Chi pensava che, una volta emanati i verdetti, il Mondiale F1 non regalasse più spunti, si sbagliava di grosso. Nel GP del Brasile trionfa Verstappen ma a fare notizia è il clamoroso incidente scontro tra le due Ferrari. Leclerc e Vettel, in lotta tra di loro per il 4° posto, si toccano e finiscono entrambi fuori dai giochi. Domenica nera anche per Hamilton che, penalizzato, perde il podio a vantaggio di Gasly, 2°, e Sainz Jr. 3°.
Di certo tutti i ferraristi si aspettavano di festeggiare i 90 anni in un modo migliore. Invece quanto accaduto nel GP del Brasile mortifica ancora di più una scuderia già frastornata da una stagione nata storta e proseguita ancora peggio.
Vince Max Verstappen, che con questa vittoria strappa la terza posizione in classifica ai ferraristi Charles Leclerc e Sebastian Vettel.
Questi ultimi, a cinque giri dal termine, entrano in rotta di collisione e finiscono entrambi fuori gara mentre erano in lotta per la quarta posizione.
Un doppio “zero” per la Scuderia di Maranello che ha contraccolpi importanti sulla classifica ma rischia di averne di ben più gravi nel rapporto tra i due piloti. A parole, ai microfoni i due hanno dichiarato che nulla cambierà, ma di sicuro qualche parolina se le saranno dette lontano dai riflettori.
In una corsa pazza, soprattutto nei giri conclusivi, succede anche che il neo campione del mondo Lewis Hamilton venga penalizzato e retrocesso dal 3° al 7° posto per il contatto con Alexander Albon.
In seconda e terza posizione ci finiscono così Pierre Gasly, rivitalizzato da quando è stato retrocesso dalla Red Bull alla Toro Rosso, e Carlos Sainz Jr. su McLaren.
In Ferrari un “liberi tutti” che danneggia tutti
Insomma, sembra non esserci limite al peggio con questa Ferrari. Due settimane fa il guasto alle sospensioni che ha messo fuori gioco Vettel, l’ultimo problema sopraggiunto in gara, al momento del dunque.
Stavolta a Interlagos il Cavallino ha messo in mostra ulteriori segni del suo masochismo. Senza più ordini di scuderia superiori, entrambi i piloti si sono sentiti liberi di attaccarsi a vicenda in cerca di un barlume di gloria.
Che tra i due non regni più l’armonia di un tempo è risaputo, così come che nessuno dei due voglia più fare favori all’altro. Tuttavia hanno esagerato, e quello che accade al giro numero 66 è quanto di più paradossale si sarebbe immaginato di vedere.
Leclerc prova a passare Vettel ma la ruota del tedesco finisce per toccare la monoposto del monegasco. Per Charles rottura della sospensione anteriore, foratura per Seb. Sta di fatto che entrambi devono alzare bandiera bianca. Fuori dalla corsa.
Difficile dire chi sia più responsabile tra i due. Dalle immagini sembra che Vettel vada verso Leclerc, ma il tedesco ha dichiarato: “Io stavo andando dritto”.
Il team principal Mattia Binotto ha invece affermato: “Si devono rendere conto che hanno danneggiato l’intera squadra. Erano liberi di gareggiare tra di loro, però sono piccoli errori che si pagano come squadra e non va bene”.
Quel che è certo è che ci saranno polemiche anche nei giorni a venire.
Gara storta anche per le Mercedes. E le Red Bull godono
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Non è stata infatti una gara indimenticabile neppure per le Mercedes.
Hamilton, alla prima uscita da campione iridato, si ritrova con una penalizzazione sul groppone che di certo non farà piacere alla scuderia di Toto Wolff.
Peggio è andata al compagno di team Valtteri Bottas, costretto a ritirarsi per un problema al motore.
Ne beneficia allora la Red Bull che sfiora una doppiettasensazionale con Verstappen in testa dall’inizio alla fine e Albon a seguirlo, 2° fino al momento del contatto con Hamilton.
La scuderia di Milton Keynes viaggia sulle ali di Icaro, forte del motore Honda che sembra dare i suoi frutti. Da annotare c’è pure la prova di Gasly, al suo miglior risultato in carriera.
Viste le prestazioni della Ferrari, la Red Bull si candida di diritto come seconda forza del campionato. E se Verstappen, oggi perfetto, limitasse i colpi di testa, avremmo a che fare con un pilota in grado di competere per il titolo.
Duello di sorpassi e controsorpassi
Quanto alla gara, Verstappen scatta subito davanti a tutti. e che sia una giornata nefasta per la Rossa lo si intuisce già dalla partenza, quando Vettel, 2° in griglia, si fa subito superare da Hamilton. In quarta posizione Albon, seguito da Bottas.
Invece Leclerc, partito 14° a seguito della penalizzazione di dieci posti per il cambio di motore, in meno di dieci giri si ritrova 6°, in rimonta e non distante dai primi.
Verstappen mantiene 2” di vantaggio su Hamilton e 4” su Vettel. Le Mercedes tentano il colpo a sorpresa con Lewis che anticipa la sosta per mettere le gomme soft. Max viene quindi richiamato subito ai box e opta per seguire la stessa strategia.
L’azzardo riesce, nonostante l’intralcio dato dalla Williams di Kubica che gli taglia la strada al momento dell’uscita dai box (cosa che costa 5” di penalità al polacco, 16° al traguardo). In poche curve arriva il sorpasso al britannico.
La gara serve un colpo di scena quando al 52° giro Bottas rompe il motore ed entra la Safety car. Verstappen torna quindi ai box per montare la gomma rossa e si ritrova provvisoriamente alle spalle di Hamilton sulla gialla.
Alla ripartenza l’olandese ne ha di più da mettere in pista, e infatti sorpassa il Re Nero.
Intanto Albon supera Vettel e sale in zona podio. C’è qualcosa di strano, o che di certo solletica il nervosismo di Vettel. Di fatto, è l’inizio della fine per le Ferrari, che combinano il patatrac alla tornata numero 66.
Mentre Verstappen vola verso la vittoria, c’è ancora spazio per le emozioni. Albon ci crede e passa Hamilton. La Safety car entra di nuovo in pista per rimuovere le Rosse e Lewis ne approfitta per rientrare ai box, uscendo 4° alle spalle di Gasly.
A due giri dalla conclusione, Lewis torna in terza posizione e va all’inseguimento di Albon. I due arrivano quindi al contatto, con quest’ultimo che finisce fuori pista. Gasly “gongola” e sale in seconda posizione, davanti al neocampione iridato. Per il momento…
Alfa Romeo in grande spolvero
La gara in pratica finirebbe qui. Ma i giudici di gara reputano irregolare la manovra di Hamilton, il quale deve scontare 5” di penalizzazione, perdendo il podio e ritrovandosi alla fine 7°. Al terzo gradino del podio sale allora Sainz, che corona una grande rimonta dall’ultimo posto in griglia.
Ma in Brasile c’è spazio anche per un po’ di soddisfazione delle due Alfa Romeo che finiscono 4° e 5° con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. In top 10 Daniel Ricciardo (Renault), 6°, Hamilton, 7°, Lando Norris (McLaren), 8°, Sergio Perez (Racing Point), 9°, e Daniil Kvyat (Toro Rosso), 10°.
Il Gran finale della stagione di Formula 1 è per il 1° dicembre ad Abu Dhabi.
MotorAge.it – Andrea Sicuro