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Aston Martin DBS Superleggera Concorde Edition: sulle ali della leggenda

La versione speciale della supercar di Gaydon nasce per festeggiare il mezzo secolo dell’indimenticabile Concorde. La produzione della Aston Martin Dbs Superleggera Concorde è limitata a 10 esemplari, riconoscibili per i numerosi dettagli in livrea British Airways .

Aston Martin DBS Superleggera Concorde Edition

Un’epoca irripetibile

“Quando racconterò ai miei nipoti che con il Concorde facevamo Londra-New York in meno di tre ore, stenteranno a crederci perché ormai non ci sarà più nessun altro aereo in grado di eguagliare questo record”. Questa la frase di un Comandante inglese di Concorde pronunciata il lontano 26 novembre del 2003. Giorno in cui l’aereo supersonico sviluppato congiuntamente da British Aircraft Corporation e Aerospatiale compiva l’ultimo volo.

Il primo volo “dell’aereo che arrivava ancor prima di partire”, come dicevano gli aficionados, avvenne invece nel 1969 con ai comandi André Turcat. Mentre l’ingresso in linea si ebbe solamente nel 1976. Le due sole le compagnie aeree che utilizzarono il Concorde, Air France e British Airways, garantivano un servizio a bordo di altissimo livello. Questo mentre l’aereo più bello e veloce del mondo doppiava la velocità del suono.

Inutile dire che questa meraviglia dell’aviazione civile era riservata a un pubblico ristrettissimo di clienti. Però ebbe comunque grande successo specialmente tra gli uomini d’affari che volevano andare e tornare in giornata da Parigi o Londra fino agli USA.

Purtroppo il Concorde fu protagonista anche di una sciagura nel luglio 2000 alle porte di Parigi, per colpa non sua né tantomeno degli sfortunati piloti. Dopo questo tragico evento per diverso tempo il Concorde rimase a terra, salvo poi tornare a solcare i cieli con la sua eleganza nel 2001. Nel 2003 il ritiro definitivo: l’11 settembre aveva cambiato il mondo, e la crisi generale dell’aviazione civile sconsigliava il mantenimento in linea di un supersonico voluto, concepito e nato negli indimenticabili Anni 60.

Tributo importante

Per festeggiare i 50 anni dal primo volo del Concorde, la Aston Martin, in collaborazione con la British Airways, ha realizzato la versione speciale Concorde Edition della DBS Superleggera. La vettura sarà prodotta in appena 10 esemplari (come le unità di Concorde consegnate a British). Le vetture sono state commissionate dalla concessionaria Aston Martin Bristol e realizzati dall’esclusiva Divisione Q di Aston Martin. La DBS Superleggera Concorde Edition ha anche un risvolto sociale. Infatti parte del ricavato della vendita sarà devoluto alla Air League Trust, organizzazione no profit.

Dal punto di vista estetico questa specialissima supercar si riconosce per la carrozzeria in alluminio solido, la livrea British Airways su tetto, splitter davanti e alettone posteriore e il tetto in fibra di carbonio con disegnata la linea del Concorde. Altrettanto fortemente personalizzati gli interni dove spiccano il logo Concorde sui sedili anteriori e la grafica Mach Matter sull’aletta parasole del pilota.

Ancora più esclusivi, gli inserti in Alcantara con la grafica Sonic Boom e i comandi del cambio al volante in titanio (come le pale dei propulsori Rolls Royce Olympus del Concorde). Spiccano le fibbie in alluminio massiccio per le cinture di sicurezza.
Il motore è il classico V12 5.2 litri Aston Martin biturbo da 725 CV, che permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 3”4/10 e la velocità massima di 340 km/h.

Aneddoti rimasti nella storia

Nel 1979 fu girato il film Airport 80, l’ultimo della celebre saga con protagonista Alain Delon e il Concorde. Secondo la trama, dopo mille peripezie l’aereo compie un atterraggio di fortuna sulle Alpi Austriache dove si salvano tutti i passeggeri, prima dell’esplosione del velivolo. Tragica ironia della sorte, l’esemplare di Concorde utilizzato per le riprese è quello con le matricole F-BTSC, lo stesso che il 25 luglio del 2000 precipiterà nei pressi di Gonesse.

Altro aneddoto riguarda il fatto che per rendere più veloci i decolli i piloti del Concorde azionavano i post bruciatori dei reattori, tecnologia proveniente dai jet militari. E a proposito di jet militari, un giorno venne simulata un’intercettazione da parte di due caccia che affiancarono l’aereo d’accordo con i piloti . Ebbene, il Concorde era talmente tanto veloce da essere riuscito a distanziare di parecchie miglia i suddetti jet militari.
Inoltre, quando il Concorde superava la velocità del suono si sentiva il classico “boom”, avvertibile a terra anche a parecchi chilometri di distanza ma non a bordo dell’aereo.

Negli Anni 90 un esemplare di Concorde fu riverniciato con i colori della Pepsi Cola, costosissima sponsorizzazione per fare il giro del mondo. Il colore blu, però, indusse a limitare le operazioni poiché la carlinga tendeva a surriscaldarsi nell’avvicinarsi alla troposfera.

Il Concorde aveva solo 100 posti, in realtà nemmeno tanto comodi, ma il tempo in cui si stava a bordo era talmente poco che nessuno ci faceva caso. Tempo ripagato dalle continue emozioni come quella di poter vedere la curvatura terrestre. Senza dimenticare che la rotazione del Concorde (“lo staccare le ali da terra”) avveniva a 400 km/h, contro i circa 290 km/h di un Boeing 747-200 a pieno carico.

Motorage.it – La redazione

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