Morocco Desert Challenge: Rally-Raid alla ribalta
Il Morocco Desert Challenge incorona i vincitori 2019. Vauthier (auto/buggy), Viazovich (camion), Pinchedez (ssv) e Howes (moto)sulla vetta dell’11ma edizione del rally-raid targato Gert Duson.
Non fosse per qualche iscrizione ritirata all’ultim’ora (veicoli non ultimati), questa edizione del Morocco Desert Challenge, l’undicesima, sarebbe stata davvero da Guinness dei Primati. Sì, perché il 13 Aprile, sulla celebre Plage Blanche, 250 km a sud di Agadir, si sono schierati qualcosa come 300 veicoli rally-raid, 210 fra camion e auto di assistenza e 1300 persone.
Dati alla mano, questo evento sportivo creato dal belga Gert Duson nel 2008 in Libia e approdato poi in Marocco, è diventato il secondo più grande cross country challenge al mondo per numero d’iscritti. Addirittura il primo in assoluto nella categoria trucks (allo start ce n’erano ben 35 di T4).
Al Morocco Desert Challenge solo off-road e sfide genuine, nello spirito autentico.
Percorsi mozzafiato al Morocco Desert Challenge, con 8 tappe dall’Atlantico al Mediterraneo, road book al limite della perfezione, bivacchi in puro stile dakariano, sicurezza al primo posto (con elicotteri e ambulanze 4×4), ristori da 3 stelle Michelin, scenari nuovi ogni giorno e “trasferimenti zero”. Vale a dire, niente asfalto ma solo off-road.
Una vera sfida fra appassionati e nomi più noti dei rallies-raids ma senza team (o veicoli) ufficiali. Perché lo spirito più autentico, voluto sin dalla prima edizione, è anche uno dei cavalli vincenti di questo challenge ospitato in terra d’Africa.
Gert lo ha ripetuto più volte, anche alla premiazione finale fra gli applausi dei partecipanti. “Qui, al Morocco Desert Challenge, non si vedranno mai piloti o scuderie dai nomi altisonanti. In realtà, ne siamo quasi certi, un’eccezione la farebbe se qualche pilota professionista decidesse di voler partecipare con un mezzo con cui non gareggia solitamente nelle grandi competizioni. Un esempio? Al-Attiyah, magari dietro il volante di un side-by-side.”
In attesa dell’edizione del 2020, ecco intanto come è andata quella di quest’anno che, dopo la partenza da Agadir (nota per il turismo), si è conclusa a Saidia, la “Perla blu del Mediterraneo” dopo una cavalcata motoristica di 3 mila km.
Podio assoluto per lo svizzero Remy Vauthier con il suo buggy MD: a lui la vittoria del MDC 2019.
Con il performante MD Optimus #308 l’equipaggio svizzero-francese di Remy Vauthier e Jean-Michel Polato ha conquistato il Morocco Desert Challenge 2019 in categoria auto/buggy. Dopo aver percorso 3 mila km fra piste e dune marocchine, il pilota di Chene-Bougeries, nel Canton di Ginevra, ha avuto la meglio su un altro MD, quello del francese Jérome Pelichet, che il traguardo lo ha tagliato con un distacco di poco più di 7 minuti.
Al terzo piazzamento si è classificata la Volkswagen Amarok #315 guidata dallo spagnolo Fernando Alvarez, con Sergio Lafuente (Uruguay) sul sedile del navigatore.
“Per noi, rimane uno dei rallies-raids più belli e meglio organizzati a livello internazionale – spiega Vauthier –. Non è stato semplice arrivare alla vittoria, visto il parterre di mezzi e piloti presenti, oltre che il numero di iscritti schierati al via. Riuscirci con l’MD Rally Sport è stata una soddisfazione enorme!”.
