Debutta in Europa il grande SUV americano dotato di una motorizzazione ibrida, erogante una potenza massima di sistema pari a 457 CV. Ford Explorer plug-in hybrid può trainare carichi fino a 2.500 kg.
Quando l’unione fa la (grande) forza
Il maxi SUV Ford Explorer plug-in hybrid arriva anche da noi e nel resto del Vecchio Continente. “Cuore pulsante” è un motore turbo a benzina V6 3.0, appartenente alla famiglia Ecoboost, associato a un propulsore elettrico. Conseguentemente, potenza e coppia massime di sistema ammontano rispettivamente a 457 CV e a 825 Nm.
Quanto basta (e avanza) per consentire al SUV americano che supera abbondantemente le due tonnellate di peso accelerazioni e riprese assai celeri. Più in dettaglio, il modulo ibrido è composto da un generatore e una batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh. Quest’ultima può essere ricaricata mediante una fonte di alimentazione esterna, come le sempre più diffuse colonnine ad esempio oppure una wall box.
Il motore elettrico quando funziona da solo consente all’Explorer di viaggiare a emissioni zero. Quattro sono le modalità di funzionamento: EV Auto, EV Nov, EV Later ed EV Charge. Nel momento in cui la carica della batteria scende sotto una precisa soglia, interviene istantaneamente il setup EV auto che fa lavorare in tandem i due propulsori. Infine, per quanto concerne i consumi dichiarati dalla Ford, figurano 2,9 litri per 100 km secondo il ciclo Nedc e 3,1 litri per 100 km secondo quello wtp, con relative emissioni di CO2 pari a 66 g/km e a 71 g /km.
Cambio tuttofare e trazione integrale intelligente
Per quanto riguarda la trasmissione, figura di serie il nuovo cambio automatico a 10 rapporti. Un cambio capace di adattarsi a ogni situazione di guida, compresa quella di un moderato off road. La trazione è del tipo integrale intelligente (Intelligent All.Wheel Drive) e consente di impostare addirittura sette programmi differenti modalità di guida: Normal, Sport, Trail, Slippery, Tow/Haul, Eco, Deep Snow and Sand.
Il sistema analizza ogni 10 millisecondi i segnali inviati da specifici sensori che monitorano diversi aspetti, ossia dalla velocità della vettura alla temperatura dell’aria esterna, dallo slittamento delle ruote alla presenza di un eventuale rimorchio, ripartendo in maniera ottimale la trazione sulle quattro ruote. “Ciliegina sulla torta”, il sistema di mantenimento costante della velocità in discesa Hill Descent Control.
Gian Marco Barzan