GP Cina F1: nel sprofondo Rosso domina Mercedes
Il Mondiale F1 assume sempre più forti tinte argentate. Di nuovo. Comincia ad essere imbarazzante nel rinnovato Komando Ferrari.
Nel GP di Cina è ancora doppietta Mercedes, la terza consecutiva in altrettante gare. Lewis Hamilton si impone davanti a Bottas ed è il nuovo leader iridato. Ferrari, sempre in coda. Vettel conquista il primo podio stagionale, ma solo perché è decisivo l’intervento del muretto che dà ordine a Leclerc di far passare…
I Giochi di Potere.
Perché in Cina Leclerc appare come un pokemon spaurito e Vettel si atteggia a Robert De Niro? Ordini di Squadra! Ai vertici del Cavallino Rampante si decidono anche le personalità dei Piloti. Vi Sembra strano? Non ci credo!
Quando la situazione precipita, di nuovo, ai piani alti servono idee. Una vale l’altra quando si cammina nel buio.
1000 non più 1000.
Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, le Mercedes avrebbero già messo un’ipoteca sul sesto titolo consecutivo. Viceversa, per la Ferrari l’attuale Mondiale parrebbe già diventato un Everest ripidissimo da scalare.
La sensazione, lampante, emerge in scritta Bold al GP di Cina, oltretutto il numero mille della storia del Circus.
Parere di tanti addetti ai lavori, la Formula 1 sarebbe però sul viale del tramonto. Poco spettacolo, scarso in divertimento, giochi fatti a tavolino più che in pista. Quando la Formula E sta invece conquistando sempre più pubblico.
La firma sulla vittoria in Cina ripresenta l’autorità del campione del mondo Lewis Hamilton, il quale a Shangai domina dal primo all’ultimo giro. Giusto per non scontentare nessuno.
Le Frecce d’argento, con il 2° posto di Valtteri Bottas, portano così a casa la terza doppietta consecutiva. Comincia a sembrare un Campionato Monomarca! Come a ribadire la loro supremazia sulle rivali, che in questo momento latitano.
Non può esserlo certo la Rossa, ancora a secco di vittorie e già costretta a rincorrere con l’ausilio del binocolo. In classifica comanda ora Hamilton, a +6 sul compagno di team Bottas.
Sebastian Vettel arriva 3° in Cina, ma è solo al primo podio stagionale, ed è indietro già di 31 punti. Tanti, troppi (si può dire assurdi?) dopo soltanto tre gare.
Il 28 aprile si vola in Azerbaijan. A Maranello urge un colpo di genio in queste due settimane, anche a livello psicologico.
Doppio campanello d’allarme per le Rosse
Come nella gara inaugurale in Australia, è parsa evidente la differenza di passo rispetto alle monoposto dei teutonici.
Le Ferrari, partite in seconda fila dietro alle Mercedes, hanno viaggiato a lungo lontane dalle rivali Mercedes, le quali, per dolore dei ferrarista, hanno avuto vita fin troppo facile.
E se dal muretto all’11° giro non avessero dato l’indicazione a Charles Leclerc di lasciar passare Vettel in pseudo – ottica Mondiale, l’orizzonte si sarebbe fatto ancora più cupo per Seb.
Con buona pace del monegasco Leclerc, senz’altro il pilota più in palla in questo avvio di stagione del Cavallino. A Maranello sta diventando più complicato del previsto gestire il rapporto tra i due. E il caposquadra soffre.
Per quanto tempo Leclerc si accontenti di recitare un ruolo da gregario è una domanda lecita. Nelle foto, a volte, sembra quasi spaurito, schiacciato dal potere, eppure anche a Shangai ha dimostrato di essere più veloce del compagno.
Di male in peggio
Lo si è visto già al via, con il ferrarista che supera il compagno portandosi in terza posizione. Tuttavia, lo stesso fa Hamilton, a scapito del poleman Bottas.
Alle loro spalle le Red Bull di Max Verstappen e Pierre Gasly e quindi Daniel Ricciardo per Renault.
Dietro a loro, la Toro Rosso di Daniel Kvyat centra in pieno le McLaren di Carlos Sainz Jr. e Lando Norris, costrette al ritiro.
Inevitabile Virtual Safety Car.
Alla ripartenza ricomincia il monologo del team della Stella. Nella noia profonda, Hamilton comanda con 3” su Bottas e 6” e passa sulle Rosse. E’ Leclerc che fa strada a Vettel, ma la strategia di attaccare le Frecce non riesce. Anzi, il Re Nero va col suo ritmo e arriva a guadagnare fino a 10” di vantaggio.
In più, nella girandola dei pit stop, Verstappen tenta, e gli riesce, l’undercut. I box Ferrari richiamano prima Vettel per mantenere la posizione sulla Red Bull. Ma così facendo Leclerc perde la posizione in favore dell’olandese.
Le Mercedes gestiscono tranquillamente la situazione in vetta (impeccabile il doppio pit stop in contemporanea al 35° giro). Il Cavallino ha invece di che sudare per tenere a freno la foga di Verstappen, a caccia di Vettel.
Il tedesco “in Rossa” vince il duello, ma sarà l’unica (magra) consolazione di giornata. Perché, nell’ultima tornata, Gasly (6°) gli soffia il punticino supplementare tirando il giro più veloce, che sembrava cosa fatta. Quando si dice il danno, oltre la beffa.
Davanti non succede più nulla e per le Mercedes è un’altra passerella, già diventata una consuetudine in questa stagione. Per le sorti del Mondiale è un allarme concreto.
Completano la top 10 Daniel Ricciardo (Renault), 7°, davanti a Sergio Perez (Racing Point), Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) e Alexander Albon su Toro Rosso, in rimonta dall’ultima posizione.
Motorage redazione