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Rainforest Challenge: Only The Braves

 E’ la sfida nella giungla per eccellenza, e per questo figura nella top ten delle gare motoristiche più difficili al mondo. Tra le più implacabili assieme alle americane Pikes Peak e King of the Hammers, alla 24 Ore di Le Mans, all’Erzberg Rodeo in Austria, alla Baja 1000 in Messico e al Tourist Trophy sull’Isola di Man. Il Rainforest Challenge il concetto di fuoristrada diventa decisamente estremo. 
Rainforest Challenge

 Il Rainforest Challenge, creato da Luis J.A Wee per ripercorrere le tracce del celebre Camel Trophy, è uno degli eventi a trazione integrale che sanno entusiasmare i patiti del fuoristrada estremo. Una sfida a cui, da oltre due decenni, abili team della specialità si danno appuntamento. Per conquistare un podio, se possibile, ma soprattutto per la conquista di na grande soddisfazione personale. Qualcosa che va oltre il concetto di vittoria. 

Qui, dove arrivano solo i più capaci e coraggiosi, la vera conquista è affrontare le tante sfide poste da Madre natura. Oggi, il Rainforest Global Series (ideato sempre dal patron Wee) è un circuito off-road internazionale che tocca 22 paesi del mondo e conta 45 differenti eventi. E la Malesia ne ospita il gran finale. 

La prossima edizione, in programma dal 28 Novembre al 9 Dicembre, porta i partecipanti a sfidarsi nel territorio del Kelantan con un prologo lungo la spiaggia affacciata sul Mar Cinese Meridionale e decine di prove speciali nel cuore della foresta pluviale. 

Start da Kota Bharu e finish a Gua Musang con l’ultima special stage, sicuramente  agguerritissima. E le centinaia di chilometri fra queste due località? Una costellazione di insidie e ostacoli naturali, tipicamente Rainforest.

 RFC 2018: l’edizione dei record

 L’anno scorso, per la prima volta nella sua storia, la finale del Rainforest Challenge si è svolta nel sultanato del Kelantan, a nord-est della penisola malese, territorio che ogni anno affronta l’ira dei monsoni. Ma quella del 2018 è stata anche l’edizione (la 23^ dalla sua origine) con il settore off-road più lungo in assoluto (circa 300 km) e il maggior numero di prove speciali (32). Due Twilight Zone e l’arrivo a Pos Gob, insediamento aborigeno nel cuore della giungla, hanno fatto di questa finale del Rainforest uno degli eventi di fuoristrada più estremi al mondo. 

Ad affrontare le temibili piste Predator e Terminator (nomi che evocano bene le difficoltà di un percorso impervio e massacrante) sono stati team provenienti da 30 nazioni. Comprese Russia, Repubblica Ceca, Filippine, Mongolia, Cina, Corea, Stati Uniti, Polonia, Indonesia, Tailandia, Ucraina e Ecuador. Per 12 giorni, i piloti più stoici (only the braves!) hanno guidato gli off-road lungo paludi e terreni scivolosi, su ponti improvvisati di tronchi e dentro fiumi in piena. 

  L’habitat dalle mille insidie: la giungla

 Centocinquanta veicoli, fra partecipanti e organizzazione, hanno preso il via dall’hotel Ibis di Kuala Lumpur per poi dirigersi verso Kota Bahru, Tumpat, Tanah Merah, Kuala Krai e più giù, sino alla giungla profonda nel sud del Kelantan, a Gua Musang. I lunghi tratti lontano da città e villaggi hanno richiesto all’edizione dello scorso anno un particolare impegno organizzativo. A cominciare dal trasporto del carburante, perché dal terzo giorno a fine evento i veicoli hanno dovuto garantirsi in totale autonomia i rifornimenti. 

