MotorAge New Generation

Citroen AMI One nel futuro in città

La casa francese ha presentato un concept di veicolo ultra compatto, fuori dagli schemi e per molti versi interessante. Microscopica, 100% elettrica e modernamente interconnessa. La loro soluzione per essere tra i protagonisti nella urban mobility del prossimo futuro. Tra condivisione e formule sharing.
Citroen AMI One concept 100% electric, 100 elettrico

Milano, Roma, Parigi, Londra: Provate ad immaginare di essere immersi nel loro traffico, magari tra qualche anno, o nel 2025.
Quali saranno i veicoli che circoleranno più assiduamente? Cosa sarà davvero pratico, comodo e conveniente? Citroen ha provato a rispondere a questi interrogativi, presentando on-line (anziché al Salone di Ginevra considerato l’annullamento del salone stesso) la Concept Ami One, 100% elettrica proiettata nel futuro.

PICCOLA E AGILE, A TUTTO CAR SHARING

In quel di Rueil-Malmaison hanno sradicato pure il concetto di “possesso” dell’auto. L’obbiettivo infatti di renderla accessibile a tutti la predispone direttamente ai servizi di Noleggio a breve o lungo termine e al car sharing, formula che permette di utilizzare un auto solo “quando ti serve”.

Le dimensioni sono davvero ridotte, con la lunghezza di due metri e mezzo ed un metro e mezzo di larghezza che la rendono davvero adatta alle trafficate mattinate di “metropoli”.

I colori preferiti per la concept alternano un acceso arancione al nero di alcuni elementi quali la fascia fari e al grigio. Si possono esaltare o mimetizzare anche i caratteristici airbump, con il tutto scandito dal buon utilizzo di superfici trasparenti per la luminosità dall’alto.

SONORITÀ DI SICUREZZA

La AMI One è dotata come detto di propulsione totalmente elettrica, la quale andrebbe a fornire 100 km di autonomia ed una velocità massima di 45 km/h. Valori non da record, ma dobbiamo considerare che la tecnologia è concentrata in spazi mini. La batteria è comunque facilmente ricaricabile in più modi, dalle colonnine pubbliche o da wallbox, e bastano sole due ore.

Si viaggia in “silenzio”, insomma, ma non totale, in quanto è dotata del dispositivo che crea un suono artificiale divenuto obbligatorio per normativa europea. Soluzione che come abbiamo anticipato più volte (fin dal 2015) serve ad incrementare la sicurezza avvisando i pedoni del proprio arrivo o vicinanza.

PER TUTTI, MA PROPRIO TUTTI

Nata come alternativa al trasporto pubblico, o alle due ruote, AMI One è possibile guidarla addirittura senza patente, a partire dai 14 anni in Francia e da 16 nel resto di Europa.

TECNOLOGIA 100% CONNESSA

L’apertura con lo smartphone è solo la punta dell’iceberg della tecnologia presente su AMI One.
All’interno troviamo due comodi e semplici sedili, con quello del guidatore che dà fronte ad una plancia semplicissima. Plancia composta da uno strano volante e da un piccolo display, interconnesso direttamente con il cellulare, integrando un assistente vocale personalizzato ed un virtuale head-up display proiettato sul parabrezza.

I comandi ed i tasti sono semplici e posti ai lati del “Drive-Pod” di guida, mentre sul lato passeggero è stato possibile creare un inedito spazio che può accogliere un bagaglio da cabina o una borsa.

Insieme al modello inoltre è stato lanciato anche un merchandising dedicato, con oggetti quali cover, modellini, giacca a vento e portachiavi personalizzato, ripercorrendo la filosofia #bornclever del modello.

IDEALI PER L’IMMINENTE FUTURO

Ovviamente tutto ciò al momento rappresenta solamente un’idea, ma la chiave sostenibile, pratica e accessibile del modello fanno presagire a qualche sviluppo nei prossimi mesi.

Le consegne previste da Marzo nei car sharing di “prova” che sono stati organizzati a Parigi, con vetture contrassegnate dal logo “Free 2 Move”.

Di sicuro la ricarica semplice, nonostante le prestazioni “modeste” la rendono su misura per il noleggio e per l’utilizzo a “tempo”, formule che grazie ai servizi come Enjoy vediamo sempre più presenti sul territorio, anche italiano. Un’operazione da vedere quindi anche in ottica mercato risposta alle Smart elettriche e condivise, o “anti smart”. Che ne pensate?

MotorAge.it | Luk Bordot

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