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GP Bahrein F1: l’illusione Ferrari

 Accade l’impensabile nel GP del Bahrein. Il neo ferrarista Leclerc domina a lungo ma viene tradito dal motore. Hamilton ne approfitta, poi Bottas completa la doppietta Mercedes. Il monegasco salva almeno il podio, mentre Vettel termina quinto, dopo essere finito in testacoda. 

Poteva essere il week-end della Ferrari, quello del pronto riscatto dopo la delusione in Australia. Invece il Cavallino deve trangugiare un altro boccone sgradevole. Almeno insipido, se non proprio amarissimo.

Perché nel GP del Bahrein vince Lewis Hamilton con la sua Mercedes, davanti  al partner Valtteri Bottas e a Charles Leclerc, il quale rende appena meno doloroso il bastone che picchia l’orgoglio del Cavallino Rampante. Questi, Leclerc, ha dominato la corsa a lungo, ma sul più bello è stato tradito dal suo motore, che gli nega la prima storica vittoria nel circus F1.

Fuori dal podio Sebastian Vettel, quinto dopo essere finito in testacoda nel tentativo, infruttuoso, di difendersi da Hamilton. 

Da Sogno a Incubo.Maledetto il giro n.

 Maledetto il giro numero 48 pensavano in Scuderia Maranello, quello che di fatto spezza le reni al sogno di Leclerc. L’avrebbe meritato il suo festino, per la strepitosa pole position del sabato e per la gara che l’ha visto a lungo protagonista. Chissà cosa avrà pensato di fargli ai motoristi Ferrari. Tipo risistemargli la bulloneria.

Fuga di Leclerc a partire dal controsorpasso a Vettel in avvio, in barba a chi ipotizzava strategie atte a favorire il compagno di team con più stellette sul petto. Il monegasco ha per un bel po’ condotto la corsa con distacchi abissali sui rivali.

A dieci tornate dalla fine il divario su Hamilton era di ben 10”. Poi… la beffa, doppia per le Ferrari che partivano dalla prima fila. 

Faranno festa ancora le Mercedes, facendo suonare i pifferi dopo una gara in cui il vento sembrava tutto soffiare dalle parti delle Rosse di Maranello.

Ma gli Dei del circus hanno ancora una volta giocato al brutto scherzo col Cavallino che, pur confermandosi performante (questo bisogna ammetterlo), dimostra di non essere ancora affidabile alla lunga distanza. Un fattore che fa la differenza nei giochi per il trono e per il titolo.

 Presagi a tinte oscure 

Sorridono a labbra spalancate, quindi, le Frecce d’argento. Con in più Bottas che rimane in testa al Mondiale in circostanze insperate alla vigilia. Perché al via, la partenza era tutta a favore delle Ferrari, scattate davanti alle Mercedes.

Lo spunto migliore è di Vettel che supera Leclerc, passato anche da Bottas. Il figlio d’arte però non ci sta a fare da sparring partner, e al sesto giro effettua il controsorpasso. Un balzo di coraggio? Oppure un passepartout dato a Maranello.

Un interrogativo a questo punto sorge spontaneo su quali siano le gerarchie interne al team. Anche a Melbourne il monegasco sembrava avere un passo migliore del collega, ma allora aveva prevalso la suprema ragione di scuderia. La situazione, al di là delle bocche cucitissime, può modificarsi prima del previsto.

Perché stavolta le cose vanno diversamente. Dopo la girandola di pit stop, Leclerc rimane davanti a Vettel, incalzato da Hamilton. 

Il primo campanello d’allarme per la Rossa suona al 38esimo giro quando il Re Nero attacca e supera Vettel, che finisce in testacoda e nel contatto perde l’ala anteriore. Il ferrarista è costretto a ripartire dalla nona posizione.

Non è certo il primo errore per il tedesco; lo abbiamo visto ed è evidente. Per le sue ambizioni dovrà diventare perfetto se vorrà portare a casa questo titolo che sta diventando una chimera.

Se anche quando tutto sembra remare contro le Mercedes riescono a portare a casa la vittoria, addirittura la doppietta, la concorrenza deve essere preoccupata.

 Il danno oltre la beffa

Il peggio doveva però ancora arrivare per la Scuderia Rossa. Leclerc, quando ormai pregustava la vittoria, accusa come detto problemi al motore. E da lì inizia a perdere il vantaggio accumulato su Hamilton.

Dai box fremono, si tirano probabilmente guanti e pistoni, ma non possono fare più nulla. Oltre al danno della mancata vittoria, si aggiunge anche la beffa del secondo posto ceduto a Bottas per una doppietta insperata alla vigilia dal team di Stoccarda.

Leclerc mantiene almeno il podio, grazie anche all’ingresso della Safety Car per i problemi tecnici che vedono coinvolte le Renault di Ricciardo e Hulkenberg. 

Vettel non va invece oltre il quinto posto, preceduto da Max Verstappen sulla Red Bull

In sesta posizione Lando Norris della McLaren davanti a Kimi Raikkonen sull’Alfa Romeo. In top 10 anche Pierre Gasly (Red Bull), Alexander Albon (Toro Rosso) e Sergio Perez (Racing Point). 

 Appuntamento di fuoco

 Prossimo appuntamento in Cina, il 14 aprile. Dopo due colpi da KO, con sberleffo, rifilati dalle Mercedes, ci si attende la risposta della Ferrari. Ritrovate in effetti velocità e potenza, occorre anche la continuità di prestazione. Da qui dipenderanno i destini futuri del Cavallino. 

MotorAge.it Redazione – Andrea Sicuro

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