La terza serie della berlina compatta del Double Chevron strizza l’occhio al mondo degli sport utility, ma con piglio da coupé. La nuova Citroen C4 propone anche una motorizzazione elettrica.
Reminiscenze storiche
Osservate bene la vista di tre quarti posteriore della nuova Citroen C4. Noterete, infatti, una spiccata somiglianza con l’indimenticabile Citroen GS che proprio quest’anno compie le 50 primavere. Un richiamo dovuto e voluto, pur contestualizzato in uno stile estremamente moderno e le ruote piuttosto alte da terra che “strizzano l’occhio” al mondo dei crossover. Più in dettaglio, la nuova C4 sfoggia gruppi ottici anteriori su tre livelli, fiancate snelle e passaruota “muscolosi” e il tetto spiovente che fa molto Citroen Anni 70.
Minimalismo moderno
Con buona pace di gadget spettacolari che lasciano il tempo che trovano, all’interno la C4 si è reimpossessata di quel minimalismo tipicamente Citroen da far la gioia degli appassionati di più antica data, ma anche apprezzabile da quanti si affacciano per la prima volta nel ricco e variegato mondo del Double Chevron. Nel dettaglio, il cruscotto è essenziale, i comandi del climatizzatore sono affidati a tre pratiche manopole ed è assente la leva del cambio. A quest’ultimo proposito, è facile ipotizzare una gamma esclusivamente con trasmissione automatica, soluzione sempre più richiesta anche in Italia.
Non poteva mancare la versione elettrica
Per quanto concerne le motorizzazioni la Citroen C4 ha unità benzina, diesel ed elettrico. Più nello specifico, si attendono il 3 cilindri benzina 1.2 (nella configurazione aspirata da 100 CV e in quella turbocompressa declinata nelle potenze da 130 e 155 CV). Il diesel per parte sua sarà rappresentato dal 1.5 da 100 e 130 CV. La novità più importante sarà costituita dalla motorizzazione elettrica da 136 CV destinata alla e-C4. Quest’ultima, grazie alla nota silenziosità di marcia tipica di queste unità, costituirà la sublimazione del leggendario comfort Citroen. Perché la nuova C4 è un continuo rimando alla più celebre tradizione del Marchio.
Gian Marco Barzan