 cc bi turbo. Con lo scatto da 0 a 100 km/h in 3”5/10 e oltre 325 km/h, la Ferrari Portofino è la più potente convertibile a offrire contemporaneamente il tetto rigido retrattile, un baule capiente e una grande abitabilità. 

Bella per forza  

Tardo mattino di primavera, il sole è alto e davanti a noi c’è una Ferrari Portofino che non vediamo l’ora di provare. La linea, opera del Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni, è un connubio perfetto tra sportività ed eleganza. Ma anche di stilemi moderni associati sapientemente a richiami al passato. Una bellezza funzionale ai più avanzati criteri aerodinamici, deportanza in primis.

Cinture allacciate, regolazioni di rito effettuate, tetto rigido retrattile abbassato in pochi secondi e un tocco al pulsante Start. Il V8 Ferrari con albero motore piatto e due turbocompressori prende vita in un sound cattivo ed elegante al tempo stesso. Cambio F1 doppia frizione nella modalità automatica e via, in un crescere di emozioni forti e uniche come solamente al volante di una Ferrari si riescono a vivere.

 Il percorso che stiamo affrontando è un classico misto veloce e ben presto utilizziamo il cambio in manuale, agendo sui pratici paddle rigorosamente fissi al piantone. Un cambio che definire velocissimo non dà ancora la misura esatta della sua reattività. In altre parole, non si fa in tempo a rilasciare il paddle destro che la marcia “è già andata a segno” e il motore ha ricominciato a spingere. E le scalate non sono da meno, con tanto di “doppietta” eseguita automaticamente e coreografici scoppiettii ai quattro terminali di scarico.

Un motore straordinario

600 CV a 7.500 giri/min. sono una potenza stratosferica, al pari dei 760 Nm di coppia massima espressi da 3.000 a 5.250 giri/min. Dati eloquenti, ma che non dicono tutto del meraviglioso motore V8 Ferrari collocato in posizione anteriore centrale longitudinale. Occorrono un circuito e la voglia di affondare l’acceleratore per scoprire tutto il carattere di questo propulsore dalle testate rigorosamente rosse. E a quel punto ti accorgi della spinta straordinaria che ti porta in un attimo a 8.000 giri/min., accompagnata da un sound fantastico, rauco, cattivo, inimitabile e reso ancor più entusiasmante dalla guida open air. 

I turbocompressori non determinano “l’effetto silenziatore” tipico di altre unità sovralimentate, ma al contrario contribuiscono con il loro fischio minaccioso a rendere esaltante il suono. Senza contare il fatto che non vi è minima traccia di turbo lag. In pratica tu acceleri e le turbine rispondono istantaneamente indipendentemente dal numero dei giri. Qualcosa che avviene solamente sull’attuale e pluripremiato V8 Ferrari, velocissimo nel salire di regime in ognuna delle sette marce disponibili. A Maranello, non è un mistero, realizzano i migliori propulsori al mondo dove ogni singola parte contribuisce alle più alte performance globali possibili. 

Quell’anima piacevolmente double face

Nella guida al limite in pista, con l’ormai famoso Manettino settato sui programmi più sportivi, la Ferrari Portofino mette da parte il carattere Gran Turismo e diviene un bolide con il quale i piloti più capaci riescono a staccare tempi sul giro da primato. La frenata intensa e instancabile, generata dall’impianto carboceramico e coadiuvata dall’ABS prestazionale (si arriva al limite del bloccaggio, molto utile in pista), consente staccate al limite impressionanti. Le percorrenze delle curve avvengono “alla velocità del pensiero”. 

Inserisci prepotentemente la vettura in traiettoria, miri alla corda con quello straordinario strumento di precisione che è lo sterzo con EPS, riacceleri come se non ci fosse un domani e completi la curva con un accenno di sovrasterzo. Il massimo del massimo, insomma. Con il contributo di diversi fattori che vanno dalle sospensioni magnetoreologiche (rendono il rollio praticamente nullo) alla perfetta interazione tra meccanica ed elettronica. Poi lo sterzo diretto e preciso come un bisturi al layout sospensivo a doppi quadrilateri deformabili anteriormente e multilink posteriormente.

Adrenalina a mille

Senza parlare dell’elevatissimo carico aerodinamico alle alte velocità che, per dirla tutta, più andrai forte in curva e maggiore sarà la tenuta di strada. Tenendo conto però degli inesorabili limiti della fisica. Quando lasci il circuito, con ancora l’adrenalina a mille e impresso nelle orecchie e nella mente l’urlo lacerante del V8 Ferrari, prendi una normalissima strada a velocità da codice e la Portofino si riappropria della sua anima da Gran Turismo.

Un carattere double face il suo, perché riesci ad andare velocissimo in pista e in modo confortevole sui tracciati stradali di tutti i giorni. Così anche il tragitto casa- ufficio-casa è una bellissima esperienza. Come parcheggiare in garage questo ennesimo capolavoro di Maranello e ascoltare i ritmici ticchettii dei metalli che si raffreddano. Bellezza, forza, potenza, velocità e indimenticabili lunghi viaggi con il vento tra i capelli accompagnati dal sound inconfondibile del V8 Ferrari. Questo è il ritratto più fedele della Ferrari Portofino.

Gian Marco Barzan

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