Ormai la situazione è ufficialmente noiosa. Continua il monologo delle Mercedes nel Mondiale F1. Lewis Hamilton vince anche il GP monegasco e allunga a +17 sul compagno di team Bottas. Il Re Nero si aggiudica lo sprint finale con Verstappen, poi penalizzato e retrocesso in quarta posizione. Salgono sul podio quindi Vettel, 2°, e Bottas, 3°. Per il Cavallino si chiude un fine settimana in cui anche la sua immagine è offuscata. Ma con il podio di Vettel e “la voglia di fare” dimostrata da Leclerc, qualcosa regala ai tifosi.
Nel ricordo di Niki Lauda, scomparso in settimana, le Mercedes scavano un solco quasi decisivo sulla concorrenza e mettono un’ipoteca sul mondiale F1.
Nel GP di Montecarlo arriva la sesta vittoria consecutiva in altrettante gare per le Frecce argentate. Trionfa Lewis Hamilton, sempre più leader del torneo, che guida ora con 17 punti di vantaggio sul collega di team Valtteri Bottas.
Sebastian Vettel nega l’ennesima doppietta stagionale al team tedesco piazzandosi alle spalle del Re Nero e davanti al finlandese.
Tuttavia per la Ferrari c’è poco da esultare al termine di un weekend ai limiti del tragicomico. Il podio arriva infatti soltanto per la penalità inflitta a Max Verstappen, retrocesso al 4° posto.
L’atteso idolo di casa, Charles Leclerc, finisce la gara dopo pochi giri a seguito di un contatto con Hulkenberg nel disperato tentativo di rimonta dal 16° posto in griglia. Ma la sua “voglia” di passare, anche dove di solito non si è fatto, gli porta simpatie.
Brave Mercedes ma le Ferrari si buttano via
Alla fine ne esce una gara un po’ più spettacolare di quanto storicamente riserva il circuito nel Principato, dove è sempre complicato sorpassare.
Alla fine però ha la meglio sempre la Mercedes con Hamilton in grado di mantenere la pole position dal primo all’ultimo giro, usando sempre le stesse gomme medie.
Un azzardo che alla fine ha pagato, nonostante le avverse condizioni meteo che il britannico è riuscito a domare. Non può essere un caso se, pioggia o no, le Frecce riescano sempre a portare a casa il risultato. Anche la fortuna ha avuto stavolta il suo giusto peso.
Questo segna anche la differenza con il Cavallino, che è riuscito nell’”impresa”di buttare al vento il capitale accumulato nelle prove libere che avevano visto Leclerc al comando.
Scellerata la decisione del muretto di non spedire in pista il monegasco per le prime qualifiche, convinti che il tempo registrato in precedenza fosse sufficiente per accedere alle Q2.
Scelta che ha costretto Leclerc a partire dal 16° posto, eliminato (ironia della sorte) dal compagno di team Vettel.
Questo ha inevitabilmente condizionato la gara del giovane 21 enne che pure in avvio ha recuperato qualche posizione prima dell’incidente con Hulkenberg. Ma anche quella di Vettel, rimasto solo a fronteggiare le Mercedes.
In questo momento un lusso che nessuno si può proprio permettere.
Beffa doppia per Verstappen
Al via le posizioni rimangono congelate con la prima fila marcata Mercedes. In seconda Verstappen e Vettel. L’episodio chiave, come detto, quando Leclerc fora ed esce di scena a seguito del contatto con Hulkenberg.
Siamo al 12° giro e la Safety car è inevitabile. Tutti ne approfittano per cambiare le gomme.
Verstappen esce davanti a Bottas. I due si toccano e il finlandese rimedia la rottura del cerchione ritrovandosi costretto a tornare ai box e subendo il sorpasso anche di Vettel.
L’olandese finisce sotto investigazione e viene penalizzato di 5”, una spada di Damocle da scontare a fine gara. Il pilota della Red Bull dà quindi fondo a tutte le energie per tampinare Hamilton.
Ci ha provato fino all’ultimo, arrivando anche a toccare la monoposto dell’inglese negli ultimi giri.
Il campione del mondo riesce però a tenere botta nonostante il finale chiuso in evidente affanno. Quanto a Verstappen, avrebbe senz’altro meritato il podio ma, per effetto della penalizzazione, viene retrocesso in quarta posizione.
Alle sue spalle il compagno di team Pierre Gasly, che si porta a casa il punto extra per il giro più veloce. Sesto Carlos Sainz jr. con la McLaren, davanti alle Toro rosso di Kvyat e Albon.
Completano la top 10 Daniel Ricciardo, 9° e ancora anonimo con la Renault, e la Haas di Grosjean.
Si conferma il periodo nero dell’Alfa Romeo: 17° Kimi Raikkonen, addirittura penultimo Antonio Giovinazzi, penalizzato di 10”per contatto con la Williams di Robert Kubica.
L’ultima chiamata per il Cavallino
Il prossimo appuntamento è in programma il 9 giugno a Montreal, in Canada. L’anno scorso è arrivata la cinquantesima vittoria in carriera per Vettel, proprio sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, un grande della Ferrari del passato.
Chissà che l’intreccio suggestivo e il ricorso storico non aiuti il Cavallino a risvegliarsi dal torpore. Lo meritano soprattutto i tifosi.
MotorAge.it – Andrea Sicuro