Alfa Romeo Montreal: complimenti per i 50 anni
Linea affiscinante unita a performance notevoli, l’ Alfa Romeo Montreal è ancora uno dei modelli più apprezzati dagli Alfisti (e non) di tutto il mondo .
Il vernissage a Ginevra
Tutto è iniziato all’Esposizione Universale di Montréal per rispondere a una sfida degli organizzatori canadesi con una show car allestita sulla meccanica della Giulia Super. La versione definitiva dell’Alfa Romeo Montreal venne poi presentata al Salone di Ginevra del 1970, quattro anni dopo il debutto del prototipo a Montreal.
Comunque il suo mezzo secolo lo porta con disinvoltura e poche automobili evocano passione come le Alfa Romeo, quindi è non una sorpresa sapere che una Alfa di rango come la Montreal è tra auto più ricercate nel mercato dell’usato. Oggi si può acquistare a prezzi compresi tra 40.000 e 70.000 euro.
Rispetto alla concept car, che era equipaggiata dal 4 cilindri bialbero Alfa Romeo, la vettura di serie venne modificata soprattutto anteriormente a causa dell’adozione di un motore 8 cilindri a V.
I visitatori della rassegna ginevrina rimasero incantati dalla linea della Montreal, splendidamente disegnata da Marcello Gandini per Bertone. Del resto Gandini non ha bisogno di presentazioni, visto che è l’artefice di altri capolavori come Lamborghini Miura e Lancia Stratos.
Un motore da competizione
Quindi, la Montreal impiega il motore 8 cilindri a V derivato dall’unità che equipaggia la 33 da competizione. Ma non è identico, infatti differisce per la cilindrata pari a 2,6 litri e per l’adozione del manovellismo a croce in luogo del molto più corsaiolo layout flat plane.
La distribuzione prevede quattro alberi a camme in testa, l’iniezione indiretta Spica e la lubrificazione con carter secco. Quest’ultima soluzione garantisce il costante approvvigionamento di olio al motore anche durante le accelerazioni longitudinali e trasversali al limite, al pari delle frenate intense.
L’obiettivo è quello di preservare il motore anche durante la guida al massimo in pista, senza dimenticare i vantaggi in termini di ribassamento del baricentro che proprio il carter secco comporta. Inoltre 200 CV a 6.500 giri/min., consentono alla Montreal di sfiorare i 230 km/h di velocità massima e soprattutto accelerare da 0-100 km/h in 7” netti.
Come dire, lasciarsi alle spalle nientemeno che la Ferrari Dino 308 GT4, la quale non scendeva sotto gli 8”3/10 sullo 0-100 km/h. Ferma restando la classica trazione posteriore, questa supercar Anni 70 dell’Alfa Romeo, ha un cambio manuale ZF a 5 marce con impostazione “rovesciata” (prima in basso a sinistra, ecc.).
Appagante alla guida ancora oggi
Guidare un’Alfa Romeo Montreal affascina fortemente ancora oggi. Il V8 spinge a ogni regime, accompagnato dagli innesti brevi e secchi del cambio ZF. Peccato che il sound sia fin troppo ovattato dall’impianto di scarico originale.
Lo sterzo è uno straordinario strumento di precisione e “dialoga” perfettamente con l’avantreno a quadrilateri deformabili. Infatti, il layout sospensivo (come il pianale) è di origini Giulia e prevede anche il classico ponte rigido apprezzato per la sincerità di comportamento.
L’ingresso in curva è caratterizzato da un sensibile sottosterzo, tipico delle Alfa Anni 70. Ma questa caratteristica si annulla già dal centro curva, lasciando spazio prima alla neutralità poi al sovrasterzo di potenza se il pilota insiste con l’acceleratore. Insomma, la Montreal rientra tra le migliori e più affascinanti Alfa Romeo di tutti i tempi. Peccato che, come avvenne per diverse concorrenti, fu penalizzata dalla crisi petrolifera del 1974.
Considerata la nicchia di appartenenza, però, i 3.925 esemplari prodotti dal 1970 al 1977 sono da considerarsi un buon successo. Piccolo aneddoto: ben 1.000 unità furono vendute nel Regno Unito. Merito della strategia di marketing dell’Alfa Romeo UK di allora che credeva fortemente nella vettura, evidenziandone i moltissimi pregi a cominciare da quell’accelerazione che lasciava indietro una Ferrari.
Motorage.it – La redazione
Ehi Mario Di Luzio e di questa che ne pensi?
È indubbiamente la 50’enne più bella
C’è la un mio amico ho avuto il piacere di portarla che spettacolo
Sogni
Bellissima
Amazingly beautiful
Montreal …A.R.
Auguri Montreal stupenda anche da guidare lo provata.
Salvatore Liscia la risposta italiana alle muscle car a stelle e strisce
Bellissima
Matteo Mangiarotti
Montava iniezione meccanica spica
Avanti quando uscì?… Non direi, anzi fu un mezzo flop proprio per il ritardato esordio. Fosse stata presentata un paio di anni prima forse…. Ne ho posseduta una (comprata usata negli anni 90, in non buonissime condizioni invero) e non conservo un ricordo entusiasta né per le prestazioni né per la meccanica né per il tanto decantato sound di un 8 spompato. Ripeto : la mia non era in eccelse condizioni e pertanto posso averne tratte conclusioni inesatte
Ludovico Ariosto però è molto bella
Ludovico Ariosto la risposta te la sei data da solo…. Io, tra me e mio padre ne ho avute 4, 2 comprate nuove ( da mio padre) e 2 comprate da me usate ma in condizioni pari al nuovo. Ti posso dire che il sound e le prestazioni erano semplicemente eccezionali….
Che macchina…❤️
da questa anno copiato la nuova bugatti
Armani Roberto
C è l aveva mio cugino gran alfa
Luca Martis
Bellissima
Linea fantastica
Superlativa
Quando non cera molta plastica e ne computer di montaggio solo manodopera umana stupenda
Stupenda!!!
STUPENDAAAAAAA
… un solo aggettivo, stupenda !!!
Talmente bella da far, quasi, passare in secondo piano le mediocri qualità stradali.
Quando le Alfa erano a benzina no come adasso maggior parte turbo…..nafta,anche i coupè!
Stupenda
Si per la terza volta STUPENDA
Piero Solbach
Bellissima
Lorena Torres
Bellissima automobile
Confermo, spettacolare.
Molto delicata però.
Come le belle donne e tutte le cose belle!
Che macchina!!!!
Bellissima veramente
Stupenda!
Opera di Bertone.
Quando l’Italia sapeva fare auto
Una favola di AR
Chi ha gli anni per aver vissuto il periodo, sa che e’ stato un vero flop.