Test drive
Abbiamo provato la rinnovata F-Type Coupé con la motorizzazione 4 cilindri turbo da 300 CV che si colloca alla base della gamma. Le performance sono eccellenti e il divertimento alla guida massimo.
Look ancora più personale
Era veramente difficile migliorare un capolavoro stilistico come la Jaguar F-Type, eppure nel classico restyling di metà carriera i designer della Casa di Coventry ci sono riusciti appieno. Infatti, le maggiori novità si concentrano sul frontale con gli inediti gruppi ottici sottili e luci diurne a LED; quanto basta per rendere molto più aggressivo l’aspetto.
Praticamente invariate le fiancate, sia della configurazione Coupé che della Convertibile, mentre la parte posteriore vede i nuovi gruppi ottici ispirati a quelli della I-Pace. Gli interni in un certo senso sono stati rivoluzionati, poiché la qualità percepita risulta sensibilmente migliorata.
Addio, quindi, senza rimpianti, a quell’aspetto un po’ troppo minimalista del modello originario e via libera a materiali pregiati come i rivestimenti in pelle profusi a piene mani. Molto validi gli assemblaggi sia all’interno che all’esterno, anche se a quest’ultimo riguardo l’esemplare oggetto del nostro test drive mostra un lieve disallineamento a sinistra del cofano motore. Un peccato veniale, facilmente risolvibile in catena di montaggio.
Il sound è un presagio
Strada rigorosamente chiusa al traffico per il test drive internazionale della nuova F-Type. Cintura allacciata, un tocco al tasto di avviamento e il motore 4 cilindri 2.0 Turbo Ingenium da 300 CV si mette in moto con un sound cattivissimo, diffuso ad arte dal terminale di scarico ovale centrale.
Ma la grinta non è solamente sonora, poiché è sufficiente “accarezzare” l’acceleratore per apprezzare la spinta piena, corposa e apparentemente infinita del “4 in linea” posto sotto il lungo cofano anteriore in posizione anteriore longitudinale. Quando si affonda completamente il pedale destro, dopo un lievissimo ritardo del turbocompressore le accelerazioni e le riprese diventano impressionanti e non sembrano voler calare più di tanto man mano che il cambio automatico ZF8 snocciola le marce.
Non si sente la mancanza del V6
Quanto alle performance dichiarate dalla Jaguar, lo 0-100 km/h viene staccato in un ottimo tempo di 5”7/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. Difficile incontrare concorrenti capaci di far meglio, così com’è altrettanto insolito trovare un motore dalla spinta omogenea e forte come il 2.0 Turbo Ingenium.
A questo punto non si sente la mancanza delle unità V6 3 litri della precedente edizione, “mandate in pensione” almeno qui da noi in attesa di un nuovissimo (ed evocativo) straight six previsto più avanti nel tempo.
Trasmissione ottimizzata
La Jaguar F-Type Coupé P300, al pari della versione Convertibile con la stessa motorizzazione, è disponibile solamente con la trazione posteriore. Proprio per questa ragione il divertimento alla guida è massimo. I piloti più smaliziati di disinserire completamente l’ESP (che non si riattiva da solo) e gestire in prima persona coreografici sovrasterzi di potenza.
Derapate nelle quali si apprezza lo sterzo diretto e corposo, ancor migliore rispetto al comando della precedente generazione. Il cambio è l’automatico ZF a 8 rapporti con convertitore di coppia reso molto più “tagliente” nei passaggi di marcia con la funzionalità manuale inserita. Setup gestibile tramite la leva centrale oppure mediante le levette al volante che purtroppo sono solidali ad esso e rischiano di generare confusione nelle rotazioni oltre i 90 gradi.
Tenuta di strada ineccepibile
E’ un vero piacere guidare sulle curve la Jaguar F-Type Coupé P300. Complice il minor peso rispetto alle motorizzazioni più potenti (esclusivamente V8 sovralimentati), gli inserimenti in curva sono velocissimi e l’agilità massima. La parola sottosterzo non appartiene al vocabolario di questa vettura, mentre come accennato poc’anzi il sovrasterzo di potenza si palesa solamente disinserendo l’ESP.
Ma non è necessario arrivare a tanto per divertirsi poiché l’elettronica di assetto interviene solo quando è strettamente indispensabile. Inoltre occorrerebbe una strada chiusa al traffico, come nel nostro caso, o un circuito per farlo in sicurezza. Insomma, una gran bella macchina in tutto e per tutto.
Gian Marco Barzan