Tour de Corse Historique: all’ultimo secondo
L’abbandono del leader Vivier su Renault 5 Turbo ha permesso a Francois Foulon con la Escort MK2 di approfittare dell’ultima speciale di questo Tour de Corse Historique per conquistare la vittoria con 1 solo secondo di vantaggio su Christophe Casanova, secondo classificato. Bella gara anche per gli equipaggi italiani. – Super Photo Gallery –
Imprevedibile sino alla fine. E fra le più emozionanti degli ultimi anni. Il verdetto della 19^ edizione del Tour de Corse Historique (7-12 Ottobre) è arrivato solo sul traguardo di Porto Vecchio dopo cinque intensi giorni di competizione segnati da sei cambi di leader.
Giusto l’ultima tappa (Ajaccio-Porto Vecchio), poco più di quattro ore di gara su un percorso molto selettivo di 348 km, ha decretato il vincitore assoluto del 19° Tour de Corse Historique. Non a caso, uno dei più prestigiosi eventi motoristici internazionali dedicati alle auto storiche.
A separare i primi due equipaggi saliti sul podio in categoria VHC (veicoli storici da competizione) è stato 1 solo secondo, sufficiente però alla Ford Escort MK2 di Foulon/Mattei per imporsi sulla BMW M3 di Casanova/Delleaux.
Sportive di ogni generazione
Ancora una volta, il Tour de Corse Historique organizzato dal “patron” José Andreani è stato in grado di “mescolare”, o far incontrare, molteplici tipologie e generazioni di auto da corsa, dagli anni ’50 agli anni ’90, in due gare parallele.
Da una parte, la velocità pura riservata agli iscritti in VHC e dall’altro, la regolarità per gli equipaggi in categoria VHRS (veicoli storici di regolarità sportiva). In entrambi i casi gli equipaggi hanno percorso le stesse strade tortuose che da anni creano la fama automobilistica della Corsica.
Novecento km totali da percorrere in cinque tappe e sedici prove speciali (circa 350 km) hanno sviluppato il programma 2019, con ben 174 partecipanti al via.
La prova speciale Notre Dame de la Serra-Col de la Croix, 53 km lungo un belvedere fra i più suggestivi del paese, doveva essere il luogo decisivo in cui giocarsi la vittoria durante la penultima tappa. In realtà la gara è stata elettrizzante e incerta dal primo all’ultimo giorno, con un risultato inaspettato.
Bagarre in VHC: a Foulon la 19^ edizione del TdCH
Approfittando delle eccellenti condizioni meteorologiche, gli spettatori si sono dati appuntamento sul percorso sin dai primi chilometri della Palombaggia per applaudire i piloti. E le emozioni non si sono fatte attendere.
Dalla prima tappa Joël Marchetti, navigato da François-Xavier Buresi, si è distinto al volante della sua Ford Escort MKI e ha iniziato a costruire le basi di un possibile successo. Almeno sino a quando un guasto all’alternatore ha tradito le sue aspettative, subito dopo il raggruppamento a La Porta durante la terza tappa. Da quel momento la gara è proceduta a colpi di scena, con diversi piloti che si sono succeduti l’uno l’altro fino al traguardo finale.
Il risultato è stato così un vero spettacolo, avvincente. Durante la tappa Saint-Florent/Calvi (205 km totali di cui 82 di PS), Pierre Vivier (Renault 5 Turbo) ha preso il comando della gara prima di essere ritardato da un giro che lo ha costretto a consegnare al belga Alexandre Leroy (Mazda RX7) il miglior tempo sul traguardo di Calvi.
Giochi del destino
Verdetto ribaltato però la mattina seguente, a causa di una noia meccanica al veicolo #11 come per la Porsche 911 di Caruso/Santini. Un doppio ritiro che ha consegnato il comando provvisorio a François Foulon e al suo compagno di squadra Sébastien Mattei.
Al volante di una scintillante Ford Escort MK2, il campione francese VHC del 2016 ha lottato per contenere il ritorno di Pierre Vivier, alla guida di un’automobile più potente. Per la R5 di Vivier, due tappe in testa alla classifica generale non sono state però sufficienti: un errore nell’ultimo settore a tempo ha infatti annullato tutto il suo vantaggio. Un passo falso pagato caro, che ha assegnato la vittoria sul filo del rasoio a Francois Foulon, al traguardo davanti a Casanova per 1 secondo, nonostante un guasto ai freni.
