Dopo appena quattro anni dal debutto, la spider del marchio torinese termina la propria carriera sia nella versione Fiat che in quella Abarth. La Fiat 124 Spider è stata lanciata al Salone di Los Angeles nel 2015 ed è entrata a far parte dei listini nel 2016.
Forse a FCA i modelli di nicchia non piacciono più?
A poche settimane dall’annuncio di FCA che l’Alfa Romeo non realizzerà il GTV e la 6C (oltre ad altri modelli secondo un piano che fa molto discutere), arriva la notizia che la Fiat 124 Spider è uscita di produzione.
Ora ci si domanda se i vertici di FCA, di punto in bianco, abbiano deciso di rinunciare definitivamente alle vetture di nicchia. Anche se faranno grandi numeri commerciali ma hanno un loro pubblico di aficionados. Senza dimenticare il ritorno d’immagine per il marchio che portano. Infatti una bella Fiat 124 Spider fa una grande figura nella vetrina di una concessionaria e funge anche da effetto traino per vetture alla portata di molti come le varie Panda, l’interminabile famiglia 500 e la Tipo.
La notizia ci ha colto di sorpresa, poiché non più tardi della primavera scorsa era stata presentata l’Abarth 124 GT. In quell’occasione era impensabile che il modello fosse al termine della carriera, semplicemente perché non era previsto. La sensazione è che sia stata una decisione presa d’impulso, forse perchè la 124 Spider nasceva su base Mazda MX5 a Hiroshima, nella fabbrica principale del Marchio nipponico, mentre la meccanica era realizzata in Italia.
Evidentemente l’operazione, aveva costi elevati, ma un’altra ipotesi è che con l’alleanza FCA-PSA si è deciso di terminare la collaborazione con una Casa che non è della partita. Peccato, veramente un peccato. Anche perché con 3 anni di produzione e circa 4.000 esemplari realizzati, quasi sicuramente la 124 Spider non ha raggiunto il punto di pareggio in termini di costi globali di realizzazione.
Bella anche da guidare
Oltre a essere una reinterpretazione del modello storico, la 124 Spider, sia Abarth che Fiat, è anche un’auto divertentissima da guidare. Merito di diversi fattori che vanno dalla trazione posteriore alla perfetta distribuzione dei pesi tra i due assali. Senza dimenticare il raffinato binomio sospensivo a quadrilateri deformabili anteriormente e multilink posteriormente, al cambio manuale dall’escursione cortissima della leva.
Insomma, pur cercando di mantenere il giusto distacco professionale, tutte le volte che ci siamo messi alla guida di una 124 Spider moderna il divertimento saliva alle stelle. Affrontavi una curva e lei, con quel muso un po’ aggressivo e un po’ ammiccante, rimaneva “piantata sulla strada” come ben poche altre. E se, com’è capitato a noi, avevi la fortuna di poter guidare su una strada chiusa al traffico in stile prova speciale, bastava staccare i controlli elettronici di trazione e stabilità per ritrovarsi a domare il sovrasterzo di potenza tipico della trazione posteriore.
Quanto al motore 1.4 Turbo MultiAir, in proporzione era meglio la versione da 140 CV destinata alla Fiat 124 Spider. Mentre l’edizione da 170 CV appannaggio dell’Abarth 124 Spider non differiva troppo in termini di performance. Oggi come oggi lo stock di 124 Spider rimaste alle concessionarie è piuttosto nutrito, ci sono ottimi sconti e la prospettiva di mettersi in garage una vettura dal futuro collezionistico. La versione che varrà di più in futuro sarà senz’altro l’Abarth 124 Spider con cofano motore in tinta carrozzeria perché ne hanno prodotte pochissime. Chi può permettersela si affretti.
Gian Marco Barzan