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Fiat Fire 8 valvole: addio al motore indistruttibile

Fine produzione per una leggenda motoristica durata la bellezza di 35 anni. Il motore Fiat Fire negli anni è passato dalla cilindrata di circa 0,8 a 1,4 litri

Fiat Fire 8 valvole: addio al motore indistruttibile

Realizzato a Termoli

Il primissimo motore 4 cilindri Fiat Fire 8 valvole di 999 cc, debutta sulla Autobianchi Y10 nel 1985 con alimentazione a carburatori. E’ l’inizio di una nuova era, tanto è vero che presto ci si accorge dell’affidabilità di questo propulsore ma anche del suo enorme potenziale di sviluppo.
Infatti, il Fire 8 valvole adotterà l’iniezione elettronica e il catalizzatore, seguirà tutti gli step antinquinamento da Euro 1 a Euro 6 compreso e arriverà fino alla cilindrata di 1.368 cc.

Prodotto sempre nello stabilimento FCA di Termoli, il compatto motore viene equipaggiato su parecchi modelli dei più diversi brand del Gruppo italo americano. La versione più equilibrata e apprezzata è la 1.2 8 valvole da 69 CV che esordisce nel 2007 sulla Fiat 500. Per poi estendersi ad altri modelli come Grande Punto, Lancia Ypsilon e compagnia bella.

Infatti, l’adozione del variatore di fase comporta un’elasticità di marcia sorprendente che perdurerà fino all’ultimo step di omologazione Euro 6. E proprio l’ultimo propulsore Fire prodotto lo scorso 7 maggio, ossia la matricola 23.233.856 è un 1.2 8 valvole che non sfigura affatto davanti a un motore ben più moderno di FCA: il bicilindrico TwinAir la cui carriera si avvia anch’essa alla conclusione.

Sotto il cofano dell’Alfa Romeo Mito

Persino un’Alfa Romeo, ovvero la MiTo, è stata equipaggiata dallo storico Fire 8 valvole nella versione d’attacco. Dopo alcuni anni con il 1.368 cc 16 valvole (della famiglia Fire) depotenziato per andare incontro ai neopatentati, infatti, la compatta milanese viene dotata del monoalbero 1.368 cc 8 valvole nelle edizioni da 70 e da 78 CV.

Anche sulla MiTo questo motore fa un figurone, poiché abbina l’elasticità di marcia di sempre a una bella grinta. Non manca un impianto di scarico ad hoc, che crea un sound che ricorda moltissimo le rombanti Alfa di un tempo, Giulia storica in primis. Così, nella sua lunga storia di “primo attore” il Fire ha avuto anche un “doppiaggio” niente male. Ora è la volta del FireFly, ma questa è un’altra storia.

Gian Marco Barzan

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