Il GP di Australia, terzultimo appuntamento del Mondiale MotoGP, comporta l’ennesimo successo di Marc Marquez. All’ultimo giro questa volta il campione del mondo miete come vittima Vinales che “si sdraia” a terra e traduce in rovina le buone qualifiche della Yamaha. Completano il podio Crutchlow e Miller. Poca gloria per Rossi, al 400° GP della carriera soltanto 8°.
Gara per qualche verso strana, ma alla fine il risultato non cambia. Vince di nuovo lui, Marc Marquez. Il GP di Australia vede l’undicesimo successo stagionale, il quinto consecutivo, del già noto campione del mondo con la sua Honda. Anzi, a Phillip Island diventa anche il pilota con più successi della Honda, almeno in prima classe: 55ma vittoria per Marquez, che supera le 54 di Mick Doohan.
In Australia anche la fortuna dà una mano Marquez,che all’ultimo giro sorpassa Maverick Vinales. Lo spagnolo della Yamaha cade proprio lì e dà via libera verso la bandiera a scacchi al Cabroncito.
Gara pazza, nella terra dei canguri, in un weekend condizionato anche dal maltempo che costringe a rinviare le qualifiche prima della gara. Tra i big, Andrea Dovizioso e Valentino Rossi finiscono lontano dal vertice, 7° e 8°.
Allora a ritagliarsi un posto al sole ecco Cal Crutchlow (Honda) che sfrutta la caduta di Vinales per prendersi il 2° posto. Terzo Jack Miller sulla Pramac che festeggia anche il 4° posto di Francesco “Pecco” Bagnaia.
Prossimo e penultimo appuntamento dell’anno il 3 novembre a Sepang, in Malesia.
Il cannibale sa sempre come cambiare pelle
Pare divertirsi ormai a sbriciolare tutti i record. Marquez stacca Mick Doohan a quota 55 successi nella top class e inaugura ufficialmente l’inseguimento ai due mostri sacri che il libro della storia vede ancora davanti. Ovvero Valentino Rossi e Giacomo Agostini che guidano la classifica dei più vincenti all-time con 89 e 68 vittorie. Mantenendo questi livelli alti di prestazione, li raggiungerà nel giro di pochi anni.
A Phillip Island non è stato forse dominante come spesso si è visto altre volte in stagione. È stato in testa soltanto un giro, l’ultimo e decisivo. Ed è riuscito a portare a casa l’intera posta in palio.
Come un cobra, si è tenuto dietro al poleman Vinales e al momento giusto ha deciso di azzannare la sua preda. Un Marquez più calcolatore, dunque, ma non per questo meno pericoloso.
La capacità di leggere le gare e di cambiare pelle ogni volta è forse l’aspetto che deve più preoccupare la concorrenza.
All’inizio sembrava di vedere una gara di Moto 3 con nove piloti incollati uno dietro l’altro a rivaleggiare in una serie di sorpassi e controsorpassi.
Da segnalare al via l’incidente tra Danilo Petrucci e Fabio Quartararo. Il ducatista perde il controllo della Desmosedici e finisce addosso al francese della Petronas.
Il gruppone inizia poi a scremarsi con Vinales che cambia marcia e si porta in testa davanti a Marquez e Crutchlow. Ben presto il duello si restringe ai primi due mentre il britannico mantiene la terza piazza in solitaria.
Dietro è bagarre. Si fa notare la grande prova della Pramac con Bagnaia e Miller che si portano ai piedi del podio, approfittando del calo dell’Aprilia di Andrea Iannone. Invece Dovizioso perde posizioni, come Rossi, al 400° GP della sua carriera.
Battaglia serrata. Poi Vinales si butta via
Il momento clou arriva proprio all’ultima tornata. Dopo una lunga fase di studio e tentativi di sorpasso, Marquez supera Vinales. Maverick però non ci sta e prova a tornargli davanti. Tuttavia nella foga sbanda e finisce a terra.
Così Crutchlow passa al 2° posto, senza più possibilità di vittoria perché nel frattempo il Cabroncito ha già accumulato un grande vantaggio dietro di sé. Alla fine il distacco sarà di 11”.
Terzo Miller che la spunta nel duello con il collega Bagnaia, 4°. In quinta posizione Mir sulla Suzuki. Completano la top 10Iannone (6°), Dovizioso (7°), Rossi (8°), Rins (Suzuki), 9°, e Aleix Espargarò, 10°,su Aprillia.
Ultimissimo, a un minuto di distacco dal compagno di squadra Marquez, spunta Jorge Lorenzo che non riesce proprio a trovare il feeling con la sua Honda.
MotorAge.it – Andrea Sicuro