Partita con i migliori presupposti, la partecipazione di Jean Pascal Besson e Sébastien Delaunay su Peugeot DKR 3008 (Easy Rally Raid) si è invece conclusa con un 31° piazzamento nella generale. Le due vittorie di tappa (con 2 secondi posti e un terzo gradino del podio provvisorio) non sono state sufficienti a compensare i ritardi per via di noie meccaniche al mezzo di uno degli equipaggi favoriti sin dalla partenza. Sfortunata anche la performance dell’olandese Erik van Loon (Toyota Hilux Overdrive), vincitore di due special stage ma poi costretto a ritirarsi anzitempo dal rally.
Siarhei Viazovich (Maz-Sport Auto) in testa tra i “truck” alla sua prima gara in Africa.
Dire che si tratti della fortuna del principiante non sarebbe giusto visto che di rallies-raids ne ha fatti (e vinti) già molti in giro per il mondo. Tant’è però che alla sua prima competizione in terra africana, il bielorusso Siarhei Viazovich ha riportato una splendida vittoria piazzando il Maz 640RR #503 in cima alla classifica di categoria, con un tempo di 35h51’30”.
In cabina con Anton Zaparoshchanka e Siarhei Sachuk, il pilota del Team Maz-Sport Auto è stato uno dei grandi protagonisti di questa edizione del MDC. Con la vittoria di una speciale, due secondi piazzamenti e buone performance nelle altre SS, Viazovich ha portato i colori della Bielorussia sul gradino più prestigioso del challenge.
“Una grande vittoria per la squadra, per me ma anche per Aliaksei Vishneuski (equipaggio #510) che si è piazzato terzo assoluto – commenta Viazovich –. Il Morocco Desert Challenge è stato il nostro primo rally-raid in Africa e non speravamo certo di raggiungere un risultato così importante. Abbiamo però cercato di migliorare giorno dopo giorno, imparando ad affrontare certi tipi di terreno, guidando più veloce in alcuni tratti e più lentamente, senza prendere rischi, in altre speciali. Sulle dune di Merzouga ci siamo divertiti molto nonostante il forte vento non aiutasse certo nell’individuare il passaggio più giusto. Il camion si è comportato bene, ci ha dato davvero poche noie permettendoci così di fare quei tempi che alla fine ci hanno assegnato il podio assoluto”. Al secondo posto si è piazzato il Man dell’olandese Peter Versluis che ha raggiunto il finish con un distacco di poco più di 22 minuti dal primo.
A dire la sua anche Martin van den Brink (Mammoet Rally Sport) su Renault, quarto nella generale nonostante diverse forature che hanno attardato il suo K-520 al finish di questa edizione del rally. Il driver olandese, in gara al MDC per la quarta volta (una in sella a una due ruote e le altre alla guida di un camion), ha preceduto di 8 minuti il Man di un altro olandese, Roeland Voerman.
Can Am piglia-tutto tra gli SSV.
Fra i side-by-side in gara in questa edizione del MDC, il protagonista indiscusso è stato lui. Chassis leggerissimo, rigido al punto giusto ma costruito con l’acciaio più resistente, il Maverick X3 della canadese Can Am. Ha conquistato ben 9 piazzamenti fra i primi dieci della classifica assoluta (l’altro è andato al Polaris Sportsman ACE di Noel de Burlin, ottavo posto).
Dopo 8 tappe e un percorso coast-to-coast dall’Atlantico al Mediterraneo, la vittoria in categoria SSV è andata al francese Philippe Pinchedez, navigato da Jean Brucy. Il duo con numero #203 del Team Pinch Racing, autore di una gara quasi perfetta, si è conquistato il gradino più alto del podio. Con un ritardo di 1 ora e 16 minuti, un altro Can Am, quello numero 237, ha conquistato la medaglia d’argento con Stephane Chambon & Antoine Paque davanti al belga Marc Mauwers.
Ecco uno di quelli che non mollano mai. Un combattente totale.
Se Can Am ha fatto la differenza, nel suo campo, in questa sfida fra le piste e le dune del Marocco, un giovane belga di Bruxelles ne è stato un eroe. Per grinta e bravura. Il Morocco Desert Challenge ha visto infatti scendere in campo il primo paraplegico ad affrontare il deserto alla guida di un buggy “single seater”, senza navigatore a fianco cioè.