Significa 8 giorni (sui 12 in programma) fuori da ogni forma di civiltà, facendo i conti con umidità, pioggia e i tantissimi ostacoli della giungla. “Qui il terreno è diverso da qualsiasi altro: in soli 2 km di pista si trovano ostacoli che avrebbero bisogno di ore per essere superati. E le strategie impostate prima dello start su come comportarsi in certe situazioni svaniscono all’istante. Le operazioni reali, a terra, sono tutt’altra cosa. Nella giungla i percorsi si trasformano da facili in estremi in un batter d’occhio: bastano poche ore di pioggia per incontrare frane e inondazioni” – spiega Luis J.A Wee. Ma chi affronta la manche finale dell’RFC Global Series lo sa bene e il nome Rainforest, d’altronde, non è stato scelto per caso. 

  Partecipare al Rainforest è già una vittoria

 Ancora una volta, fango, acqua e terreni rocciosi hanno estenuato driver e navigatori, alle prese pure con l’insistenza delle piogge monsoniche. Una sfida serrata sino all’ultimo giorno e all’ultima speciale per vedere nelle due categorie principali – prototipi e veicoli di serie modificati – assegnare la vittoria. Che è andata ai russi Roman Kulbak e Mikhail Perepelkin (Team #104) e all’equipaggio malese/vietnamita Tan Eng Joo e Nguyen Duy Phuong (Team #117), rispettivamente campioni assoluti in una finale del Rainforest Challenge per la terza e sesta volta. 

Di certo, se in quest’avventura malese raggiungere il traguardo è già una vittoria, conquistarne persino il podio fra mille difficoltà, vuol dire essere sulla vetta dell’off-road estremo. “Per la prima volta nella storia del Rainforest, la premiazione si è svolta nel cuore della giungla, a Pos Gob, località nota come Mondo Perduto, nome che la dice lunga sul luogo – racconta Luis J.A Wee –. E’ stata una cerimonia di ritorno alle origini con  ritmi e atmosfere autentiche. Ma il bello in realtà doveva ancora arrivare perché uscire dalla foresta e ritornare alla civiltà si è rivelato più difficile che mai. Gli equipaggi ci hanno messo dalle 24 alle 41 ore e gli ultimi veicoli dell’organizzazione ci sono riusciti solo nel tardo pomeriggio del 5 Dicembre”.  

 Ritorno nel Kelantan: in gara dal 28 Novembre al 9 Dicembre 2019

 Quel che è certo è che la prossima finale del Rainforest avrà ancora un prologo a Tumpat (il 1° Dicembre), due Twilight Zone (il 4 e il 6 Dicembre) e l’arrivo a Gua Musang per la cerimonia di chiusura evento (il 9/12). 

Per il secondo anno consecutivo, sarà quindi lo stato malese del Kelantan a fare da scenario alla “sfida delle sfide” per assegnare ai migliori team internazionali i gradini del podio nelle categorie prototipi e veicoli di serie modificati (ma non mancheranno anche altri ambiti riconoscimenti). 

Il programma del RFC Grand Final. 28 Novembre, primo briefing serale all’hotel Ibis di Kuala Lumpur; 29 Novembre, trasferimento dalla capitale a Kota Bahru; 30 Novembre, verifiche e briefing generale. 1° Dicembre, partenza per la spiaggia di Tumpat per cerimonia di apertura e prologo; 2 Dicembre, convoglio da Tumpat a Pasir Putih e campo base Predator a Ulu Sat; 3 Dicembre, special stage; 4 Dicembre, partenza degli equipaggi per la TZ I (Bukit Bakar, campo base Terminator); 5 Dicembre, prove speciali; 6 Dicembre, partenza da Bukit Bakar per Kuala Krai e Gua Musang per la Twilight Zone II; 7-8 Dicembre, Survival SS a Gua Musang; 9 Dicembre, finale e cerimonia di premiazione a Gua Musang; 10 Dicembre, partenza per Kuala Lumpur. Pronti alla nuova sfida? Per informazioni: www.rfc-global.com .

MotorAge.it – Sonja Vietto Ramus – Foto Pavel Mothejl 

RFC percorso 2019
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