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Vettel: sei anni in Ferrari, i retroscena dell’addio

Il lungo periodo di lockdown ha fatto maturare alcune riflessioni in Vettel, a partire dal fatto che si sarebbe trovato a condividere il ruolo di “prima guida” con Leclerc. Ora Carlos Sainz JR prenderà il suo posto.

Vettel: sei anni in Ferrari, i retroscena dell’addi

Divergenze di vedute

Che ci fossero delle difficoltà nella trattativa di rinnovo contrattuale con Vettel lo si era, peraltro, intuito da tempo. Le intenzioni della Ferrari, di volere allineare sia dal punto di vista economico che nelle gerarchie all’interno del team i suoi due piloti, sarebbe stato difficile da accettare per un quattro volte campione del mondo come lui. Anche sei tratta di un campione in crisi d’astinenza di pole, trionfi e supremazia rispetto al team-mate. Del resto, le prestazioni esaltanti, da parte del giovane Leclerc mostrano una determinazione che Vettel sembra avere perso per strada.

Un “Marchionne Boys”

Dopo aver vinto quattro Campionati Mondiali consecutivi di Formula 1 con la Red Bull, Sebastian Vettel approda nel 2014 in Ferrari fortemente voluto da Sergio Marchionne, Presidente di allora della Casa di Maranello.

Si ripete, in un certo senso, la storia che avvenne per l’ingaggio di Michael Schumacher, con l’indimenticabile Avvocato Gianni Agnelli che pretese e ottenne il pilota migliore al mondo per la Scuderia. Ben presto Vettel si integra molto bene con la squadra, ha un dialogo costruttivo e diretto con i tecnici e i meccanici e impara l’italiano.

Celebri le sue frasi via radio d’incitamento alla Ferrari dopo aver tagliato (parecchie volte) vittorioso il traguardo. E il bottino che il pilota tedesco ha al suo attivo alla Ferrari è notevole: 14 vittorie su 53 Gran Premi disputati, 12 pole position. Inoltre, è stato a un passo dal vincere il Mondiale nel 2017 e nel 2018.

Oltre a esibire le qualità tipiche di un Campione, Sebastian si fa voler bene dalla Scuderia e dai tifosi anche per la sua pazienza e correttezza. In sostanza, non è uno “che la mette giù dura” nemmeno quando si trova a guidare una monoposto ottimizzabile e si assume le proprie responsabilità nei momenti in cui sbaglia.

Nessuna motivazione economica

Quanti sostengono che alla base dell’addio di Vettel alla Ferrari vi siano anche questioni economiche, semplicemente sbagliano. Infatti, non è nelle “corde” di Sebastian ragionare in questi termini, tanto è vero che lui stesso ha smentito in una dichiarazione ufficiale questa tesi.

E conoscendo la sincerità al limite del disarmante del pilota tedesco vi è solo da crederci. Può avere inciso sulla sua decisione che la Ferrari gli volesse concedere un contratto di appena un anno. E per uno abituato a ragionare sul lungo periodo, con prospettive e orizzonti ampi, è demoralizzante.

Molto probabilmente avrà avuto peso anche il dualismo più volte manifestatosi con Charles Leclerc, il giovane e bravissimo pilota monegasco che si è messo in luce prima all’Alfa Romeo e poi alla Ferrari, vincendo due gare nella stagione 2019 tra cui uno spettacolare Gran Premio d’Italia a Monza.

La convivenza con Leclerc

Difficile, difficilissimo far convivere nella stessa squadra due piloti di altissimo spessore come Leclerc e Vettel. D’accordo, Leclerc ha vinto “solo due gare”, mentre Vettel ha conquistato ben quattro Mondiali consecutivi. Ma il giovanissimo pilota monegasco ha la stoffa del campione e un’audacia che, per certi aspetti, ricorda l’indimenticabile Gilles Villeneuve.

E le schermaglie tra i due piloti Ferrari, infatti, non si sono fatte attendere. In sintesi, questo lungo periodo di lockdown deve aver fatto maturare alcune riflessioni in Vettel, a partire dal fatto che in un certo senso, anche se appare paradossale, si sarebbe trovato a condividere il ruolo di “prima guida” con Leclerc.

La storia della Formula 1 insegna quanto ciò comporti non pochi problemi, come nel il caso di Campioni come Prost e Senna per esempio. Senza dimenticare che un pilota che ha vinto la bellezza di quattro Mondiali consecutivi può dirsi soddisfatto, decidendo di ritirarsi, oppure di fare un anno sabbatico e poi magari di andare a correre in altre discipline automobilistiche come a esempio la Formula Indy. Tutti si domandavano: “chi sarà l’erede di Sebastian Vettel alla Ferrari”? L’annuncio ufficiale è di oggi, sarà Carlos Sainz JR, che ha appena firmato un contratto biennale.

Motorage.it – La redazione

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