Audi S4 Avant TDI: la rivincita del Diesel
Test Drive
Per la prima volta la Audi S4 adotta un motore a gasolio che non fa assolutamente rimpiangere in performance la precedente unità a benzina, anzi!
Con buona pace di quanti si ostinano a condannare aprioristicamente i motori a gasolio, la Audi realizza la nuova S4 (qui nella versione Avant) con un bel propulsore turbodiesel TDI 3.0 V6. Una bella e anche per certi versi coraggiosa risposta ai detrattori dei Diesel, ma anche un segnale forte della Casa dei quattro anelli circa l’interesse per questo tipo di motorizzazione. Infatti, al di là della moda passeggera di “messa all’indice”, il motore a gasolio ha ancora un futuro.
Spinta immediata
La Audi S4 impiega un 6 cilindri a V 3.0, sovralimentato mediante un turbocompressore e un compressore elettrico. Inoltre, vi è il sistema MHEV, un alternatore starter collegato all’albero motore tramite una cinghia. Nelle fasi di decelerazione sviluppa fino a 8 kW di energia elettrica, che immediatamente viene “stivata” in una batteria supplementare agli ioni di litio da 0,5 kWh. I
In pratica il MHEV utilizza l’energia elettrica di recupero per riavviare il motore termico quando quest’ultimo viene spento, al fine di contenere il consumo di carburante. A tale riguardo, la Audi dichiara un risparmio fino a 0,4 litri per 100 km. Alla guida della Audi S4 Avant TDI si nota subito la spinta forte e immediata del motore V6 TDI, grazie all’ausilio del compressore elettrico che supporta il turbocompressore tradizionale a gas di scarico, eliminando ogni ritardo di risposta.
Essendo un diesel, però, la forza è talmente dirompente che si arriva fin troppo velocemente a 5.000 giri/min., oltre il regime di potenza massima, quindi. Infatti è un motore piacevolissimo, oltreché caratterizzato da dati assai significativi: 347 CV di potenza massima a 3.850 giri/min e 700 Nm da 2.500 a 3.100 giri/min. Conseguentemente, le prestazioni vedono l’accelerazione 0-100 km/h coperta in 4”9/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h.
Viaggiare “come sui binari”
Il cambio è l’automatico Tiptronic a 8 rapporti con convertitore di coppia, mentre la trazione è l’integrale quattro con differenziale centrale. Si può aggiungere a richiesta il differenziale posteriore sportivo, presente sull’esemplare provato. Il cambio non fa rimpiangere minimamente l’S-tronic Audi a doppia frizione per velocità nei passaggi di marcia, conservando tutto il comfort tipico dei sistemi a convertitore di coppia.
Peccato che la funzionalità manuale non sia del tutto svincolata dalla cambiata automatica. Infatti a un certo numero di giri avviene comunque il passaggio alla marcia superiore e permane la scalata al completo affondo dell’acceleratore. Meglio utilizzare le levette al volante, poiché la funzionalità manuale tramite leva centrale è l’opposto di quanto suggerisce la fisica. Perchè va spinta per salire di rapporto, nonché tirata per scalare. E pensare che Audi frequenta da una vita il mondo del motorsport, dove il layout della leva è l’esatto contrario.
Quanto al comportamento su strada, sarà anche un detto usato e strausato, sembra di viaggiare sui binari tanto le traiettorie sono precise, perfette e rassicuranti. Inoltre, grazie al differenziale autobloccante posteriore sportivo, non compare il sottosterzo. Difetti? Il quinto passeggero centrale viaggia piuttosto scomodo per via del tunnel. Mentre il sound del V6 TDI, per quanto reso piacevole da una serie di interventi agli scarichi, non raggiunge le “vette di musicalità” del precedente V6 a benzina. Ma poco importa.
Gian Marco Barzan