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Assicurazioni contraffatte: chiusi oltre 220 siti

Un’indagine della Procura di Milano ha portato all’oscuramento di oltre 220 siti web e all’identificazione di 74 persone. Avrebbero venduto assicurazioni contraffatte online. Nei loro confronti disposti perquisizioni e sequestri.

assicurazioni contraffatte

Avrebbero venduto online centinaia di assicurazioni contraffatte. È il risultato di una maxi inchiesta, coordinata dal Nucleo speciale tutela della privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza.

Individuati e oscurati oltre 220 siti web poiché avrebbero violato le prescrizioni imposte dal Codice delle assicurazioni private.

Dunque, le forze dell’ordine stanno eseguendo provvedimenti di perquisizione locale, informatica e sequestro nei confronti di persone fisiche.

Lo si legge nella nota diffusa dalla Gdf. Essi sono «responsabili di truffe online, con le quali sono stati raggirati centinaia di cittadini ai quali sono state vendute delle false polizze assicurative».

Assicurazioni contraffatte: un’amara sorpresa

Nella nota si riporta che gli utenti erano convinti di sottoscrivere contratti vantaggiosi per le proprie autovetture, case o natanti. Ritrovandosi però, loro malgrado, senza alcuna copertura assicurativa.

«Il modus operandi – viene spiegato – comune a gran parte dei portali individuati ed utilizzato per trarre in inganno gli utenti che si imbattevano nei siti Internet. Prevedeva l’utilizzo indebito dei loghi delle più note compagnie di assicurazione operanti in Italia e l’indicazione di un numero Rui (Registro unico degli intermediari assicurativi) contraffatto, funzionale al raggiro».

L’attività investigativa, realizzata con la collaborazione attiva dell’Ivass, l’istituto che vigila sulle assicurazioni, oltre all’oscuramento dei portali web, ha identificato 74 persone fisiche.

Eseguite quindi perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili del reato di «esercizio abusivo dell’attività di intermediazione assicurativa e truffa aggravata».

Soltanto al termine di queste attività, analizzando i flussi di denaro e altre disponibilità finanziarie, si conoscerà l’esatto valore complessivo della truffa.

Secondo quanto si apprende, essa ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Dopodiché si farà necessariamente luce anche in un processo penale o civile.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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