GP del Mugello: la prima volta di Petrucci
È grande Ducati al GP del Mugello, anche se Marquez ha comunque di che felicitarsi. Vince Danilo Petrucci, per la prima volta nella classe regina, che la spunta nel finale su Marc Marquez (Honda) e sul compagno di team Andrea Dovizioso. Così Marquez festeggia lo stesso. Il Cabroncito allunga a +12 il vantaggio nel Mondiale MotoGP. Rossi scivola e certifica la crisi in Yamaha.
La prima volta non si scorda mai, e quella di Danilo Petrucci è davvero gustosa. Il pilota ternano conquista la sua prima vittoria in MotoGP in occasione del GP del Mugello mettendo dietro la Honda di Marquez e portando la Ducati al terzo successo consecutivo nella corsa casalinga.
Petrux corona al meglio un week-end da incorniciare con una gara praticamente perfetta, in cui testa a Marc Marquez. Non un’impresa facile, come si è avuto modo di appurare in questa prima parte di stagione.
Il Cabroncito è stato battuto ma non piegato, perché anche in una corsa ostica sulla carta riesce a portare a casa punti preziosi per il Mondiale. Il diretto rivale Andrea Dovizioso finisce infatti 3° e ora è indietro di 12 punti in classifica.
Il torneo resta comunque apertissimo. Certo, qualche indicazione è emersa in queste prime sei gare in cui Marquez è sempre finito o primo o secondo ogni volta che è arrivato al traguardo. Numeri stratosferici.
Ma a Borgo Panigale è tempo di fare festa, almeno stavolta, prima della tappa successiva in programma il 16 giugno in Catalogna.
Per battere Marquez bisogna rasentare la perfezione
Alcuni potrebbero affermare che per i giochi iridati ha vinto la Ducati “sbagliata”. Guardando le cose più in prospettiva, Petrucci non ha però rubato niente. È stato semplicemente il pilota migliore in pista.
Lo si è visto già dalla partenza, in cui doveva inseguire il poleman Marquez. Petrux è stato bravo a rimanere incollato al Cabroncito per poi superarlo.
Poi non appena si è rifatto sotto il collega di team Dovizioso è scivolato in terza posizione. All’ultimo giro si è infine reso protagonista di un doppio sorpasso che l’ha riproiettato al comando.
Per la Desmosedici è il secondo successo stagionale, dopo quello del Dovizioso in Qatar. A sorridere per la classifica è però ancora Marquez, ma i giochi restano aperti. A patto di essere perfetti: non saranno molti i punti che il campione del mondo lascerà sul piatto.
In Yamaha servono cambiamenti
Da dimenticare invece il week-end delle Yamaha. Valentino Rossi, partito 18° dopo le disastrose qualifiche, cade dopo otto giri quando si trovava lontanissimo dalla vetta.
Il migliore (si fa per dire) della casa di Iwata è Maverick Vinales, 6° al traguardo. Fa poco meglio il compagno di scuderia Fabio Quartararo, 10°.
La crisi è ormai conclamata per la scuderia giapponese, precipitata ormai da tempo in una lunga spirale di risultati negativi. Occorrono dei cambiamenti lesti, che potrebbero riguardare anche la gestione tecnica.
La M1 non è mai stata competitiva, dall’inizio del campionato, e la gara del Mugello non ha fatto altro che confermare la tendenza.
Un turbinio di emozioni
In principio sembrava una gara di Moto3 con un plotone di piloti incollati uno dietro all’altro. Marquez comanda ma non riesce a fuggire e perde terreno e posizioni, superato dalle Ducati.
Davanti, Dovizioso e Petrucci non si risparmiano alla ricerca di un successo che vorrebbe dire tantissimo per motivi diversi. Più che Fratelli d’Italia, verrebbe da dire “fratelli coltelli”.
Non si può dire stavolta che sia prevalsa la suprema ragione di scuderia che implicherebbe il lasciare punti al compagno che ne ha più bisogno.
Nel finale la sfida si accende ulteriormente, con Marquez che si rifà sotto e fa da terzo incomodo. L’ultimo giro è da cardiopalma. Il Cabroncito passa all’esterno, Dovi regge e addirittura Petrucci trova il corridoio interno che lo porta in testa fino alla bandiera a scacchi.
Un degno epilogo di una corsa che ha consacrato il pilota più in palla in questo weekend.
Top e flop della gara
Per il resto, da segnalare il 4° posto di Alex Rins con la Suzuki, a lungo in lotta per le posizioni di vertice, a conferma dei progressi fatti dalla casa giapponese.
Settimo il test-rider Ducati Michele Pirro, un’altra nota lieta da registrare a Borgo Panigale.
Da dimenticare invece le prestazioni di Jorge Lorenzo (13° sulla Honda), due posizioni avanti rispetto ad Andrea Iannone dell’Aprilia.
MotorAge.it – Andrea Sicuro
2 risposte
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