Una nuova sfida che lo ha visto piazzarsi all’ottavo posto della classifica dopo aver tagliato il traguardo in meno di 45 ore. Laureato in educazione fisica, Geoffroy Noel de Burlin, 38 anni, dopo una caduta in snowboard ha fatto dei rallies-raids una terapia. Il salto di qualità risale al 2014 al Libya Rally, assieme a un altro pilota con disabilità motorie, Thierry Gerome. “Contro ogni probabilità e dopo 7 giorni di gara siamo arrivati in cima alla classifica degli SSV e quarti assoluti – racconta soddisfatto – L’anno successivo abbiamo vinto di nuovo. Una grande soddisfazione!”.
Niente male considerando che per il cambio di uno pneumatico i normali tempi arrivano a quadruplicarsi. Dopo anni di gare nel ruolo di co-driver, Geoffroy ha scelto il MDC per mettersi, in solitaria, alla guida del suo Polaris: “Un percorso fatto al 100% da piste e sterrati, senza trasferimenti, una grande organizzazione, elicotteri in caso di emergenza e un’atmosfera autentica, quella delle gare di una volta.
Skyler Howes in sella alla Husqvarna davanti a Pedrero (KTM).
USA vs Spagna. Alla fine, seppur con un minimo distacco di 1 minuto e 6 secondi, L’americano Skyler Howes sulla sua Husqvarna #106 ha vinto questa edizione del MD Challenge piazzandosi davanti all’agguerrito Joan Pedrero su KTM.
Una sfida che ha tenuto con il fiato sospeso e che ha visto i due piloti contendersi i primi due piazzamenti di ogni speciale: 3 se le è aggiudicate Skyler e 5 Pedrero. Ma la somma dei tempi conseguiti ha favorito il motociclista americano, che ha fatto la differenza sui 370 km della SS6, da Zagora a Merzouga, dando 4 min. di distacco al suo avversario.
“Che dire…mi sono divertito molto a guidare su questi percorsi a volte per niente facili per via del vento e delle dune impegnative – commenta Howes –. Joan è stato un eccellente rivale, bravo a guidarti vicino e a metterti pressione. Ci siamo scambiati più volte la posizione al comando delle speciali, in alcune occasioni è stata più veloce la sua KTM, in altre ho avuto la meglio io. Ho imparato molto sia nella guida che nella navigazione ma soprattutto a controllare le mie emozioni. Qui si è respirata davvero l’aria delle Dakar di un tempo…”.
Con due Husqvarna al primo e terzo posto della generale (bronzo a Paul Spierings con un distacco di quasi 4 ore e 50 minuti), KTM ha conquistato il secondo piazzamento e ben altri 6 della top ten.
Gli italiani in gara: ecco come sono andati.
Purtroppo Aldo e Dario De Lorenzo sono stati costretti ad abbandonare la gara a pochi giorni dallo start, per noie meccaniche al loro Mitsubishi Pajero. L’equipaggio #337 (al MDC con la stessa assistenza del Team Jazz Tech Offroad dei gemelli De Lorenzo) ha invece tagliato il traguardo piazzando la Toyota FJ al 35° posto dell’assoluta di categoria auto/buggy.
Inoltre, a navigare la giapponese Keiko Hamaguchi è stato l’esperto co-driver italiano Umberto Fiori che, grazie alla sua grande esperienza nei rallies-raids, ha saputo portare a casa un buon risultato.
Mentre fra gli SSV bella prestazione di Astori e Tarricone (Yamaha YXZ 1000R), con i colori dell’ABC Rally Action Team, 22mi nella generale. In gara anche la Porsche Carrera 911 di Rizzardi e Ornati, il Land Rover Defender di Tommaso Castellazzi (T.T. Team) con assistenza Payustech, e il Can Am di Lorenzo Rocco di Torrepadula.
