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Fusione FCA PSA: prove di matrimonio

La fusione FCA-PSA prende corpo. In una nota, le due società hanno confermato la trattativa in corso per dare vita a quello che diventerebbe uno dei principali gruppi automobilistici. Sul tavolo un’operazione da 45 miliardi di euro.

Difficile dire allo stato attuale quanto ci sia di vero, dietro le quinte. Quel che è certo che della fusione tra FCA e PSA se ne sta parlando e, se andasse in porto, assisteremmo alla nascita di un vero e proprio colosso dell’industria automobilistica.

Dopo mesi di voci e indiscrezioni, è arrivata la conferma da parte delle case automobilistiche.

Come recita la nota diffusa dall’azienda del Lingotto, «Fiat Chrysler Automobiles conferma che sono in corso discussioni intese a creare un gruppo tra i leadermondiali della mobilità».

Questo è quanto afferma la nota diffusa dal gruppo italo-americano che «non ha al momento altro da aggiungere».

Conferme arrivano anche dalla casa francese. «In seguito alle recenti informazioni riportate su una possibile aggregazione aziendale fra Groupe PSA e FCA, PSA conferma che sono in corso alcune discussioni volte a creare uno dei principali gruppi automobilistici mondiali».

Poche stringate righe, frutto anche del riserbo che solitamente accompagna le trattative su questo tipo operazioni.

Vedremo come andrà a finire. Numeri alla mano, si parlerebbe della nascita di un gruppo da circa 45 miliardi di euro, in grado di vendere 9 milioni di auto e di piazzarsi al quarto posto nella classifica dei costruttori.

Precedenti finiti diversamente

Giova ricordare che nel 2017 Peugeot, facente parte del gruppo PSA, abbia acquistato Opel da General Motors.

Un’operazione costata da sola 1,3 miliardi di euro e che all’epoca ha permesso di diventare il secondo costruttore di auto dietro Volkswagen.

In estate si era poi parlato della fusione di FCA con Renault. Trattativa poi saltata a causa dei veti del governo transalpino, controllante al 15% delle azioni del gruppo, e dei tentennamenti del partner Nissan.

Le nozze italo-francesi potrebbero però essere rimandate soltanto di pochi mesi. Del resto, già dopo la fumata nera, tra le parti era comunque emersa la volontà di riprendere i colloqui.

Anche da parte del presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, era stata espressa disponibilità in tal senso. Tant’è che nel frattempo è stato rimosso il Ceo Thierry Bolloré che si era opposto alla fusione.

Nozze solo rimandate? Si attende la fumata bianca

Le condizioni per un finale diverso sembrano esserci tutte. Anche per un atteggiamento diverso dello Stato francese che detiene il 12% di PSA.

Ne sono una riprova le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che ha sottolineato di «seguire con «attenzione e apertura le discussioni in corso tra i due gruppi» rimarcando anche «il consolidamento mondiale del settore nel quale la Francia vuole occupare il posto che le spetta».

Per quanto riguarda l’organigramma, il Ceo di PSA, Carlos Tavares, dovrebbe ricoprire la carica di amministratore delegato mentre a John Elkann spetterebbe la presidenza.

In pratica si replicherebbe lo stesso schema dell’alleanza fallita con Renault. La presidenza al numero uno di FCA e un francese al comando operativo.

Lo stesso Tavares lo scorso aprile aveva smentito l’esistenza di una trattativa con Fiat Chrysler Automobiles. Una risposta che sapeva tanto di strategia.

Vedremo ora se questo filo rosso sarà riannodato. Nella giornata del 31 ottobre dovrebbe riunirsi il consiglio di amministrazione di FCA per esaminare il progetto. Si attendono quindi sviluppi imminenti.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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