Nell’ultimo piano per il futuro di Alfa Romeo pesa la cancellazione di vetture come l’erede della Giulietta, il SUV un gradino più in alto dello Stelvio, la GTV e la 6C.
Promesse e smentite
Come sembra lontano il 1 giugno del 2018 in quel di Balocco, non solo per l’ultima conferenza di Sergio Marchionne ma anche per l’ambizioso piano di rilancio per l’Alfa Romeo. Infatti, in quell’assolata giornata erano stati annunciati ben sette modelli nel giro di quattro anni, tra cui l’erede della Giulietta, un inedito SUV alto di gamma, il coupé GTV derivato dalla Giulia e la supercar 6C con motore da 700 CV. La 6C era stata la punta di diamante del piano industriale, Marchionne l’aveva tenuta in serbo per tutti gli appassionati del brand, era la promessa del ritorno nelle supersportive, ma purtroppo non verrà mantenuta.
Quindi i modelli più attesi sono stati purtroppo cancellati dal nuovo piano annunciato da FCA. Una decisione che lascia un po’ delusi, non solo perché le vetture in questione si preannunciavano interessanti, ma anche a causa di una gamma che per Alfa Romeo continuerà a essere limitata.
Arriva il SUV compatto
Nel nuovo piano dedicato all’Alfa Romeo fa il proprio ingresso un SUV ancor più compatto del Tonale, appartenente al Segmento B. Quest’ultimo avrà anche una versione 100% elettrica, mentre Tonale sarà proposto sul mercato con sistema ibrido. Proprio in questo segmento, dopo l’uscita di produzione della MiTo, i vertici di FCA avevano affermato che non ci sarebbe più stato un modello Alfa. Ma ormai, in questi ultimi anni gli Alfisti si sono rassegnati ad annunci e smentite.
Per esempio era stata presa in considerazione l’opzione suicida che Alfa Romeo dovesse diventare un marchio generalista. Salvo poi tornare a essere un brand premium come dimostrano le Giulia e Stelvio, anche se meno vendute di quanto si sperava.
Insomma, il SUV compatto ci può anche stare, ma molto probabilmente sarà un’Alfa Romeo solamente per quanto riguarda l’estetica. Difficile, praticamente impossibile proporre piattaforma, sospensioni e motori esclusivi in un’auto che per forza di cose dovrà avere costi di produzione contenuti. Probabilmente, progettisti e collaudatori del Biscione dovranno impegnarsi molto per raggiungere quei valori di performance, tenuta di strada e handling imprescindibili per un’Alfa Romeo.
No alle berline del Segmento C
La notizia più eclatante di questo rinnovato piano è che per la prima volta dopo decenni, l’Alfa Romeo rinuncerà a proporre una berlina del Segmento C. Infatti, la Giulietta non avrà un’erede e si chiuderà una lunghissima tradizione di vetture sportive, come l’AlfaSud, la 33, la 146, la 147 e Giulietta appunto.
Difficile comprendere questa scelta, così come non riusciamo a concepire l’assenza di un coupé sportivo, da sempre nel DNA Alfa, considerata la rinuncia alla GTV. Invece la cancellazione della 6C ha un senso. Poiché un’Alfa Romeo da 700 CV appare un tantino esagerata e non è certo il momento per vetture a tiratura limitata. In compenso, nel 2022 Giulia e Stelvio, saranno profondamente rinnovate come prevedeva il piano precedente, così come comparirà la versione definitiva della Tonale.
Alla fine la speranza è affidata all’alleanza FCA-PSA. I francesi, infatti, hanno dichiarato tutto il loro apprezzamento per Alfa Romeo. E non è da escludere la revisione, in positivo, del piano prodotti per la Casa di Arese. Infatti, non si può “vivere” con soli SUV, anche se la richiesta è fortissima. Oppure con una Giulia che per quanto sia l’Alfa più Alfa degli ultimi trent’anni, sconta moltissimo l’assenza di una versione station wagon.
Motorage.it – La redazione