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Mezzi pubblici Fase 2: “distanziamento impossibile”

Il Governo ha chiesto un distanziamento sui mezzi pubblici che non è realizzabile, secondo le associazioni di settore. L’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente.

Mezzi pubblici Fase 2: “distanziamento impossibile”

Oggi è difficile, domani di più

Mancano pochi giorni all’avvio della Fase 2 e la tematica del trasporto pubblico non è ancora risolta. Se il problema non si risolve, è destinato ad acuirsi il 18 maggio, quando riapriranno anche i negozi. Peggio sarà il 1° giugno, quando si darà il via anche a bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e così via. La Fase 3, che potrebbe partire dopo l’estate con l’avvio delle scuole, potrebbe portare la situazione dei mezzi pubblici a a dimensioni catastrofiche.

Queste le obiezioni sollevate dalle due principali associazioni del settore, l’Agens, aderente a Confindustria, e l’Asstra, in vista della data del 4 maggio. Lo stesso concetto è espresso dai Presidenti di Agens, Arrigo Giana (ATM Milano), e Asstra, Andrea Gibelli (Ferrovie Nord Milano), in una lettera inviata a Paola de Micheli, titolare del MIT. Secondo la loro opinione “il distanziamento di 1 metro per la Fase 2, limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità”.

Bastano le mascherine

Il limite riguarderebbe sia la capienza dei veicoli, sia quella dei luoghi di attesa dei mezzi, siano essi stazioni o fermate di superficie. Di conseguenza l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche se la domanda fosse presumibilmente inferiore allo standard. Il vincolo di distanziamento richiesto potrebbe, inoltre, provocare sovraffollamento nelle aree di fermata dei mezzi. Assembramenti non controllabili, pericolosi per la salute delle persone, con il rischio di potenziali problemi di ordine pubblico.

Per questi motivi, Giana e Gibelli chiedono di mantenere solo “l’obbligo di utilizzo delle mascherine” come da “quanto disposto nel protocollo generale per la riapertura delle imprese”.
Il Governatore della Lombardia Attilio Fontana ha inoltre sottolineato che «C’è la necessità di definire chi può occuparsi, e con quale titolo, dei controlli all’ingresso delle stazioni e sui mezzi pubblici e del mantenimento delle distanze al loro interno». Infatti i funzionari / controllori delle aziende di trasporto non sono pubblici ufficiali.
Ma, secondo Giana e Gibelli, “qualunque sarà la scelta adottata, è essenziale garantire l’equilibrio economico-finanziario dei contratti assicurando l’integrale ristoro dei minori ricavi e dei maggiori costi gravanti sulle aziende”.

Motorage.it – La redazione

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