Dovizioso beffa Marquez e torna a vincere
L’Austria si conferma un feudo amico della Ducati. La casa di Borgo Panigale vince per il quarto anno di fila il GP di Austria. Andrea Dovizioso batte Marc Marquez allo sprint finale e ritrova il successo che mancava dalla gara inaugurale. Sul podio sale anche Quartararo della Yamaha “satellite”, più in palla di quella ufficiale.
È diventata ormai una piacevole consuetudine vedere vincere i nostri connazionali a queste latitudini. Succede infatti che per il quarto anno consecutivo la Ducati si aggiudica il GP di Austria, undicesima gara del Mondiale MotoGP.
Andrea Dovizioso prolunga la tradizione inaugurata nel 2016 da Andrea Iannone. Il forlivese ritrova il successo che gli mancava dall’esordio in Qatar imponendosi al fotofinish sul rivale Marc Marquez.
Per molti è parso di rivedere lo stesso film di due anni addietro, quando il duello si risolse all’ultima curva. Segno che tra i due è destino che non ci siano gare “normali”.
Ancora una volta la spunta il Dovi, che tiene ancora in vita (eufemisticamente parlando) un torneo che da tempo sembra aver ormai preso la strada della Spagna.
Marquez si ritrova ora con 58 punti di vantaggio sul rivale ducatista. Una dote più che consistente, quando mancano otto appuntamenti alla fine.
Ma chissà che Dovizioso, una volta rotto il ghiaccio, non ci prenda gusto e riesca a complicare un po’ i piani iridati del Cabroncito. Il 25 agosto a Silverstone, in Gran Bretagna, ne sapremo di più.
Valentino Rossi rimonta dal 10° al 4° posto, davanti al collega Maverick Vinales. Ma non basta a salvare l’onore della Yamaha, ancora una volta battuta dal team satellite. Sul podio ci va infatti l’ottimo Fabio Quartararo,3° con la Yamaha Petronas.
Marc sbaglia ma per la Ducati è tardi
Le qualifiche sembravano lasciar presagire l’ennesima domenica favorevole per Marquez. Lo spagnolo, con la pole di Spielberg (la 58esima in carriera), ha superato Mick Dohan issandosi al comando di questa speciale classifica.
Un altro record di una carriera già importante e con ancora margini di miglioramento, a soli 26 anni compiuti. Ma anche i migliori (a volte) sbagliano.
In questo caso non ha pagato la scelta della gomma posteriore, dopo che la pioggia della notte e del warm-up ha lasciato posto all’asciutto.
Marc ha puntato sulla doppia media, così come Rossi, Vinales e Rins. Diversamente, Dovizioso e gli altri hanno girato con media e soft al posteriore. Questo non ha consentito al Cabroncito di andare in fuga, una volta avuta l’occasione.
Dovi, dal canto suo, è stato abile a rimanere sempre incollato al rivale e a superarlo all’ultimo giro, dopo una serie di sorpassi e controsorpassi al cardiopalma.
A conti fatti cambia poco o nulla per il torneo. A vincere stavolta è stato lo spettacolo mentre a Borgo Panigale ci s’interroga se questo non sia il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Se è vero che l’Austria restituisce una Ducati finalmente competitiva, è altrettanto vero che in questi mesi la Desmosedici ha latitato più volte.
Come infatti si è visto a Spielberg, il potenziale per battere Marquez c’è tutto. Va soltanto sfruttato a dovere.
Un affare a due per il primato mentre la Yamaha soffre
Al via il Cabroncito scatta più veloce, inseguito da Dovizioso. Entrambi vanno tuttavia lunghi in curva e allora ne approfitta Quartararo che balza al comando. Marquez scivola così 5°, mentre Rossi risale e si riporta nei pressi della zona podio.
Al 6° giro arriva il sorpasso di Dovizioso ai danni di Quartararo. Ben presto si capisce che la testa sarà un affare a due. Una tornata più tardi, Marquez lo raggiunge.
Intanto Jack Miller (Ducati Pramac) finisce a terra, lasciando a Rossi il 4° posto. Il Dottore non può fare di più.
La Yamaha Petronas di Quartararo sembra avere un altro passo e riesce a mettere in sicurezza il podio con relativa facilità, pur non insidiando mai chi stava davanti.
Forse è questo il dato più allarmante per la casa di Iwata, sebbene si sia raccolto di più, considerate le premesse della vigilia.
Il meglio arriva alla fine
A nove giri dal traguardo, Dovizioso mette a segno la staccata vincente e porta la sua Ducati davanti alla Honda di Marquez. Che però non sta a guardare e, da buon calcolatore, rimane in attesa del momento giusto per contrattaccare.
Al terzultimo giro lo spagnolo effettua il controsorpasso ma è soltanto il preludio di un gran finale per il GP di Austria. Il meglio infatti deve ancora venire con il forlivese che, quando tutto sembra perduto, supera il rivale spagnolo proprio in dirittura d’arrivo.
Quartararo, come detto, chiude il podio davanti a Rossi e Vinales. In top 10 si piazzano anche Rins (Suzuki), 6°, Bagnaia (Ducati Pramac), 7°, Miguel Oliveira (KTM), 8°, il ducatista Danilo Petrucci, 9°, Franco Morbidelli (Yamaha Petronas), 10°.
MotorAge.it – Andrea Sicuro