Noleggio auto boom ma crolla il diesel
Secondo l’ultimo report trimestrale di Aniasa, la flotta del noleggio auto a lungo termine a settembre 2019 ha toccato quota un milione. Ma le vetture diesel sono diminuite del 12%, dopo i blocchi alla circolazione nelle città.
Immatricolazioni stabili, una flotta in crescita del 14%, che a settembre 2019 ha superato la quota record di un milione di veicoli in circolazione. Inoltre il diesel si conferma “in picchiata”, anche per effetto dei blocchi alla circolazione nelle città. Sono questi i principali risultati del rapporto trimestrale sul noleggio auto a lungo termine nei primi nove mesi dell’anno appena concluso. Li ha resi noti Aniasa, l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Andiamo a conoscerli nel dettaglio.
Crescono anche i veicoli commerciali
Dunque, la flotta di veicoli a noleggio ha raggiunto la ragguardevole soglia dei sei zeri. Un risultato che attesta il crescente gradimento per questa formula da parte delle aziende di qualsiasi dimensione (grandi multinazionali, di medie dimensioni e Pmi), liberi professionisti e privati.
Oltre all’aumento delle vetture, va rimarcata anche quello dei veicoli commerciali leggeri a noleggio (213mila), sempre più utilizzati nelle nostre città anche per la consegna delle merci acquistate online.
Le immatricolazioni, come detto, si confermano stabili a 213mila unità mentre appare evidente l’aumento delle city car e delle utilitarie che, insieme alle vetture medie, costituiscono il 75% del totale.
Tre vetture su quattro immatricolate a noleggio sono auto di dimensioni medio-piccole. Per inciso, si tratta di un dato che si discosta dalla realtà di quanto ha tentato di fare la politica che, nell’ultima Manovra, aveva inizialmente aumentato di oltre il 300% la tassazione sull’uso dell’auto aziendale.
Poi la retromarcia, dopo le polemiche sollevate da più parti, in quanto la misura avrebbe penalizzato limitate fasce di popolazione privilegiata che utilizzava Suv o vetture di elevata cilindrata.
Nei primi cinque posti delle vetture più scelte dalla clientela del noleggio a lungo termine, troviamo Panda in testa e, nell’ordine, Clio, 500X, Ypsilon e Tipo.
Il paradosso del diesel
Le note dolenti arrivano dalle vetture a gasolio (-12%) che vedono diminuire la propria quota di immatricolazioni dal 76% al 66%. Inoltre le 20mila vetture diesel immatricolate in meno sono state assorbite quasi tutte dalla scelta del benzina (+18mila vetture).
Le alimentazioni alternative non vedono quindi crescere sensibilmente la propria quota di mercato e restano stabili intorno a un complessivo 10% del totale “nuovo”. Per intenderci, le ibride si attestano al 6%, il GPL al 2% e all’1% le elettriche e le vetture a metano.
Un paradosso, dal momento che le vendite del diesel sull’usato si confermano a gonfie vele. Secondo i dati Aci, nel 2019 la quota di mercato si è attestata al 51,1%.
«Gli ultimi dati – evidenzia il presidente Aniasa, Massimiliano Archiapatti – fanno emergere un quadro di luci e ombre per il noleggio a lungo termine. Le luci sono legate alla conferma e al consolidamento del crescente appeal delle soluzioni a noleggio. Le ombre dipendono dall’approccio alle tematiche strategiche della mobilità da parte delle istituzioni nazionali e locali che attraverso normative miopi e ordinanze restrittive contraddittorie che prendono di mira il settore e rischiano di frenare l’avanzata della sharing mobility e il rinnovo del parco circolante più vecchio d’Europa».
La preoccupazione è quindi tanta. «Per affrontare in modo serio ed efficace questi argomenti – ha concluso Archiapatti – occorre imprimere una decisa accelerata ai tavoli sull’automotive annunciati dal Mise (Ministero dello sviluppo economico, ndr). A parole si dice di considerare l’automotive un “asset industriale strategico per il nostro sistema Paese”. Nei fatti lo si approccia sempre e solo in una logica punitiva o alla ricerca di risorse economiche da impiegare altrove».
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro