E’ tempo di restyling, anche piuttosto importante, per il crossover della Casa di Oxford. La Mini Countryman guarda al futuro con una variante di modello ibrido plug-in e tanta tecnologia in più.
Nel segno della Union Jack
A tre anni dal debutto in società, la Mini Countryman si aggiorna soprattutto dal punto di vista estetico. Infatti, spiccano gli inediti paraurti, la mascherina più importante, i fari full LED di serie per ogni versione (particolare non da poco) e i gruppi ottici posteriori che “disegnano” la Union Jack.
Più in dettaglio, i gruppi ottici anteriori uniscono le luci diurne e le frecce in una sola forma rendendo lo “sguardo” accattivante e inconfondibile. Nuovo anche il paraurti posteriore, al pari delle ruote in lega leggera disponibili nelle misure da 17 a 19 pollici. Tra le altre novità, figurano la finitura in nero lucido di alcuni dettagli esterni e due nuove tinte per la carrozzeria. Queste ultime sono denominate White Silver Metallic e Sage Green Metallic.
E’ tempo di digitale
La qualità percepita, già piuttosto elevata nel modello originario, è aumentata considerevolmente a bordo della rinnovata Mini Countryman. Infatti, figurano inediti pellami per i rivestimenti e le finiture Piano Black. Queste ultime riservate esclusivamente alle versioni top di gamma Cooper e Cooper SE.
Ma la novità più importante è sicuramente data dalla strumentazione digitale su schermo da 5 pollici, disponibile a richiesta. Strumentazione che, tanto per rimanere in casa, ricorda nello stile quella delle più recenti BMW. Quanto alla connettività, grazie ai servizi online Mini Connected si può essere sempre in rete e figurano anche mappe del navigatore, comandi vocali Amazon Alexa e connettività Apple CarPlay.
Motori aggiornati
Per quanto riguarda le motorizzazioni, tutte le unità sono sovralimentate e omologate Euro 6d. Non manca la versione ibrida plug-in che abbina un propulsore turbo a benzina da 1.5 litri al propulsore elettrico per una potenza massima di sistema pari a 220 CV. La gamma a benzina parte dal 3 cilindri 1.5 della One nella configurazione da 102 CV, si estende all’edizione erogante 138 CV dello stesso propulsore per la Cooper e si completa con il 2 litri 4 cilindri 178 CV destinato alla Cooper S.
Presenti anche tre interessanti proposte sul versante dei diesel, motorizzazioni che sono sempre in auge su ogni Mini. Più precisamente figurano il 3 cilindri 1.5 della Mini Countryman One D (116 CV) e il 4 cilindri 2.0 declinate in due potenze diverse: 150 CV per la Cooper D e 190 CV per la Cooper SD.
Riguardo l’assetto la Mini Countryman conferma il tipico “go kart feeling” del modello, riassumibile in maneggevolezza e tenuta di strada superiori alla media, mentre la trazione integrale All4 è optional su quattro motorizzazioni e di serie sulla versione ibrida plug in.
Gian Marco Barzan