Terminata la produzione della mitica Chevrolet Impala
Gli ultimi anni sono stati particolarmente severi nei confronti dell’automobile: sono infatti numerose le case indipendenti che hanno dovuto chiudere i battenti (ad esempio TVR o SAAB) o quelle che hanno dovuto accorparsi a grandi gruppi industriali perdendo un po’ del loro fascino. Numerosi sono anche i modelli che sono arrivati al capolinea, vittime di un mondo dell’auto che è andato cambiando sempre più, favorendo vetture più alte e spaziose e mettendo alle strette le classiche berline. Un esempio di questo trend è la Chevrolet Impala, storica auto americana alla quale GM ha deciso di non dare un futuro interrompendone la produzione lo scorso 27 febbraio, dopo ben 62 anni di produzione.
Una macchina importante, parte integrante della storia americana, della quale è giusto ripercorrere la storia. La Impala nacque nel 1958 come modello speciale della leggendaria Bel Air, una delle auto più simboliche quando si pensa ad una vettura americana anni ’50. La stessa Bel Air è praticamente una leggenda su ruote, una delle auto americane più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo, questo grazie alle sue iconiche forme che nel tempo hanno ispirato anche numerosi registi, indimenticabile infatti la sua apparizione nel celebre film di James Bond “licenza di uccidere” del 1962, film da cui è nato il mito di 007, il quale, in molti film e romanzi, celebra una vita non proprio sobria, fatta di auto potenti e veloci o cimentandosi in giocate al casinò con puntate altissime.
Nascendo quindi dalla Bel Air, la Impala non poteva essere da meno: già nel 1959 la vettura diventava infatti un modello a sé separandosi così dalla “sorella” e avviandosi verso un successo incredibile, con oltre 13 milioni di vetture vendute negli anni che andarono dal 1958 al 1966. Prodotta seguendo il motto “un’automobile di prestigio alla portata del cittadino medio americano”, la Impala è tutt’ora la sesta automobile più venduta nella storia americana. Partendo quindi dal 1959, la Impala iniziò a scrivere la storia dell’automobile americana al punto che la versione di quell’anno, con il suo caratteristico volume posteriore a forma di “ala di pipistrello” e con luci a goccia a “occhio di gatto” è ancora uno dei veicoli dall’aspetto più distintivo nella storia automobilistica, al punto da essere l’auto preferita di Snoop Dogg.
In quell’epoca di grande fermento stilistico e automobilistico, già nel 1960 la Impala veniva ridisegnata: gli occhi di gatto sparirono e la tipica ala di pipistrello venne resa meno drammatica. Tuttavia l’anno più importante per la Impala fu il 1961, quando venne introdotta la prima SS (Super Sport), tuttora ricordata come la prima muscle car americana: dotata di un grosso V8 da 409 pollici cubici da 360 cv, la SS veniva proposta come una “versione altamente personalizzata” dell’Impala e costava 5.380 $. Un vero pezzo di storia dell’automobile, al punto che finì anche in una famosa canzone dei Beach Boys, che cantavano “Nulla può catturarla, niente può toccare il mio 409 … vertiginosamente, vertiginosamente 409”.
Negli anni che seguirono la Impala venne continuamente aggiornata, generazione dopo generazione, confermando sempre il suo incontrastato successo. Tuttavia gli ultimi anni si sono mostrati particolarmente severi nei confronti della Impala e le politiche – spesso controverse – del gruppo GM l’hanno spesso messa in difficoltà. Dopo una prima interruzione nel 1985 e un ritorno nel 1994 (in quei 9 anni la Impala lasciò spazio alla Caprice), la produzione venne interrotta di nuovo nel 1996 per lasciare spazio alla produzione dei suv di GM.
La Impala ritornerà nel 1999 ma oramai il fascino originale si era perso: basata sul telaio a trazione anteriore della Chevrolet Lumina, l’ottava generazione della Impala (200-2005) non era che l’ombra del veicolo che era stato in passato… persino il V8 era stato sostituito con un più piccolo V6. Nonostante il classico 8 cilindri tornò con la nona generazione (2006-2016) la reputazione della Impala era oramai andata perduta per sempre, sepolta dalle scelte di marketing degli ultimi anni e dalle abitudini degli utenti cambiate nel tempo, molto più favorevoli a spaziosi SUV che alle classiche berline.
A nulla è servita l’introduzione della decima generazione che, nonostante sia stata la prima berlina nordamericana in 20 anni a guadagnare il punteggio più alto di Consumer Reports, è uscita ufficialmente di produzione lo scorso 27 febbraio. Non sappiamo se questo stop sia temporaneo o meno e, nel caso, in che modo l’Impala ritornerà (magari come veicolo di lusso elettrico), ad ogni modo quel che è certo è che il mondo dell’automobile ha lasciato per strada un altro importante nome.