Range Rover e la ripartenza onorata
Jaguar Land Rover ha voluto rendere un evento la produzione della prima Range Rover nel post lockdown. O detto in altri termini, il completato assemblaggio della prima Range Rover nella ripartenza dell’impianto “Madre” di Solihull, con le attivate norme sul distanziamento.
Ecco un’altra data importante che si andrà a ritrovare nella lunga bacheca della regina dei fuoristrada, “Sua Maestà” Range Rover. E’ stato il 20 maggio scorso quando ha lasciato la linea di montaggio di Solihull la prima Range Rover prodotta secondo le nuove norme sul distanziamento: Ovvero dopo il temporaneo arresto della produzione a causa del coronavirus.
Un momento che gli inglesi vedono evidentemente come molto rappresentativo, riguardando un modello che è un’emblema del brand. Una “stella” britannica tra i veicoli, e non solo a quattro ruote motrici. Un’icona british (anche se JLR è ormai da tempo di proprietà indiana della Tata). Range Rover: veicolo esposto perfino al Louvre di Parigi.
Lo ha voluto dichiarare espressamente Grant McPherson, Executive Director di Jaguar Land Rover. “Il momento nel quale la Range Rover ha lasciato la linea è stato importante per tutti noi dell’Azienda. Ha segnato la fine dello shutdown temporaneo, e il ritorno alla normalità. Una nuova normalità, naturalmente. Nei prossimi mesi, so già che, come una squadra, faremo il possibile per curare la nostra sicurezza e la salute, fisica e mentale.”
Nuove procedure
Nella roccaforte JLR britannica il personale si troverà ad avere a che fare con significativi cambiamenti. L’ampia revisione di reparti di lavorazione, uffici e delle aree comuni, portano a un ritorno graduale alla produzione.
Le nuove misure includono il controllo della temperatura con telecamere termografiche, sensi unici, la separazione minima di due metri fra persone ove possibile o l’uso di dispositivi di protezione individuale. Inclusa in determinati casi una visiera protettiva di propria fabbricazione.
Prevista una procedura addizionale prima del ritorno al lavoro. Si tratta di compilare un questionario clinico online, di firmare un documento sulla salute ed il benessere, e di controllarsi la temperatura prima di avviarsi al lavoro.
Il Dott. Steve Iley, Chief Medical Officer di Jaguar Land Rover, nel suo commento parla di “procedure mediche e operative derivate anche dall’esperienza dei nostri Team in Cina e Slovacchia.”
La Cina come esempio, o caposaldo
La produzione Jaguar Land Rover era comunque stata già ripresa a Nitra (Slovacchia) e Graz (Austria). E presso l’Engine Manufacturing Centre di Wolverhampton hanno ricominciato a uscire i motori Ingenium. L’impianto di Halewood ha in programma di riprendere l’8 di giugno, su un turno. Sono attive anche piccole unità a Castle Bromwich, messe in azione per il lancio dei nuovi Model Year di Jaguar Land Rover.
La fabbrica Joint Venture di Changshu (Cina) è operativa dalla metà di febbraio, considerata la ripresa delle vendite finito il lockdown nel Paese da dove tutto era partito.
Tornando alla fabbrica di Solihull, questa si estende su oltre 121 ettari con sei capannoni (due per rivestimenti e finiture, uno per la verniciatura, due per la scocca, uno per le presse). In media vengono montati 2.800 componenti per veicolo.
Nelle aree sono stati installati più di mille cartelli che ricordano le regole del distanziamento. Iintrodotti percorsi a senso unico, mentre 20 termocamere controllano la temperatura corporea del personale.
MotorAge.it | Redazione