MotorAge New Generation

Ritiro Lorenzo: per lui basta MotoGP

Ufficiale il ritiro di Lorenzo. Dal 2020 non correrà più in MotoGP. A Valencia il 17 novembre correrà la sua ultima gara: al suo attivo cinque titoli mondiali divisi tra Aprilia e Yamaha. Per il futuro si vocifera di un interesse per il Mondiale delle moto elettriche.

Jorge Lorenzo dice basta. Almeno per ora. Niente più corse nello sport che più ha amato e che gli ha dato il successo e la notorietà. Dopo mesi di rumor e indiscrezioni, il ritiro di Lorenzo è ora ufficiale.

La conferma è arrivata nel corso di una conferenza stampa straordinaria convocata dal pilota maiorchino prima di quella di presentazione del GP di Valencia, come di consueto riservata ai piloti.

Por Fuera correrà il 17 novembre la sua ultima gara in MotoGP. Dopo il suo futuro sarà tutto da scrivere. Non è escluso che possa decidere di abbracciare la Moto E, il torneo delle moto elettriche che da quest’anno accompagna alcune gare della top class in giro per l’Europa, tra cui proprio quella di Valencia, dove si chiuderà il Mondiale.

Si chiude un cerchio

Valencia è stato anche il teatro dell’ultimo titolo iridato, nel 2015, conquistato beffando al fotofinish il compagno di team alla Yamaha, Valentino Rossi. Il quinto, dopo i due nella classe 250 nel 2006 e nel 2007 (con l’Aprilia) e gli altrettanti vinti nella classe regina nel 2010 e 2012 (sempre con la Yamaha). Valencia sarà dunque anche lo scenario del ritiro di Lorenzo, dopo una carriera trionfale che l’ha visto portare a casa 68 vittorie e 152 podi in 295 GP.

Si può dire che sia stato l’ultimo pilota in grado di mettere in fila un mostro sacro come Marc Marquez, che nelle ultime quattro stagioni ha dettato legge. Quel Marquez diventato nel frattempo suo compagno di squadra alla Honda, ma con la quale non è riuscito a replicare gli stessi risultati.

Troppo pochi i 25 punti totalizzati in un’annata travagliata, nella quale non ha mai trovato il feeling giusto con la moto, e caratterizzata da molti problemi fisici. «Ho sempre pensato che ci siano alcuni giorni importanti nella vita di un pilota. – queste le parole usate da Lorenzo – Quando fai la prima gara, quando vinci il primo mondiale e poi quando ti ritiri. Sono qui per annunciare che questo giorno è arrivato e per dirvi che questa sarà la mia ultima gara in MotoGP e dopo lascio come pilota professionista».

Un calo di motivazioni dietro la decisione

Lorenzo ha quindi spiegato i motivi del suo ritiro. «Le persone che hanno lavorato con me sanno che sono un perfezionista – ha detto – La passione e l’intensità che ci metto. Per essere così ci vuole molta motivazione. Dopo gli anni in Yamaha, i migliori della mia carriera, ho sentito di aver bisogno di un cambiamento e per questo ho deciso di andare in Ducati. Anche se i risultati non sono stati buoni, la motivazione mi ha permesso di andare avanti. Poi ho firmato per la Honda che mi ha dato un’altra grande spinta, perché ho ottenuto il sogno di tanti piloti di avere un ruolo importante in questa scuderia».

Lorenzo ripercorre poi la sua ultima stagione davvero complicata. «Non ho potuto essere nelle condizioni fisiche normali per essere veloce e non ho mai sentito la moto adatta per il mio modo di correre. Ho continuato comunque a lavorare con il team, ho iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel, ma ho avuto un incidente al Montemeló e ad Assen. La verità è che dal quel momento la salita è diventata alta e non ho avuto più la motivazione per scalare questa montagna. Adoro questo sport, ma adoro vincere. Mi sono reso conto che questo non è più possibile, anche se è passato poco tempo con Honda. Non avevo la concentrazione giusta e non era realistico raggiungere l’obiettivo in poco tempo».

Un annuncio per certi versi scontato date anche le tempistiche ma si poteva percepire nelle parole di Jorge l’emozione e la sensazione di essersi tolto un peso.

Le cadute a Montmelò e soprattutto quella ad Assen, quest’ultima costatagli la frattura della sesta vertebra dorsale e il forfait per quattro gare, hanno fiaccato la sua tempra da combattente. Da qui la decisione.

Ora l’ingresso nella Hall of Fame

Con lui al suo fianco c’era Carmelo Ezpeleta, Ceo della Dorna, e davanti tutti i piloti del paddock pronti a rendergli tributo. «Era un ragazzino speciale e ricordo tutta la storia che abbiamo vissuto insieme. L’unica parola che mi viene in mente è grazie per tutto quello che hai fatto – ha dichiarato Ezpeleta – è una giornata molto difficile ma conoscendo Jorge so che ora è molto difficile. Ha avuto una grandissima carriera, cinque titoli è un traguardo molto difficile da raggiungere».

Poi l’annuncio che «Jorge sarà una MotoGP Legend al prossimo Gran Premio di Jerez». Un giusto riconoscimento per un pilota in grado di segnare un’era in MotoGP che sarà ora più povera senza di lui.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

Exit mobile version