Formula E: come i piloti conquistano punti
La Formula E è ripartita più avvincente di prima. Tra alcune novità regolamentari, lo spettacolo viaggia sempre sul sottile filo dell’equilibrio. Da quest’anno anche il migliore delle qualifiche ottiene un punto extra. Mentre strappare la pole position dà diritto a ben tre punti aggiuntivi che possono fare la differenza a fine campionato.
La sesta edizione del Mondiale elettrico è ripartita regalando i primi fuochi d’artificio nel doppio appuntamento a Diriyah, in Arabia Saudita. Ma a tenere banco, come sempre, è il modo in cui i piloti conquistano punti in Formula E, una competizione nella quale si viaggia sempre sul sottile filo dell’equilibrio.
Ogni punto può fare la differenza e va difeso con le unghie e con i denti. Andiamo quindi a vedere l’approfondimento nel dettaglio.
Premiati anche i più veloci
In Formula E rimane intanto invariato il punteggio assegnato in gara: 25 punti al primo classificato, 18 al secondo, 15 al terzo. Tre vengono assegnati al pilota partito dalla pole position.
Un punto extra va invece al pilota autore del giro più veloce, a condizione che concluda tra i primi dieci.
La novità principale in questo caso riguarda l’assegnazione di un punto al pilota che ottiene il miglior tempo nelle fasi di qualificazione a gruppi che definiscono appunto la Superpole. Quindi sarà premiato non soltanto il più veloce in gara ma anche sul giro secco.
Un modo come un altro per aumentare l’incertezza e tenere tutti sulle corde in ogni istante di un torneo che, come si sa, viaggia sempre sul sottile filo dell’equilibrio.
Maggiore potenza uguale maggior spettacolo. Ma a tutto c’è un limite
Una delle novità nella scorsa stagione, l’Attack Mode non lascia, anzi raddoppia la propria posta in palio. Che, per inciso, si traduce in una maggior potenza da utilizzare in fase di sorpasso o difesa, passando attraverso le cosiddette “zone di attivazione”.
Questa passa quindi da 225 a 235 kWh (320 CV) e può essere utilizzata premendo un apposito pulsante nel numero di attivazioni e nel lasso di tempo deciso dalla direzione gara un’ora prima dell’e-Prix.
Ma ci sono alcune importanti limitazioni. Intanto non potrà essere attivato in regime di Safety car o di bandiera gialla.
Era prassi abituale, nella quinta stagione, che i piloti sfruttassero la potenza aggiuntiva, alla ripartenza con il gruppo che nel frattempo si era compattato, per cercare di ottenere un vantaggio competitivo. Ora invece non sarà più così.
A tal proposito, durante il regime di neutralizzazione della gara, ogni monoposto si vedrà ridurre l’energia disponibile al ritmo di 1 kWh al minuto.
Ad esempio, se la Safety car rimane in pista sei minuti, saranno sottratti 6 kWh e così via. In parole povere, è fondamentale la gestione dell’energia da parte dei piloti.
In aggiunta all’Attack Mode, è confermato anche il Fan Boost che dà diritto a un’iniezione di potenza extra utilizzabile per cinque secondi nella seconda parte di gara dai cinque piloti più votati dai fan durante i sei giorni prima della gara e fino a 15 minuti dall’inizio della stessa.
Il suo utilizzo viene segnalato dall’accensione di una striscia di led di colore magenta posizionata sull’Halo.
Addio al doppio motore
Tra le altre cose, il tempo di gara in Formula E rimane fissato in 45 minuti più un giro. Quando però la gara viene sospesa (e vengono esposte le bandiere rosse), il conto alla rovescia si ferma.
L’intenzione è di avere un tempo di gara “pieno”, anche se ciò andrà a discapito delle dirette televisive.
Infine il numero di MGU (Motor Generator Unit) a disposizione di ogni vettura è stato ridotto da due a una unità sola.
È stata infatti vietata, a partire da quest’anno, la soluzione tecnica del doppio motore elettrico. Una beffa per chi, come Nissan e.dams, ci aveva puntato nel campionato 2018/19.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro