Test drive
Fiat approda alle motorizzazioni ibride con Panda e 500. Proprio la Fiat 500C 1.0 Hybrid è protagonista del nostro test.
Traguardo raggiunto
Dopo anni che per Fiat le uniche alternative green erano costituite dalle motorizzazioni a GPL e a metano (che rimangono in listino) finalmente debutta l’unità ibrida 1.0. Si tratta di un 3 cilindri in linea aspirato a benzina erogante 69 CV a 6.000 giri/min., coadiuvato da un motogeneratore elettrico da 5 CV. Quest’ultimo è collegato a una batteria agli ioni di litio da 0,14 kWh.
Di primo acchito, al volante della Fiat 500C 1.0 Hybrid lo scatto da fermo appare un pochino meno brillante rispetto alla precedente versione con lo storico 4 cilindri 1.2 Fire da 69 CV. Infatti, analizzando la scheda tecnica, l’ultima nata ferma il cronometro a 13”8/10 sullo 0-100 km/h, contro i 13” della precedente.
Poco importa, anche perché i consumi di benzina si dimostrano sempre molto contenuti grazie al sistema ibrido. I 20 km con un litro effettivi nel ciclo misto non sono una chimera e poi la brillantezza non manca di certo.
Anche il sound è piacevole
Nonostante sia un motore aspirato, il nuovo 1.0 spinge bene lungo tutto l’arco dei regimi, con l’elettrico “che dà una mano”. Come se non bastasse, questa unità è completamente priva di vibrazioni comuni a molti altri 3 cilindri, anzi, il sound è perfino piacevole specialmente quando ci si mette a “tirare le marce”.
E a proposito del cambio, debutta un manuale a 6 rapporti piuttosto lunghi e dalla manovrabilità eccellente. Il motore a benzina si spegne automaticamente se si mette il cambio in folle sotto i 30 km/h, mentre nei rallentamenti viene ricaricata la compatta batteria al litio.
E’ sempre un gran bel guidare
Nelle colline attorno a Torino, dove si è svolta la nostra prova su strada, abbiamo apprezzato ancora una volta l’agilità e la sicurezza della Fiat 500. Nel dettaglio, l’assetto è tendenzialmente neutro, salvo “avvisare” con netto anticipo quando si esagera con l’acceleratore in curva manifestando un progressivo sottosterzo.
Lo sterzo del resto rimane uno dei migliori sistemi servoassistiti elettrici disponibili, oltre a essere diretto quel tanto che basta per divertirsi nella guida sportiva. E che dire del piacere di viaggiare in open air a bordo della 500C?
Certo, la capote completamente abbassata limita notevolmente la visibilità posteriore, ma abbiamo potuto apprezzare i profumi della natura di questa sorta di “primavera anticipata” e sentire ancor meglio la rotondità di funzionamento del 3 cilindri, con la piena consapevolezza di guidare un’auto che fa del rispetto ambientale il suo mantra.
Gian Marco Barzan