Stile rimasto invariato, interni migliorati nelle finiture e nuovi dispositivi ADAS rappresentano le caratteristiche dell’Alfa Romeo Giulia Model Year 2020, che abbiamo provato nella versione turbo benzina da 280 CV.
L’importanza degli ADAS
Con il Model Year 2020 l’ Alfa Romeo Giulia compie un’evoluzione sostanziale in termini di comfort e sicurezza, grazie soprattutto alle funzionalità ADAS sviluppate dalla Bosch. Si tratta, infatti, di traffic jam assist, highway assist, intelligent speed control, lane keeping assist, active blind spot assist e traffic sign recognition.
Dispositivi che si aggiungono a quelli già presenti al lancio del modello, come automatic emergency brake, adaptive cruise control e lane departur warning. In particolare, i sistemi traffic jam assist e highway assist agiscono sul controllo longitudinale e laterale della vettura, intervenendo su accelerazione, frenata e sterzo.
Di conseguenza, si attua una guida parzialmente autonoma (livello SAE 2) sia in rettilineo sia in curva, rendendo il viaggio più sicuro e confortevole come abbiamo potuto sperimentare in prima persona. La logica di tali importanti funzionalità è stata implementata da Bosch e resa possibile grazie principalmente al lavoro integrato di un radar frontale a medio raggio, una video camera e un servosterzo elettrico specifico.
Rinnovata dove serve
Se, tranne alcuni colori che riprendono tinte storiche Alfa Romeo, all’esterno poco o nulla è cambiato, è all’interno che la Giulia Model Year 2020 fa segnare novità importanti. Infatti, assieme ai nuovi sistemi di infotainment, si nota una qualità percepita superiore a prima grazie alla scelta di materiali più curati riguardo plancia, pannelli porta e nelle zone dove l’occhio non capita così spesso.
Adesso sotto questo profilo l’ Alfa Romeo Giulia risulta perfettamente allineata alle migliori concorrenti, tedesche in testa. Mentre lo era già prima e lo rimane sotto l’aspetto degli assemblaggi, impeccabili tanto all’interno quanto all’esterno. La vernice della carrozzeria è ben stesa e priva di fenomeni “a buccia d’arancia”, mentre l’allineamento cofani e portiere non dà adito a luci eccessive.
Un motore Alfa “che più Alfa non si può”
Oggetto della nostra prova è l’ Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo Veloce TI caratterizzata dal motore 2.0 Turbo Benzina 280 CV di esclusiva progettazione e produzione Alfa Romeo. Un’ auto che ti conquista quando la porti su strada, su qualsiasi tratto di asfalto.
Tra le sue prerogative spiccano il basamento e la testata in alluminio, la catena di distribuzione, gli alberi controrotanti di equilibratura. Senza dimenticare l’iniezione diretta di benzina in camera di scoppio e il sistema MultiAir. Un motore che alla prova dei fatti guadagna giri che è un piacere, ha il classico sound baritonale Alfa Romeo e dimostra una spinta notevole lungo tutto l’arco di giri utile.
Lo 0-100 km/h è coperto in appena 5”2/10, a fronte della velocità massima di 240 km/h. Quanto basta per lasciarsi alle spalle ogni concorrente diretta. Le prestazioni sono agevolate dal cambio automatico ZF8, con funzionalità manuale attuabile tramite la classica leva centrale e i paddle in alluminio fissi al piantone. La leva deve essere tirata per salire di rapporto e spinta per scalare come sulle auto da competizione.
Il fantastico dinamismo di sempre
Precisione e facilità di guida restano al vertice di classe, la tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza, dell’ Alfa Romeo Giulia non è cambiata. E per fortuna, poiché anche qui rimane sempre la best in class. In particolare, la versione Veloce TI ha la trazione integrale Q4 che normalmente invia il 100% della coppia alle ruote posteriori. Salvo trasferirne una discreta percentuale all’avantreno quando la situazione lo richiede.
Il risultato è un comportamento tendenzialmente neutro, con la tipica caratteristica delle Giulia di andare in appoggio simultaneamente sulle quattro ruote. Lo sterzo è sempre molto diretto e, anche se i tecnici Alfa non dicono nulla al proposito, appare più consistente e meno leggero alle alte velocità.
Migliorato nettamente anche il feeling al pedale del freno. Invece la tanto attesa funzionalità Race, che esclude completamente l’ESC, alla fine non è comparsa e rimane prerogativa della Quadrifoglio. Versione che sarà aggiornata in un secondo tempo, di cui possiamo ipotizzare un potenziamento del suo motore V6 90° bi turbo. La speranza è che il ritorno alle vere Alfa Romeo non si fermi alle sole Giulia e Stelvio ma si estenda ad altri modelli futuri.
Gian Marco Barzan