Multe con 30% di sconto per 30 giorni
E’ una disposizione del decreto Cura Italia per rinviare il pagamento di alcune multe e altre scadenze consentendo così il rispetto delle norme sanitarie atte a contrastare il Coronavirus.
Solo tra il 18 marzo e il 31 maggio
Fino ad oggi alle multe da Codice della strada si applicava il 30% di sconto se pagate entro entro cinque giorni dalla contestazione della violazione da parte dell’agente. Oppure entro cinque giorni dalla notifica del verbale all’indirizzo di residenza del proprietario del veicolo.
Con il nuovo decreto Cura Italia il termine viene esteso a trenta giorni. Ma solo se la multa e stata comminata tra nel periodo compreso tra il 18 marzo (entrata in vigore della direttiva) e il 31 maggio 2020. Se invece l’atto viene successivamente ritirato all’ufficio postale, il termine decorre dal giorno in cui il verbale è ritirato. Il ritiro però deve essere effettuato entro dieci giorni dalla prima notifica. Infatti il decimo giorno l’atto si intende ufficialmente notificato, anche se fosse stato ritirato oltre questa data.
Il decreto compreta l’azione del Governo, per agevolare l’attuale stato di necessità, iniziata con l’intervento sulle scadenze delle revisioni e dei premi RC.
Escluse multe per divieto di sosta
La disposizione del decreto Cura Italia prevede più tempo per pagare solo le multe per infrazioni del Codice della strada con lo sconto. Però l’Unione Nazionale Consumatori, preme per far sospendere anche le multe per divieto di sosta. In particolare quelle relative al mancato pagamento o al prolungamento della sosta oltre lo scadere del ticket o del tempo consentito.
“Molte città, da Roma a Milano, hanno sospeso il pagamento delle strisce blu. Ma non è così per la stragrande maggioranza dei comuni italiani. La conseguenza è che molti automobilisti, per rispettare il divieto di spostamenti non necessari, rischiano di essere ora multati per non aver messo le monetine nel parchimetro e aver prolungato la sosta oltre il consentito. Una situazione assurda” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
E prosegue dichiarando che “le multe sarebbero comunque annullabili, dato che prevale lo stato di necessità. La disposizione di non uscire di casa vale per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro presso il proprio domicilio. Ma è evidente che sarebbe il caso di sospendere le sanzioni su tutto il territorio nazionale, onde evitare contenziosi e intasamenti negli gli uffici dei giudici di Pace.
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