Le precauzioni per il coronavirus vanno oltre le aspettative. L’ACI chiude gli uffici in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Rinviate tutte le manifestazioni automobilistiche sportive fino all’1 marzo. Potenziata l’infomobilità territoriale. Intanto, con molte aziende del mondo automotive ferme, in “stand-by” dalla Cina alla Corea, costruttori e officine si stanno trovando a dover fronteggiare la mancanza di pezzi per l’assemblaggio, accessori, tecnologie, ricambi.
Per fronteggiare l’emergenza coronavirus e a tutela della salute dei cittadini e dei propri lavoratori, l’Automobile Club d’Italia ha disposto la chiusura al pubblico degli uffici territoriali in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto da domani 25 febbraio.
Tutte le strutture dell’Ente sono in stretto contatto con le Autorità per supportare ogni intervento sul territorio. Infatti è stato anche potenziato il servizio di infomobilità locale “LuceVerde” e “Radio Traffic”.
ACI Sport ha inoltre annunciato il rinvio cautelativo di tutte le manifestazioni automobilistiche sportive fino all’1 marzo. Ma in redazione vediamo che sono parecchi gli eventi e gli incontri del mondo automotive che stanno cancellando o rinviando le date programmate. Questo per rispettare le indicazioni delle istituzioni e per la salvaguardia degli ospiti.
Mancano i pezzi e le tecnologie per auto e moto
In un articolo dedicato andremo ad esaminare la questione relativa alla mancanza di particolari e accessori, tecnologie e ricambi per la costruzione e l’assemblaggio di auto moto. La situazione per l’industria e per l’economia si sta facendo problematica, considerato che moltissime aziende dell’automotive in Cina (ma anche in Corea del Sud) restano ancora ferme. In attesa che l’emergenza rientri. Si stanno cercando soluzioni per dislocare, trovare nuovi fornitori o riprendere legami con quelli prima ritenuti “costosi”. Dall’America all’Europa.
MotorAge.it | Redazione