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Porsche 911 Carrera S Cabriolet: impressioni di guida

Ancora più emozionante da guidare rispetto alla versione Coupé, la nuova Porsche 911 Carrera S Cabriolet serie 992 vanta performance globali straordinarie.

Adrenalina a cielo aperto 

“Cosa c’è di meglio di una Porsche 911 Carrera S Coupé? Semplice, una Porsche 911 Carrera S Cabriolet”, perché alle performance eccezionali e al comportamento su strada e in pista ineccepibili della versione chiusa, si aggiunge il fascino del viaggiare con il vento tra i capelli. Condizione che permette non solo di apprezzare i profumi della natura primaverile al risveglio, ma anche di ascoltare molto meglio il sound cattivo e inconfondibile del flat six piazzato come sempre là, a sbalzo del retrotreno. 

450 CV a 6.500 giri/min

Queste sensazioni forti le abbiamo sperimentate provando la nuova Porsche 911 Carrera S Cabriolet, lungo un percorso misto veloce chiuso al traffico. E il divertimento non è affatto mancato, perché nei brevi rettilinei abbiamo potuto scatenare tutti i 450 CV a 6.500 giri/min., seppure nelle marce basse, erogati dal motore 6 cilindri boxer 2.981 cc sovralimentato mediante due turbocompressori, ma soprattutto siamo rimasti favorevolmente sorpresi dalle qualità dell’assetto.

Inserimenti in curva velocissimi

Infatti, sembra di guidare una macchina a motore posteriore centrale, anziché a sbalzo del retrotreno come è in realtà. E questo, detto molto francamente, è il miglior complimento da tributare a una 911. In altre parole gli inserimenti in curva sono velocissimi, di sottosterzo non vi è nemmeno l’ombra e la tendenza alla neutralità di comportamento consente di chiudere la curva stessa a andature impressionanti.  

Il tutto accompagnato dallo sterzo diretto il giusto, senza quindi mettere in imbarazzo nei lunghi curvoni autostradali ma soddisfacendo appieno il pilota sui percorsi ricchi di curve e controcurve come quello da noi affrontato. Senza dimenticare come la servoassistenza elettrica sia talmente ben calibrata da non far rimpiangere assolutamente i più tradizionali (e ormai in via di estinzione) sistemi idraulici.

Allungo da urlo 

Del resto il flat six bi turbo Porsche comincia a spingere sul serio oltrepassati i 2.300 giri/min. Mentre superati i 5.000 giri/min. diventa di una cattiveria inaudita e ben sottolineata dall’urlo lacerante. Una spinta che lascia attoniti anche quanti sono avvezzi a ben altre potenze, cui solamente il limitatore di giri pone fine a 7.500 giri/min. Un grandissimo motore, insomma, il cui sound non è per nulla disturbato dalla presenza del filtro antiparticolato per unità a benzina come ci si aspetterebbe. 

Anche il cambio ci è piaciuto moltissimo. Infatti il nuovo doppia frizione PDK a 8 rapporti è sempre veloce e al passo con un motore così esuberante. Naturalmente c’è sempre la possibilità di utilizzare il layout manuale, demandato questa volta alle sole levette al volante. Ma vi assicuriamo che i migliori risultati si ottengono con la funzionalità automatica e il programma Sport Plus inseriti. A quanto pare anche Walter Rohrl, un nome che non ha bisogno di presentazioni, la pensa così.

Motorage.it – La redazione  

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