Caratterizzata dalla trazione posteriore e da un motore aspirato ad altissimi regimi, l’Audi R8 V10 RWD è disponibile sia in configurazione Coupé che Spider.
Un motore più unico che raro
Straordinariamente reattivo ai comandi dell’acceleratore e con una “fame di giri” sconosciuta ai propulsori turbocompressi, il motore V10 5.2 FSI aspirato a collocazione centrale dell’Audi R8 V10 RWD eroga 540 CV a 7.900 giri/min., nonché una coppia massima di 540 Nm a 6.400 giri/min.
Valori che permettono alla Audi R8 V10 RWD Coupé di accelerare da 0 a 100 km/h in 3”7/10 raggiungendo una velocità massima di 324 km/h, mentre la variante Spyder è accreditata di uno 0-100 km/h in 3”8/10 e una punta velocistica di 322 km/h.
Performance cui contribuiscono il cambio a doppia frizione S tronic a 7 rapporti, adattato alla trazione posteriore, il differenziale meccanico autobloccante e il peso a vuoto di 1.595 kg (la Coupé) e di 1.695 kg (la Spyder). Travolgente, come da tradizione consolidata, il sound del V10 aspirato che ricorda un’auto da competizione.
Una peculiarità cui non è certo estraneo l’albero motore di tipo “common pin”: le bielle dei cilindri che si contrappongono sono mosse dallo stesso perno di manovella, con intervalli di accensione alternati di 54 e 90 gradi.
Provengono dal mondo delle competizioni anche l’iniezione a doppia strategia, ossia diretta fino all’85% nelle camere di scoppio a pieno carico, congiunta a medio carico e in diretta nel condotto di aspirazione (MPI) ai regini inferiori, nonché la lubrificazione a carter secco.
Assetto specifico e grande appagamento alla guida
La taratura dell’assetto e dell’elettronica è stata sviluppata in funzione della trazione posteriore. Tutto questo è garanzia di uno straordinario divertimento al volante. Sono, quindi, possibili derapate controllate qualora il pilota selezioni il programma dynamic del sistema di gestione Audi drive select e attivi la modalità sportiva dell’ESC.
Quest’ultimo, interviene al raggiungimento del limite in modo tale da riportare la vettura sulla giusta traiettoria. Inoltre, lo schema delle sospensioni a doppio braccio oscillante triangolare in alluminio è un classico esempio di principio strutturale ripreso dalle competizioni, mentre lo sterzo elettromeccanico (tarato in funzione della trazione posteriore) vede la servoassistenza variare in funzione della velocità di marcia e del setup selezionato mediante l’Audi drive select.
L’impianto frenante si avvale di dischi in acciaio autoventilanti e forati di serie dal profilo a onda, ossia design “wawe”. Perni in acciaio inox li collegano alle tazze in alluminio e impediscono la trasmissione dei picchi di temperatura. All’avantreno figurano pinze fisse a otto pistoncini e dischi con diametro da 380 mm, mentre al retrotreno agiscono pinze a quattro pompanti con dischi da 356 mm.
L’ideale per ripetute staccate al limite in circuito, terreno perfetto per la Audi R8 V10 RWD senza peraltro disdegnare la guida tranquilla sulle strade di tutti i giorni. Un’anima double face che punta dritto al cuore.
Gian Marco Barzan