Informazioni su www.moroccodesertchallenge.com
MDC 2019 – Classifica finale auto & buggy:
#308 Remy Vauthier/Jean-Michel Polato – MD – 35h06’32”
#316 Jérome Pelichet/Pascal Larroque – MD – +07’27”
#315 Fernando Alvarez/Sergio Lafuente – Volkswagen – +3h02’01”
#329 Patrick Martin/Lucas Martin – Mercedes – +3h31’02”
#314 Mike van Eikeren/Ed Wigman – Toyota – +4h01’59”
#318 Patrice Chevallier/ Philippe Florentino – MD – +4h36’47”
#321 Henk de Jong/Pieter van Kruijsdijk – Toyota – +8h48’47”
#305 Marc Bonnafoux/Didier Chabory – Oryx – +9h04’24”
#345 James Ford/Paul Chambers – Bowler – +9h09’14”
#317 Ronald Basso/Jean Pierre Garcin – MMP – +10h11’05”
35. #337 Keiko Hamaguchi/Umberto Fiori – Toyota – +152h38’58”
MDC 2019 – Classifica finale camion:
#503 Siarhei Viazovich/Anton Zaparoshchanka/Siarhei Sachuk – Maz – 35h51’30”
#516 Peter Versluis/Marcel Pronk/Artur Klein – Man – +22’29”
#510 Aliaksei Vishneuski/Pavel Haranin/Vitaly Murylev – Maz – +24’50”
#501 Martin van den Brink/Wouter de Graaff/Daniel Kozlovsky – Renault Truck – +26’52”
#511 Roeland Voerman/Hugo Kupper/Simon Stubbs – Man – +34’10”
#514 Gert Huzink/Rob Buursen/Martin Roesink – Renault Truck – +1h31’08”
#505 Igor Bouwens/Dave Berghmans/Ulrich Boerboom – Iveco – +1h38’14”
#522 Jan van de Laar/ Ben van de Laar/Dolf Huijgens – Daf – +2h34’39”
#515 Karoly Fazekas/Peter Csakany/Albert Horn – Scania – +3h10’01”
#521 Miklos Kovacs/Peter Czegledi/Laszlo Acs – Scania – +5h21’30”
MDC 2019 – Classifica finale SSV:
#203 Philippe Pinchedez/Jean Brucy – Can Am – 38h40’11”
#237 Stephane Chambon/Antoine Paque – Can Am – +1h16’00”
#201 Marc Mauwers – Can Am – +2h19’19”
#212 Vincent Gonzalez/Stéphane Duplé – Can Am – +3h47’19”
#252 Jose-Manuel Fernandez/Denis Habran – Can Am – +3h50’04”
#206 Rudy Verheyen/Bob Geens – Can Am – +4h48’07”
#205 Joris Brosens/Koen Slegers – Can Am – +4h50’22”
#228 Geoffroy Noel de Burlin – Polaris – +4h55’05”
#209 Javier Herrador/Manuel Navarro Dominguez – Can Am – +4h56’48”
#204 Stephane Zosso/Caroline Zosso – Can Am – +4h57’17”
22. #216 Gianernesto Astori/Francesco Tarricone – Yamaha – +10h26’02”
MDC 2019 – Classifica finale moto & quad:
#106 Skyler Howes – Husqvarna – 36h20’21”
#104 Joan Pedrero – KTM – +01’06”
#105 Paul Spierings – Husqvarna – +4h49’52”
#108 Jan Van Gerven – KTM – +6h08’06”
#101 Harite Gabari – KTM – +6h31’47”
#115 Richard Dors – KTM – +7h19’32”
#102 Laurent Weibel – KTM – +8h59’16”
#163 Pierre Peyrard – Yamaha – +9h16’13”
#136 Roch Wolville – KTM – 9h30’25”
#146 Dirk Boerboom – KTM – 9h53’34”
MotorAge – Testo e foto Sonja Vietto Ramus
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