Un settore che fa sempre più gola alla criminalità organizzata. Dall’ultima indagine di Aniasa, nel 2018 si è registrata l’impennata di furti di auto a noleggio: quasi 1.600, più di quattro al giorno. Crescono però i recuperi: +49%.
Noleggiare un’auto può costare caro… in tutti i sensi. L’ultima ricerca di Aniasa non ha fatto altro che evidenziare un trend in costante aumento, già dallo scorso anno.
In un anno si sono infatti verificati quasi 1.600 furti di auto a noleggio a breve termine, più di quattro al giorno.
Uno scenario inquietante per il nostro Paese che, oltre al danno d’immagine, registra anche la beffa economica per gli operatori del settore.
Questi sono costretti a contare danni superiori ai 10 milioni di euro. Tra le aree in cui il fenomeno risulta più diffuso, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia rappresentano il teatro del 90% di questi episodi.
I cocci sono tutti degli operatori
L’allerta resta dunque alta, nonostante i tentativi da parte delle società di autonoleggio di proteggere la propria flotta con dispositivi hi-tech.
Investimenti che hanno generato qualche risultato dal momento che, secondo Aniasa, negli ultimi sei anni i recuperi dei veicoli sottratti sono passati dal 18% al 49%.
L’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità rileva che nel 2018 gli operatori di noleggio hanno subito 1.594 furti di veicoli contro i 1.173 del 2017 (+36%).
Evidente il contraccolpo per le società che registrano danni pari a 10,2 milioni di euro contro i 7,8 del 2017, per un incremento del 32% in soli 12 mesi.
Al furto del veicolo si aggiunge poi il mancato ricavo derivante dall’impossibilità di noleggiarlo fino al momento stesso del noleggio. Senza contare i costi e la perdita di tempo per adempiere alle necessarie pratiche amministrative e burocratiche.
Un “mercato” in continua crescita
La motivazione di una simile impennata di furti è presto detta e ha a che fare con la criminalità organizzata che intravede nel settore delle auto a noleggio un vero e proprio business.
“Il settore del noleggio veicoli rappresenta oggi il principale bacino cui attingono le organizzazioni criminali”. Lo ha dichiarato Giuseppe Benincasa, segretario generale di Aniasa aggiungendo: “Questa criticità si aggiunge alle difficoltà già vissute dagli operatori del rent-a-car a causa dei ricavi in ulteriore forte diminuzione e delle previsioni di contrazione dei flussi turistici diretti verso il nostro Paese”.
Quasi la metà dei veicoli viene restituita
In un quadro a tinte così oscure, c’è spazio anche per una buona notizia. Intanto si registra la decisa crescita del tasso di recupero dei veicoli rubati, passato dal 46% del 2017 al 49% del 2018.
Un dato superiore a quello della media automotive nazionale, pari al 43%. Nel 2013 la percentuale era ferma al 18%.
Inoltre, grazie agli investimenti sulle dotazioni telematiche a bordo dei veicoli (satellitari e radio-frequenza), gran parte dei recuperi avviene nelle 48 ore successive al furto. Sa tanto di magra consolazione ma in tempi di vacche magre, val la pena accontentarsi.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro