Chevrolet Camaro: debutta in Italia il Model Year 2020
Disponibile nelle versioni Coupé e Cabriolet 2SS, la Chevrolet Camaro è equipaggiata con il V8 6.2 litri da 455 Cv
Evoluzione della specie
La Chevrolet Camaro Model Year 2020 costituisce una piccola evoluzione della sesta generazione di questo modello leggendario. Compatta supercar che arriva in Italia tramite il Gruppo Cavauto e a prezzi, come sempre concorrenziali. Infatti, si parte da 60.950 euro per la Coupé e da 69.780 euro per la Cabriolet. Difficile trovare competitor con il medesimo rapporto prezzo qualità, ma è tipico (da sempre) per la Camaro, icona del bel guidare americano nata nei gloriosi Anni 60.
Motore yankee per definizione
In attesa di un 4 cilindri due litri turbo, l’unico propulsore attualmente disponibile sulla Chevrolet Camaro MY 2020 è il poderoso V8 aspirato 6.2 erogante 455 CV. Propulsore che per via del frazionamento e del manovellismo a croce ha quel delizioso sound rauco e nel contempo armonico delle grandi unità americane.
Parlando di prestazioni, lo 0-100 km/h viene coperto in 4”5/10 e la velocità massima è di ben 290 km/h. Inoltre, al fine di evitare il famigerato superbollo italiano, il V8 6.2 è disponibile anche in versione depotenziata (fortemente) a 250 CV.
Quanto alla trasmissione, ferma restando la trazione posteriore “responsabile di traversi a go go”, compare il cambio automatico a 10 rapporti. Cambio, secondo indiscrezioni, tanto rapido quanto morbido nei passaggi di marcia.
Super accessoriata
Molto ricca la dotazione di serie che, oltre al succitato cambio a 10 rapporti, comprende le sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico, i sedili riscaldabili e con funzione di ventilazione (a richiesta vi sono i Recaro), il climatizzatore automatico, l’head up display e la telecamera posteriore per il parcheggio.
Trai sistemi di assistenza alla guida, sempre più indispensabili, figurano il monitoraggio dell’angolo cieco degli specchietti retrovisori, il dispositivo contro l’involontario cambio di corsia e il sistema che avvisa della distanza di sicurezza insufficiente dal veicolo davanti.
Non potevano mancare diverse modalità di guida. Infatti, ve ne sono quattro che spaziano dalla tranquilla “Tour” fino all’estrema “Track”. Quest’ultima rende assetto e sterzo “pronto pista” e consente i famosi sovrasterzi di potenza a ruote posteriori fumanti. Tutto questo in circuito, ovviamente, per la gioia del guidatore e di eventuali spettatori.
Gian Marco Barzan