Il podio finale è stato completato dall’equipaggio belga Christian Kelders/Patrick Chiappe (Porsche 911), in vantaggio su altri due modelli del marchio tedesco (Antonini/Dini e Deblauwe/Lemaire, rispettivamente quarti e quinti). “Sono molto felice di questa vittoria con la Ford soprattutto perché in sei mesi ha tagliato il traguardo per prima ben tre volte – commenta soddisfatto Foulon – Ma non è stato per niente facile. Questo è un rally lungo e complicato che ha messo a dura prova uomini e mezzi meccanici. Lungo la speciale sul Colle di Bavella problemi ai freni ci hanno costretti ad alzare il piede dall’acceleratore. E’ stata una bella battaglia sino alla fine e lo prova il fatto che fra noi e il secondo classificato ci sia 1 unico secondo”.
La categoria VHRS consegna il podio alla Renault 5 Alpine di Verneuil/Scudier
A segnare nella sua prima parte la prova di regolarità è stato Bernard Figuière, su Porsche 911 Carrera RS, navigato da Isabelle Godin. Il leader è stato però poi espropriato del suo vantaggio durante la terza tappa (Saint–Florent/Calvi) da Jean-Pierre Verneuil e Jerome Scudier. Questi hanno mantenuto la loro leadership sino all’arrivo a Porto-Vecchio dove hanno vinto con sette punti di vantaggio (83). A completare il podio, l’italiano Giorgio Schon, con Francesco Giammarino, su Porsche 911 (93 punti).
Gli italiani in gara fra VHC e VHRS
In VHC il miglior tempo per l’Italia è stato conquistato da Silvio Perlino e Serena Giuliano con la loro Opel Kadett GTE. Per loro, equipaggio #49, questo Tour de Corse Historique si è concluso con un 22° posto (su 61 classificati) e un tempo di 4h26’27”.
Bella prova anche per Luisa Zumelli e Paola Valmassoi su Porsche 911 Carrera RS che hanno tagliato il traguardo a metà classifica piazzandosi 33esime in 4h31’13”. Le due portacolori del Team di Bassano del Grappa hanno fatto registrare un eccellente 21° tempo nella speciale “Plage du Liamone-Serrola/Carcopino” e un altrettanto interessante 27 best lap nella PS “Castifao-Olmi Capella”, lunghe 23-24 km.
Costretti invece a non raggiungere il traguardo finale di Porto Vecchio, Maurizio Elia e Lucia Zambiasi su Ford Escort RS 1.6. Anche gli italiani iscritti in regolarità sportiva hanno detto la loro in questa intensa edizione del Tour de Corse Historique, che nel 2020 festeggerà il ventennale.
Oltre al già citato Giorgio Schon, che dalla sua prima gara disputata nel 1967 (a 21 anni con una Mini Cooper S inglese al Rally di Montecarlo) continua a prendersi soddisfazioni al volante, al nono posto si sono classificati Luigi Palazzi e Danilo Scarcella (#240) su Opel Kadett GTE. Tredicesima posizione invece per Sergio Aravecchia, navigato da Carlo Merenda, su Fiat 128 Rally, mentre il 17° piazzamento della generale è andato a Roberto Gorni e Angela Grasso, equipaggio #229 su una Fiat 124 Abarth Rally. Costretti al ritiro Alessandro Olivieri e Cesare Rainisio (#231) con la loro Ford Escort RS 2.0, out nella quinta e ultima tappa così come pure Eugenio Rossi/Michelle Perlino su Lancia Flavia Coupé 1.8.
I primi nelle Categorie
Classifica TdCH 2019 VHC
#3 Foulon-Mattei (Escort MK2) 4h06’35”
#7 Casanova-Delleaux (BMW\ M3) 4h06’36”
#6 Kelders-Chiappe (Porsche 911) 4h08’14”
#8 Antonini-Dini (Porsche 911) 4h11’26”
#22 Deblauwe-Lemaire (Porsche 911) 4h11’43”
Classifica TdCH 2019 VHRS
#254 Verneuil-Scudier (Renault 5 Alpine) 83 pt
#219 Figuiere-Godin (Porsche 911 Carrera RS) 90 pt
#218 Schon-Giammarino (Porsche 911) 93 pt
#255 Chabas-Arribert Narces (Peugeot 205 GTI 1.9) 102 pt
#222 Deklerck-Laporte (Porsche 911 Targa) 106 pt
MotorAge.it – Sonja Vietto Ramus – Foto con Fred Chambert