Linea avveniristica, comfort eccezionale e motore Maserati da 170 CV caratterizzano la Citroen SM, un coupé prodotto dal 1970 al 1975.
Il meglio di due mondi
La sigla SM può essere reinterpretata in vari modi, tra cui “sua maestà” e “sangue misto”. In realtà si tratta di Sport Maserati. Già, proprio così, perché dal 1968 al 1975 il pacchetto di maggioranza del Marchio del Tridente è della Citroen.
Così Citroen decide di realizzare un avveniristico coupé a trazione anteriore, con le sospensioni idropneumatiche e motore Maserati. E nasce la Citroen SM, presentata al Salone di Ginevra del 1970 facendosi apprezzare subito per l’originalità della linea frutto di Robert Opron.
Il motore è un inedito V6 progettato e realizzato dal Tridente il cui angolo tra le bancate di 90° tradisce la stretta parentela con il V8 Maserati. La cilindrata è pari a 2.670 cc, la distribuzione si avvale di due alberi a camme in testa e l’alimentazione avviene tramite carburatori doppio corpo Weber.
La potenza massima è di 170 CV e, complice l’aerodinamica eccelsa, la velocità massima sfiora i 230 km/h. Queste performance permettono alla SM, nel corso della sua breve carriera, di confrontarsi con supercar come Alfa Romeo Montreal, Ferrari Dino 246 e Porsche 911 S. Ma nessuna di queste competitor si avvicina il comfort della SM, un sensazione tutta Citroen di “viaggiare su un tappeto volante”.
Un approccio di guida particolare
Ancora oggi guidare la Citroen SM trasmette forti emozioni, sia con la configurazione originaria 2.670 cc da 170 CV sia con la più evoluta 3 litri a iniezione meccanica Bosch erogante 178 CV. Indipendentemente dalla cilindrata e dall’alimentazione, il V6 Maserati sale di giri che è un piacere accompagnato da un sound che fa accapponare la pelle.
Lo sterzo ha una servoassistenza che decresce con l’aumentare della velocità, quindi alle basse e medie andature è leggerissimo per poi diventare di una consistenza notevole quando la lancetta del tachimetro “vola alto”.
I freni sono quelli classici Citroen dell’epoca Anni 60 e 70, con un pedale “on-off” dalla risposta fin troppo immediata e, quindi, da dosare con estrema attenzione. Quanto alla tenuta di strada, le sospensioni idropneumatiche contribuiscono non poco all’eccellenza, l’assetto in curva ha morbidi ma saldi appoggi e, fattore più unico che raro per una trazione anteriore così potente dell’epoca, il sottosterzo è ridotto ai minimi termini.
Peccato che già nel 1975 la Citroen SM esca di produzione; la crisi del petrolio ha messo all’indice supercar dai consumi molto elevati come questa e il loro mercato è crollato in maniera verticale. In compenso, la SM rimane e rimarrà un esempio unico di unione tra l’estro francese e la genialità italiana.
Motorage.it – La redazione