Non c’è pace per Michael Schumacher. Sarebbero state messe in vendita a un milione di sterline alcune foto di Schumacher, scattate nella sua villa di Ginevra, dove sta svolgendo la riabilitazione a seguito dell’incidente sugli sci.
L’indiscrezione arriva dall’Inghilterra e suscita vergogna ed imbarazzo. Secondo quanto riporta il tabloid britannico “Mirror”, alcune foto di Michael Schumacher sarebbero state rubate e messe in vendita a un milione di sterline.
Queste sarebbero state scattate nella sua villa sul lago di Ginevra, in cui sta svolgendo la riabilitazione dopo l’incidente sugli sci nel 2013, a Meribel, in Francia.
L’episodio si riferisce a un anno fa. La moglie Corinna, con il suo staff legale, avrebbe subito denunciato il fatto e impedito la pubblicazione di queste immagini da alcuni definite macabri.
Un oscuro precedente
Già in passato il sette volte campione del mondo di F1 è stato vittima di un tentativo di sciacallaggio.
Nel 2014, un uomo, dirigente responsabile del trasferimento di Schumacher nella clinica di Grenoble in cui l’ex ferrarista è stato ricoverato dopo l’incidente, si è impiccato in carcere a Zurigo, dopo essere stato sospettato del furto delle cartelle cliniche di Schumi.
Per la cessione di questi documenti ad alcune testate europee, sarebbero stati chiesti 50mila euro. A seguito di una denuncia verso ignoti, nessuno si sarebbe però fatto avanti. Ora quest’altra triste vicenda.
Come recita un famoso proverbio, “la madre degli stolti è sempre incinta”.
La riservatezza prima di tutto
Ovviamente l’indiscrezione è da prendere con le molle, ragion per cui parliamo al condizionale. Certo é che, se fosse confermata, saremmo di fronte all’ennesimo tentativo di speculazione e accanimento sulla vita dell’ex pilota di Ferrari e Mercedes.
Oltre a una gravissima violazione della privacy, avvenuta nonostante il totale riserbo imposto dalla famiglia circa le condizioni di Schumacher.
Di come stia si sa ancora poco, a più di sei di distanza, quando i medici dell’ospedale di Grenoble hanno emesso un bollettino che parlava di lesioni cerebrali diffuse.
Da allora nessuna informazione precisa, soltanto speranze e illusioni.
Si sa soltanto che Schumi ha subìto due interventi chirurgici, è stato quattro settimane in coma artificiale e diversi mesi in rianimazione e, dopo il risveglio, ora è assistito 24 ore su 24 nella sua abitazione a Gand, sul lago di Ginevra.
Protocolli di riservatezza vigono anche sul ristrettissimo circolo di amici ai quali è concesso fargli visita.
Tra questi Jean Todt, presidente della Fia e uno degli artefici dei successi della Ferrari ai tempi di Schumi, che nel 2018 ha affermato di «aver guardato il GP del Brasile in Svizzera con Michael Schumacher. Michael continua a lottare ed è nelle mani migliori», ha aggiunto.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro